Vento oltre 100 km/h, onde di 5 metri e piogge copiose: gran Medicane!

Il ciclone ora si avvicina alle coste sud-orientali della Sicilia portando forti venti, mareggiate e piogge intense. Ecco le ultime notizie: siamo di fronte a un "gran medicane"?

Lo spettacolare ciclone subtropicale Apollo durante la fase di sviluppo fra basso Ionio e mar Libico

Gli occhi di tutti i meteorologi europei sono tutti puntati su “Apollo”, il ciclone subtropicale che in queste ore si sta sviluppando fra l’alto mar Libico e il basso Ionio, e che domani risalirà molto lentamente verso nord, avvicinandosi alle coste sud-orientali della Sicilia.

Come si è formato questo ciclone subtropicale?

L’accelerazione del getto subtropicale sopra la Libia, a seguito di un inspessimento del gradiente di geopotenziale in quota fra le Baleari a l’Algeria, a seguito dell’isolamento di un “cut/off” attorno le Baleari, ha creato una forte area di divergenza al traverso del Canale di Sicilia, dove ieri era ribollire di temporali, dalle dimensioni spaziali considerevoli.

Questi temporali hanno causato ieri nubifragi su Pantelleria, Linosa e Lampedusa. Quando l’aria è umida ed instabile nei bassi strati, specialmente in estate, inizio dell’autunno, il passaggio in quota di un “jet streak” (accelerazione della corrente a getto) può instabilizzare la massa d’aria, creando intensi moti convettivi, e quindi situazioni favorevoli allo sviluppo dei cumulonembi e dei temporali.

Quando una massa d’aria viene risucchiata dall’alto è ulteriormente facilitata la formazione di imponenti “celle temporalesche” e grossi “mcs” (mesoscale convective system). Quindi in un’area di divergenza del “getto”corrisponde al suolo una zona di convergenza. La compensazione all’alleggerimento della colonna d’aria avviene dal basso, essendo la sovrastante stratosfera molto più stabile.

In questo caso l’enorme quantità di calore (sia sensibile che latente) sprigionata da questi temporali porterà allo sviluppo di questa ormai famosa depressione, con una veloce caduta di pressione, con caratteristiche subtropicali, che domani si avvicinerà molto lentamente alle coste sud-orientali dell’isola.

La struttura ciclonica si approfondisce sul mare

Dall’analisi degli ultimi loops satellitari si nota che attorno al minimo depressionario, posizionato ancora sul mar Libico, si stia sviluppando una convezione molto profonda sempre più simmetrica, con la formazione di bande nuvolose spiraliformi che ormai inglobano l’intera struttura, caratterizzata dallo sviluppo di diversi cumulonembi con una intensa attività temporalesca. Da notare come a sud della circolazione ciclonica sia presente un flusso di aria molto secca in quota, in uscita dall’entroterra desertico libico.

Le notevoli dimensioni di questa circolazione depressionaria, assieme alla presenza nell’area di una attività convettiva molto profonda, stanno pero proteggendo il cuore di questo sistema da possibili intrusioni di aria secca. L’avvezione di vorticità positiva presente in quota, con un nucleo di vorticità positiva isoentropica particolarmente attivo a 500 hPa e 700 hPa, sta cominciando ad assicurare un discreto invorticamento.

Sviluppo di un cuore molto caldo

L’intensificazione di queste correnti ascensionali, prodotta dall’inasprimento del “gradiente termico verticale” e del “gradiente igrometrico verticale”, contribuisce a riempire il nucleo depressionario di aria piuttosto calda e molto umida, fino ai medi e bassi strati, iniziando a creare un cosiddetto “warm core”, con temperature di oltre i +1°C +2°C rispetto all’ambiente circostante.

La presenza di un nocciolo depressionario, alla quota isobarica di 500 hPa, ancora molto freddo, può inizialmente illudere sulla possibile ibridazione, tanto da far apparire il sistema, già con caratteristiche tropicali, in un comune ciclone extratropicale (sotto l’aspetto del processo dinamico). Ma non è così, visto che il processo di trasformazione, da “baroclino” a “barotropico”, può risultare molto complesso, tanto da rendere quasi indeterminabile il tipo di sistema in evoluzione.

Questi profondi vortici ciclonici sub-tropicali o tropicali mediterranei si formano molto spesso nella stagione autunnale, fra agosto e il mese di gennaio, nel periodo dell’anno in cui le temperature delle acque superficiali dei mari mediterranei raggiungono i massimi valori, anche con picchi di +28°C +29°C su tratti del mar Libico.

Evoluzione nelle prossime ore

Nelle prossime ore si dovrebbe assistere ad un ulteriore incremento dell’attività convettiva attorno "Apollo", dove si formeranno dei “clusters temporaleschi” che avvitandosi attorno la spirale ciclonica potrebbero avvicinarsi alle coste della Sicilia sud-orientale, portando rovesci e temporali, con forti raffiche di vento da NE. L’area del siracusano, ragusano e basso catanese sarà quella maggiormente esposta a precipitazioni temporalesche, con accumuli anche abbondanti. Precipitazioni di minore intensità sono attese sul messinese e sulle altre aree della Sicilia centro-orientale.

Lo sviluppo di queste bande temporalesche spiraliformi, provocate dalla convezione profonda, favorirà pure un rinforzo dei venti che si disporranno più dai quadranti orientali sullo Ionio, con una componente più da grecale sul tratto di mare antistante le coste della Sicilia orientale, dove si assisterà ad un ulteriore incremento del moto ondoso. Ancora rimangono delle incertezze sulla reale traiettoria del piccolo ciclone.

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Il modello ECMWF mostra per il 29 ottobre venti fortissimi sulla Sicilia.

Forti piogge e venti fino a 100 km/h in Sicilia, ecco dove

Nell’ipotesi di un passaggio più occidentale del previsto, come viene prefigurata da alcuni modelli, il “TLC” rischierebbe di interessare pure la Sicilia orientale e la bassa Calabria ionica, dove fra venerdì e sabato le bande nuvolose più periferiche, in azione sul quadrante più occidentale del ciclone, potrebbero portare delle piogge e dei temporali, accompagnati da venti intensi dai quadranti settentrionali.

Le isobare strette e concentriche del ciclone ionico si addosseranno a quelle ellittiche del promontorio anticiclonico sull’Europa centro-orientale. La presenza di questo promontorio anticiclonico inspessirà il “gradiente barico orizzontale” fra la Sicilia e lo Ionio occidentale, generando l’attivazione di un intenso flusso nord-orientale che dalle coste della Grecia occidentale si dipanerà sullo Ionio, sotto forma di sostenuti venti da Est, E-NE e NE, a rotazione ciclonica davanti la costa della Sicilia orientale.

In Sicilia saranno le coste sud-orientali, domani, a sperimentare venti di intensità di tempesta, fino a oltre i 100 km/h nel tratto prossimo a Capo Passero. Altrove i venti, sempre da NE e N-NE, subiranno un deciso rinforzo, senza pero raggiungere picchi particolarmente elevati. Bisognerà, invece, fare molta attenzione alle mareggiate sulle coste orientali siciliane.

Lo Ionio in poche ore passerà da molto mosso ad agitato, fino a molto agitato o localmente grosso il basso Ionio a largo, per la formazione di ondate di mare vivo, con “Run-Up” alti anche più di 6.0 metri, anche più a largo, pronti a estendersi verso il basso Ionio e Malta. Una parte delle imponenti onde sollevate dai forti venti orientali attivi lungo il quadrante settentrionale del profondo ciclone, dopo essere uscite dall’area perturbata, venerdì si potranno dirigere verso le coste della Sicilia orientale, sotto forma di onde lunghe o molto lunghe, alte anche più di 5 metri, causando improvvise mareggiate fra il messinese ionico, il catanese, il siracusano e parte del litorale ragusano.