Nuovo ciclone mediterraneo verso la Sicilia, cosa succede?

La Sicilia dovrà prepararsi ad affrontare una nuova intensa ondata di maltempo per l'avvicinamento di un nuovo insidioso ciclone mediterraneo, proprio mentre la precedente fase di instabilità causa vittime e gravi danni per le alluvioni. Ecco la situazione.

Le immagini di repertorio del TLC Ianos, diventato medicane sullo Ionio prima dell'impatto sulle coste greche il 17 settembre 2020. Fonte immagine Nasa Worldview

Dalla scorsa domenica 24 ottobre il maltempo sta colpendo in modo incessante le aree dell’estremo sud Italia, e in modo particolare le coste ioniche della bassa Calabria e soprattutto della Sicilia orientale, fra messinese, catanese e siracusano. Negli ultimi giorni, su queste aree, è caduta tantissima pioggia, con accumuli che hanno superato i 200 mm nel catanese, picchi prossimi ai 300 mm nell’area dei monti Peloritani, e fino a 500 mm in 72 ore a Linguaglossa, lungo il versante nord-orientale dell’Etna, particolarmente esposto alle umidissime correnti orientali provenienti dal basso Ionio.

Ingenti danni, morti e dispersi nella piana di Catania

Queste precipitazioni intense, spesso sotto forma di rovescio o temporale, stanno causando varie criticità, di carattere idraulico e idrogeologico, favorendo l’ingrossamento di molti fiumi e torrenti, che fino a qualche settimana fa erano ancora in secca.

Nella zona di Scordia, colpita domenica scorsa da un potentissimo “temporale autorigenerante” (mcs stazionario a sud dell’Etna) che ha scaricato fino a 275,4 mm in 3 ore (dato relativo alla vicina stazione Sias di Lentini), è stato ritrovato, vicino un agrumeto, il corpo senza vita di un uomo di 67 anni, mentre la moglie, di 65 anni, risulta ancora dispersi. I due sarebbero stati spazzati via da una colonna di acqua e fango durante il nubifragio che domenica scorsa imperversava sulla piana di Catania.

Le piogge copiose, inoltre, hanno provocato l’esondazione del fiume Simeto, nella zona di Vaccarizzo, con conseguente inondazioni nelle campagne attigue e alcune cascine limitrofe. Anche il San Leonardo è esondato in vari punti, inondando intere campagne, sempre in provincia di Catania.

Nel messinese invece sono le frane e le colate di fango a preoccupare la Protezione Civile. I terreni di natura argillosa, resi saturi da tre giorni di piogge insistenti, stanno iniziando a instabilizzarsi, provocando movimenti franosi. Per questi movimenti franosi l’autostrada A-18, che collega la città di Messina a Catania, è stata chiusa fra gli svincoli di Tremestieri e Roccalumera, per la caduta di un masso di grosse dimensioni all’altezza del centro abitato di Scaletta Zanclea.

L'area di Catania è stata colpita oggi, martedì 26 ottobre, da un'alluvione lampo a seguito di piogge molto intense.

Purtroppo un nuovo peggioramento in arrivo giovedì

La situazione non è destinata a migliorare neppure nei prossimi giorni, malgrado in serata si assisterà ad un temporaneo miglioramento, con la graduale attenuazione dei fenomeni. Dopo le piogge insistenti di queste ore, un nuovo e corposo peggioramento interesserà nuovamente la Sicilia, per la risalita di un giovane ciclone mediterraneo dal Canale di Sicilia.

Il peggioramento già da domani andrà, inizialmente, a coinvolgere le coste occidentali della regione, con le prime piogge e i primi rovesci in arrivo sul trapanese, agrigentino e palermitano. Poi i fenomeni, nella giornata di giovedì, si sposteranno sulle zone meridionali della Sicilia, dove si attendono pure dei temporali di moderata intensità, per poi andare, purtroppo, a interessare nuovamente i settori ionici, già duramente colpiti negli ultimissimi giorni, con fenomeni anche intensi e persistenti.

Nascerà un nuovo ciclone mediterraneo?

Quasi tutti i modelli sono concordi sulla possibilità di sviluppo, sopra le calde acque del Canale di Sicilia, di un nuovo ciclone mediterraneo, pronto rapidamente ad evolvere in una depressione di tipo sub-tropicale, e quindi essere chiamato a pieno titolo “TLC” (tropical like cyclone).

Il nuovo ciclone mediterraneo subirà un rapido approfondimento già nella mattinata di giovedì 28 ottobre sul Canale di Sicilia, a sud dell’omonima isola, andando ad assorbire i resti dell’ormai vecchia depressione sub-tropicale, da giorni semi-stazionaria nella stessa area di mare. Quindi in realtà non si tratterà della stessa depressione, anche se dall’analisi di molti modelli globale sembrerebbe che lo stesso sistema, dopo giorni di stazionamento fra basso Canale di Sicilia e mar Libico, possa subire una successiva rapida intensificazione.

Lungo le coste orientali della Sicilia sono attese nuove mareggiate

In questi casi il ciclone diventa pienamente autonomo e prende la sua energia dal calore latente fornito dalla superficie mare, di conseguenza la convezione esplode nel centro del sistema, il “gradiente barico orizzontale” attorno il sistema si rafforza notevolmente, divenendo anche molto fitto, mentre i venti si intensificano improvvisamente fino a superare i 100-120 km/h (in questo caso parleremo di medicane), favorendo la formazione del tipico occhio del ciclone dentro la massa temporalesca, molto ben visibile dalle moviole satellitari.

Si avvicinerà alla Sicilia?

Le ultime corse modellistiche, fra cui ora anche il modello americano Gfs ( Global Forecast System), nell’ultimo run della mattinata, vedrebbero un avvicinamento del ciclone mediterraneo sub-tropicale alle coste meridionali della Sicilia, causando un severo peggioramento del tempo, con piogge forti, nubifragi e venti molto intensi che potrebbero sferzare le coste sud-orientali, con raffiche capaci di toccare i 90 km/h, localmente anche 100 km/h nei punti più esposti della bassa costa siracusana e sul ragusano.

Lo sviluppo di queste bande temporalesche spiraliformi, provocate dalla convezione profonda, favorirà pure l’attivazione di venti molto forti, a carattere di tempesta. La grande potenza di queste ciclogenesi di tipo sub-tropicale e tropicale deriva dalla grande energia termica sprigionata dalle calde acque del mare.

Tutta questa “energia potenziale” viene poi trasformata in “energia cinetica” che produce un improvviso scoppio dell’attività convettiva (correnti ascensionali in rotazione vorticosa) attorno il centro della bassa pressione, comportando un notevole approfondimento di quest’ultima a seguito del calore latente sprigionato dalla condensazione del vapore acqueo messo a disposizione dalla calda superficie del mare.

I venti più forti si annideranno lungo il quadrante orientale del nascente ciclone, dove saranno attivi venti da S-SE, SE e E-SE davvero impetuosi che, in caso di conferma di una traiettoria più settentrionale, arriveranno a colpire in pieno le coste sud-orientali della Sicilia, fra ragusano, siracusano, basso catanese, dove si scatenerebbero’ pure importanti mareggiate.