Meteo Natale: attenzione a quel ciclone sui mari del Sud che causerà piogge e nevicate, ecco le regioni più colpite

Nelle prossime ore forte maltempo all'estremo Sud con rischio nubifragi. Da domenica sera, una perturbazione atlantica porterà nevicate copiose sulle Alpi. Possibile irruzione artica per Natale.
Per le giornate di oggi, venerdì 19 e domani, sabato 20 dicembre, le mappe dei principali modelli di previsione indicano il transito di una circolazione instabile che interesserà i settori meridionali.
I fenomeni più significativi si concentreranno sulla Sicilia orientale (versanti ionici del Catanese e Messinese) e sulla Calabria ionica meridionale.
Focus Sud: instabilità e temporali sullo Ionio
Si attendono piogge sparse che, localmente, potranno assumere anche carattere di rovescio o di temporale. Gli accumuli stimati dai modelli ad alta risoluzione per queste aree oscillano tra i 20 e i 30 mm nelle zone più esposte, con possibili picchi anche molto superiori in caso di fenomeni temporaleschi stazionari a ridosso dei rilievi (effetto stau su Etna e Aspromonte) che, tuttavia al momento, i dati degli ultimi aggiornamenti predittivi sembrano scongiurare precipitazioni molto intense inizialmente ipotizzate (100 mm).
La ventilazione si manterrà sostenuta dai quadranti orientali/meridionali, contribuendo ad alimentare l'instabilità marittima verso le coste.
Domenica 21: focus Liguria e Centro-Nord
La perturbazione in arrivo colpirà con maggior forza le aree esposte ai venti meridionali, dove l'effetto di sbarramento dei rilievi amplificherà le precipitazioni.La Liguria, come spesso accade, sarà l'area che riceverà i quantitativi più importanti. Le stime indicano accumuli diffusi compresi tra i 40 e i 70 mm sull'intero settore di Levante e nell'entroterra spezzino.
Nelle zone interne appenniniche più esposte, i modelli ad alta risoluzione evidenziano la possibilità di picchi locali fino a 90-100 mm nell'arco dell'evento. Sul settore centrale (Genovese) e Savonese i valori dovrebbero attestarsi tra i 20 e i 40 mm.

Sull'Alta Toscana il flusso umido impatterà decisamente contro i rilievi. Su Lunigiana e Garfagnana sono previsti accumuli significativi, stimati tra i 50 e gli 80 mm, mentre sulle pianure interne (zone di Firenze, Prato, Pistoia) si prevedono tra i 15 e i 30 mm.
Le Pianure del Nord (tra Piemonte e Lombardia) le piogge saranno diffuse ma più regolari. Si stimano accumuli mediamente compresi tra 20 e 40 mm. Sul resto del Centro, sul Lazio e sulle regioni centrali tirreniche il passaggio sarà più rapido, con rovesci sparsi che porteranno accumuli generalmente inferiori ai 15-20 mm.
Peggioramento (21-23 Dicembre) e Neve "in quota" sulle Alpi
Il maltempo dividerà le Alpi in due. Il vero carico di neve colpirà l'Ovest tra domenica e lunedì: Valle d'Aosta e Piemonte faranno il pieno con accumuli tra i 20 e i 40 cm in quota e fiocchi capaci di scendere fin verso i 1000-1200 metri (specie nel Cuneese).
Man mano che ci si sposta verso Est, i fenomeni saranno più ritardati, deboli e "caldi". Sulle Alpi Centrali (Lombardia e Trentino) si prevedono al massimo 10-20 cm da lunedì sera, mentre su Veneto e Friuli le nevicate saranno scarse (5-10 cm) e confinate solo alle alte quote (oltre i 1600-1800 metri) a causa dei venti miti che porteranno pioggia più in basso.
Tendenza Natale: un bivio decisivo con ipotesi fredda (24-26 Dicembre)
Le analisi odierne confermano che, proprio a cavallo del 25 dicembre, lo scenario meteorologico europeo subirà un radicale cambiamento rispetto al flusso atlantico dei giorni precedenti. Tuttavia, le proiezioni attuali mostrano due scenari distinti che si contendono l'evoluzione del tempo sull'Italia.

L'ipotesi dell'Irruzione Fredda (Correnti dalla Russia), che attualmente rappresenta ancora la linea di tendenza principale, supportata da diversi aggiornamenti modellistici, vede un robusto campo di Alta Pressione spingersi verso la Scandinavia.
Questa manovra innescherebbe un movimento "retrogrado" (da Est verso Ovest) di masse d'aria molto fredda di origine artico-continentale russa. Se questo impianto dovesse prevalere, tra la Vigilia e Santo Stefano si assisterebbe a un brusco crollo delle temperature su tutta la Penisola. Il tempo risulterebbe soleggiato ma ventoso e gelido al Nord, mentre lungo i versanti adriatici e al Sud l'instabilità potrebbe portare nevicate fino a quote molto basse.
Nelle ultime ore, però, alcune simulazioni hanno introdotto una variabile importante che spesso finisce per imporre la forzante delle correnti occidentali alla circolazione atmosferica sull'Europa. Infatti, se il flusso atlantico (zonale basso) dovesse mantenersi troppo teso, la massa d'aria gelida verrebbe spinta più a Est, sfiorando appena l'Italia.
Ulteriori approfondimenti aggiornati e dettagliati sul tempo per Natale, li potrete trovare nei prossimi articoli.