Queste sono le città italiane sotto la lente per possibili nevicate nelle prossime ore

Una massa d’aria artica in discesa dalla Scandinavia verso l’Europa Centrale, sta affluendo sul Mediterraneo Centrale, dove si sta approfondendo un vortice tra Mar Ligure, Alto Tirreno e Medio Adriatico. Ne conseguirà un deciso calo termico, specie al Nord e al Centro, con un progressivo abbassamento della quota neve.

Le ultime uscite dei principali modelli numerici globali, in particolare ECMWF e GFS, sono allineate sul quadro generale. La combinazione di aria fredda nei bassi strati sulla Val Padana e di aria molto fredda in quota crea condizioni favorevoli per nevicate a bassa quota, soprattutto tra Piemonte, Valle d’Aosta, Alpi Centro-Orientali ed Emilia-Romagna, con coinvolgimento anche dell'area appenninica tra Romagna, Toscana, Umbria e Marche nella giornata di sabato.

Venerdì sera: Nord-Ovest e Alpi Occidentali, neve a bassa quota

Per venerdì 21 i modelli mostrano il nucleo freddo ormai pienamente insediato sul Nord Italia, con isoterme a 850 hPa sotto lo zero su tutto il Settentrione e un minimo sul Mediterraneo ancora abbastanza vicino al Nord-Ovest da garantire precipitazioni.

Su Piemonte e Valle d’Aosta la quota neve durante la giornata si collocherà intorno ai 600-800 metri, ma tra il tardo pomeriggio e la notte su sabato potrà scendere fino a 300-500 metri, grazie al raffreddamento dei bassi strati. Possibili 5-10 cm di accumulo nevoso in città ad Aosta in questa fase.

In questa fascia oraria la probabilità di neve con accumulo (pochi cm) sarà alta sulle colline e sui fondovalle del basso Piemonte, in particolare tra Cuneese, Astigiano e Alessandrino, mentre sulle pianure tra Torino e bassa Val Padana Occidentale resta medio-alta la possibilità di neve bagnata o mista, con eventuali accumuli modesti, più difficili a Torino.

Quota neve secondo ECMWF per la sera di Venerdì al Nord
Quota neve secondo ECMWF per la sera di Venerdì al Nord

Su Lombardia, Trentino e Veneto la colonna di aria sarà fredda, ma il cuscino al suolo sarà meno robusto. Per questo motivo le nevicate potrebbero essere diffuse su Alpi e Prealpi dai 700-900 metri in su, con alta probabilità di accumuli consistenti oltre i 1000-1200 metri, mentre la neve fino in pianura, tra sera e notte, avrà probabilità medio-bassa e collegata soprattutto ad eventuali rovesci più intensi e più probabile nelle valli più strette e fredde, ma con scarse possibilità di accumulo.

Lievi differenze tra i principali modelli per Venerdì

In questa giornata ECMWF tende a mantenere il vortice più profondo e più addossato al Nord-Ovest, con precipitazioni più insistenti e un rischio neve in pianura più marcato sul basso Piemonte.

GFS propone un passaggio più rapido e leggermente più secco, con neve confinata soprattutto alle colline e ai rilievi. Entrambi, però, concordano sul fatto che la finestra migliore per la neve a bassa quota al Nord-Ovest sarà durante la sera e la notte tra venerdì e sabato.

Sabato: Alpi, Emilia-Romagna e Appennino Centro-Settentrionale nel clou dell’evento

Sabato 22 le elaborazioni modellistiche mostrano il minimo in transito verso il Centro-Sud e il Medio Adriatico. Sul Nord-Ovest il tempo tenderà gradualmente a migliorare, ma su Alpi Centro-Orientali, Val Padana Orientale ed Emilia-Romagna il maltempo resterà ancora attivo nella prima parte della giornata.


Sulle Alpi di Trentino, Veneto e Friuli la neve rimarrà ancora protagonista, con fiocchi e accumuli frequenti oltre i 1000-1200 metri e probabilità molto alta per ulteriori apporti nevosi nelle ore notturne e al mattino, in calo poi nel corso del pomeriggio.

Sulla Val Padana orientale e sull’Emilia-Romagna i modelli concordano sula possibile persistenza di precipitazioni tra notte e mattina, con una colonna termica un po' al limite per la neve in pianura. Neve con accumuli sulla medio-alta collina con probabilità medio-alta, si avrà soprattutto tra Emilia e Romagna, mentre la neve al piano avrà bassa probabilità ed eventualmente tenderà a trasformarsi rapidamente in pioggia o pioggia mista nel corso della giornata.

Le possibilità nevose sulle regioni centrali

Quando il nucleo più freddo scivolerà verso il Centro, ECMWF e GFS convergono sull'ipotesi di precipitazioni intense lungo l’Appennino Tosco-Emiliano e sull’area di confine tra Toscana, Umbria settentrionale e Marche settentrionali.

Tra la notte e il mattino di sabato la quota neve lungo l'Appennino si collocherà mediamente sui 700-900 metri, ma i modelli lasciano spazio a locali episodi fino a 500-600 metri nelle vallate più esposte sul versante marchigiano e sulle colline più settentrionali dell’Umbria.

In questa finestra la probabilità di fioccate e leggere imbiancate in collina è media, mentre gli accumuli più significativi restano verosimilmente confinati oltre i 900-1000 metri, dove la probabilità di accumulo diventa alta. Nel pomeriggio la quota neve tenderà a risalire e la probabilità di neve a bassa quota si ridurrà nettamente.

Domenica: freddo residuo e ultimi fiocchi sui rilievi

Domenica le proiezioni mostrano il vortice in attenuazione e uno scenario meno perturbato. Al Nord il tempo migliorerà in modo più deciso, con cielo più aperto ma temperature ancora basse, con ultime nevicate sui crinali alpini di confine, con bassa probabilità di nuovi accumuli rilevanti alle quote più basse.

Al Centro permarranno condizioni di spiccata variabilità, con qualche rovescio ancora possibile sull’Appennino centrale e neve in genere confinata oltre gli 800-1000 metri, con probabilità medio-bassa di accumuli degni di nota.

Clima invernale anche al Sud, con neve in montagna

Più a sud, i modelli indicano un episodio invernale con neve in montagna. Sull’Appennino Meridionale la neve scenderà prevalentemente oltre i 1200-1400 metri, mentre in Sardegna il calo termico tra sabato e domenica sarà sufficiente a riportare la neve sul Gennargentu e sui rilievi più interni, con fiocchi probabili dai 700-1000 metri in su e accumuli concentrati alle quote più elevate.

Lunedì: possibile nuovo passaggio sul Nord-Ovest

In tendenza, oltre il fine settimana, i principali modelli suggeriscono per lunedì 24 il transito di una nuova perturbazione in arrivo da ovest, con aria umida e meno fredda che dovrebbe scorrere sopra il cuscino freddo ancora presente sul Nord-Ovest.

Nello scenario più freddo, una parte delle precipitazioni potrebbe tornare a presentarsi in forma nevosa fino a bassa quota tra la Valle d’Aosta e il Piemonte, con la possibilità di nuovi accumuli nelle valli e localmente fino in città.

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Nello scenario più mite e veloce, la neve resterebbe confinata ai rilievi e alle colline. Insomma, il fine settimana avrà caratteristiche pienamente invernali, con neve diffusa in montagna e a tratti a bassa quota, mentre la possibile “replica” di lunedì sul Nord-Ovest resta da confermare con i prossimi aggiornamenti dei modelli.