Tendenza San Silvestro 2025 e Capodanno 2026: andamento delle temperature e delle precipitazioni secondo Meteored

È scontro aperto tra il modello americano GFS, che ipotizza l'arrivo del gelo artico per Capodanno, e l'europeo ECMWF, più propenso a un rapido ritorno della stabilità atlantica.
La giornata di oggi, lunedì 22 dicembre, ci consegna una situazione meteorologica definita nel breve termine ma assolutamente spaccata in due per quanto riguarda l'evoluzione di fine anno.
I due principali centri di calcolo, l'americano GFS e l'europeo ECMWF, hanno preso strade diametralmente opposte per il periodo che va da Natale a Capodanno 2026. Se da una parte c'è chi scommette su un inverno d'altri tempi, dall'altra prevale la prudenza tipica della lettura europea.
Una premessa fondamentale
L'analisi che segue riguardo l'evoluzione per la fine dell'anno non va intesa come una previsione meteorologica e nemmeno come una tendenza, bensì come un ragionamento tecnico sulle probabilità. È doveroso sottolineare che, superata la data di Santo Stefano, l'incertezza atmosferica diviene oggi elevatissima.
Tentare di stabilire ora chi avrà ragione tra i vari modelli è un esercizio inutile e scientificamente scorretto: a 9 giorni di distanza, stiamo discutendo di puri scenari ipotetici.
Le configurazioni descritte (gelo o stabilità) rappresentano tendenze di massima che potrebbero subire drastiche modifiche o non realizzarsi affatto, qualora l'atmosfera decidesse di percorrere una "terza via" ancora non tracciata.
Il punto fermo: l'inizio settimana perturbato
Prima di analizzare le differenze, è giusto ribadire l'unico punto di contatto. Entrambi i modelli concordano pienamente sulla fase di maltempo che sta interessando il Nord-Ovest in queste ore.

La nevicata in corso sulle Alpi Occidentali, con quota di montagna (1500 m) ma localmente in calo fin verso i 500-600 metri su alcune aree del Piemonte, e le piogge intense sulla Liguria sono una certezza modellistica condivisa. Questo sarà il leitmotiv fino alla giornata di domani, martedì 23.
La visione americana (GFS) ha la porta del Gelo spalancata
Il modello americano GFS (Global Forecast System) propende decisamente per lo scenario più freddo e dinamico. Secondo le ultime corse, l'Alta Pressione riuscirebbe a ergersi in modo solido verso la Scandinavia, creando quel "blocco" perfetto che obbligherebbe le masse d'aria artico-continentali a scivolare verso il Mediterraneo.

Seguendo questa linea, il Natale vedrebbe l'ingresso di aria fredda con tempo in miglioramento al Nord, ma con temperature minime in calo sotto media. Ma è per il Capodanno che GFS rincara la dose ipotizzando una retrogressione fredda dai Balcani molto incisiva proprio per la notte di San Silvestro.
A produrre questa manovra sarebbe lo spostamento dell'alta pressione sulle Isole Britanniche. Quello che ne deriverebbe sarebbe uno scenario con freddo intenso su tutta la Penisola e possibili nevicate fino a bassa quota soprattutto al Sud e sulle adriatiche, trasformando la fine dell'anno in un evento di stampo nordico.
La visione europea (ECMWF) con prudenza, Atlantico e stabilità
Diametralmente opposta è la lettura del centro europeo ECMWF. Nelle emissioni odierne, il modello mostra molta più cautela sulla tenuta del blocco scandinavo. Secondo questa visione, la spinta fredda sarebbe meno convinta e lascerebbe spazio a infiltrazioni umide dall'Atlantico.
La conseguenza per il giorno di Natale sarebbe un tempo grigio, uggioso e umido sulla Val Padana e al Centro, con piogge sparse invece di un freddo secco. La neve rimarrebbe relegata ai monti. Ancora più netta sarebbe la differenza per il dopo-Natale: ECMWF vede un rapido ritorno dell'Alta Pressione a matrice più mite, già nel weekend del 27-28 dicembre.
Niente gelo artico per Capodanno, dunque, ma un San Silvestro caratterizzato da stabilità, nebbie in pianura e temperature in linea con le medie o in lieve ripresa, senza estremi.
Gelo o semplice Inverno? La verità nel mezzo e l'attesa del verdetto
Siamo di fronte al più classico dei bivi modellistici. Se avrà ragione l'americano GFS, ci prepariamo a un periodo festivo che potrebbe essere ricordato per il freddo e la neve a bassa quota al Centro-Sud.
Se invece dovesse prevalere la "saggezza europea" di ECMWF, avremo un passaggio perturbato seguito da un rientro nella normalità, con un clima più consono a un inverno standard, senza eventi "storici".
Una "terza via" resta forse la più probabile, anche perché la verità, come spesso accade, potrebbe trovarsi nel mezzo, ma le prossime 24-48 ore saranno decisive per capire se il "blocco" reggerà o se cederà sotto la spinta atlantica.