Una grande massa d’aria fredda si avvicina all’Italia: il meteorologo Daniele Ingemi indica il giorno del crollo termico

Questa avvezione rischia di determinare un brusco stop all’estate in buona parte dell’Italia, con l’arrivo di piogge e forti temporali, con l'isolamento di un vortice sui mari attorno l'Italia.

Mentre l’anticiclone africano continua ad insistere sull’area Mediterranea, il flusso perturbato atlantico inizia ad ondularsi, abbassandosi di latitudine. Questo passaggio determinerà l’ingresso di masse d’aria molto fresche dal Nord Atlantico verso l’Italia, determinando un significativo calo delle temperature e condizioni di instabilità atmosferica, con temporali anche intensi.

Questa avvezione rischia di determinare un brusco stop all’estate in buona parte dell’Italia, con l’arrivo di piogge e forti temporali, a seguito dell’isolamento sui mari attorno l’Italia di una goccia fredda.

Una depressione sui mari attorno l’Italia

Il transito di una saccatura sulle regioni Settentrionali favorirà nelle prossime ore l’isolamento di una goccia fredda, ossia una depressione fredda in quota, che produrrà molta instabilità, con rovesci e temporali sulle regioni Settentrionali.

Il contrasto tra l’aria fresca in arrivo e l’umidità accumulata nei bassi strati dell’atmosfera, alimentata dal precedente dominio dell’anticiclone africano, creerà le condizioni ideali per lo sviluppo di temporali intensi, localmente accompagnati da grandinate e forti raffiche di vento.

Aria polare.
Entro lunedì l'aria fresca oceanica invaderà tutto il Paese, scacciando via la gran calura africana.

Le regioni del Nord saranno le prime a essere colpite, seguite da quelle centrali e, in misura minore, dal Sud. Sul Meridione il caldo estremo persisterà fino a sabato 26 luglio.

Atteso un forte calo termico

Uno degli aspetti più significativi di questa perturbazione sarà il netto calo delle temperature. Dopo giorni di caldo africano con punte di +40°C +43°C al Sud e +35°C +37°C al Centro-Nord, l’arrivo della massa d’aria fredda porterà un abbassamento termico di ben -10°C -12°C.

Questo crollo termico sarà particolarmente percepibile nelle aree montuose e nelle pianure del Nord, dove l’ingresso di aria fresca in quota favorirà una sensazione di frescura insolita per il periodo.

In diverse città del Nord lunedì 28 luglio le massime potrebbero non oltrepassare la soglia dei +23°C +24°C. Parliamo di valori ben al di sotto delle medie del periodo.

Attenzione ai forti temporali, ecco le regioni più a rischio

L’arrivo della massa d’aria fredda non sarà privo di conseguenze sul piano delle precipitazioni. Sulle regioni settentrionali, in particolare Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, si potranno verificare dei temporali localmente intensi.

Questi fenomeni potranno essere accompagnati da grandinate, nubifragi e locali fenomeni vorticosi, soprattutto nelle aree alpine, prealpine e nelle pianure adiacenti.

Sulle regioni Centrali l’instabilità si farà strada domani, con rovesci e temporali più probabili su Toscana, Umbria, Marche e Lazio, specialmente nelle zone interne e appenniniche.

Al Sud, invece, l’instabilità sarà più limitata, con fenomeni isolati su Campania, Molise, Puglia e Basilicata, mentre Sardegna e Sicilia vedranno condizioni più stabili, ma con possibilità di temporali pomeridiani solo sulle zone montuose interne.

Nel weekend l’aria fresca invaderà tutto il Paese

Il weekend del 26-27 luglio segnerà la definitiva fine dell’ondata di calore anche al Sud, che cesserà definitivamente entro domenica. Tuttavia, l’instabilità persisterà in alcune aree, con temporali pomeridiani sulle Alpi e locali sconfinamenti verso la Pianura Padana nella serata di domenica.

Al Centro-Sud, la ventilazione settentrionale contribuirà a mantenere un clima più fresco e gradevole, con mari mossi o molto mossi, in particolare il Mar Ligure, il Tirreno e il Mare di Sardegna.

Inoltre, fra domenica 27 e lunedì 28 luglio, l’instabilità si affaccerà anche al Meridione, con rovesci e temporali che potrebbero colpire anche le coste, specie i settori che si affacciano sul basso Tirreno.