Basta piantare alberi? Tutta colpa delle mucche? Fact checking di bufale sulle soluzioni alla crisi climatica

Alberi come soluzione magica, le mucche che inquinano più delle auto, navi e aerei i veri colpevoli: sono alcuni meme in circolazione che spesso ci danno l'illusione che bastino soluzioni semplici o i colpevoli siano sempre altri. Ecco uno sguardo critico alle fake news sulle soluzioni al cambiamento climatico.

Fra social network, siti poco affidabili e informazione spesso superficiale anche di alcuni grandi media, è facile cascare nelle fake news, dette anche in Italia Bufale. Eccone alcune che riguardano la crisi climatica nelle sue soluzioni.

La crisi climatica mette in discussione molte nostre abitudini, gli stili di vita e perfino il nostro stesso modello di sviluppo. Eppure le soluzioni ci sono, ma per vari motivi scattano resistenze a passare da auto a motore termico a quelle elettriche, ad attuare interventi di efficienza energetica nelle nostre case, a preferire la mobilità sostenibile a stressanti spostamenti in auto.

Scattano così meccanismi di negazionismo, bufale, e convinzioni spesso infondate non solo sui cambiamenti climatici stessi ma anche sulle soluzioni. Ecco alcune delle più frequenti fake news in circolazione.

Per ridurre la CO2 non servono auto elettriche ma alberi

Questo meme banalizza e semplifica un problema complesso e ampio. Diciamo che serve uno e l’altro, servono alberi ma anche auto elettriche o comunque a emissioni zero, insieme a tante altre cose.

Per quanto riguarda i trasporti, l’auto elettrica è una parte della soluzione, che dovrebbe vedere nel contempo espandere la mobilità sostenibile fatta da trasporti pubblici, percorsi ciclabili e pedonalità. E’ senz’altro meglio un’auto elettrica di un’auto termica, in dettaglio ne avevamo già parlato.

I trasporti sono un importante settore di emissione di gas serra e sorgente di inquinamento da polveri e da ossidi di azoto in particolare. In Italia da qualche anno i trasporti sono il maggior settore di emissione di gas serra, con una percentuale di emissioni del 24.7% nel 2022. E’ inoltre un settore dipendente per oltre il 90% dai combustibili fossili, negli ultimi anni le emissioni del settore trasporti in Italia ed Europa sono anzi aumentate del 5%.

Per risolvere la crisi climatica basta piantare 1000 miliardi di alberi

In parte legata a quella citata sopra, questa magica soluzione piace a molti perché in un certo senso assolve il vero colpevole della crisi climatica, i combustibili fossili.

Un articolo sul blog scientifico climalteranti analizza a fondo questa soluzione facile e illusoria. La riforestazione è necessaria e offre indubbiamente molti benefici, come l'assorbimento di carbonio e il miglioramento dell'ambiente, ma da sola non è sufficiente a ridurre drasticamente le emissioni di CO2. Il ricercatore Giorgio Vacchiano, insieme a vari esperti, sottolinea diversi problemi associati all'espansione delle foreste.

Tra questi, la necessità di terreni fertili e spaziosi, la produzione di piante da vivaio, le sfide finanziarie legate alla cura delle nuove piantagioni, le preoccupazioni etiche riguardanti l'uso del suolo e la protezione delle comunità locali.

La riforestazione è una importante parte della soluzione, ma non deve essere vista come alternative alla transizione verso fonti rinnovabili ed efficienza energetica; i combustibili fossili infatti causano oltre l’80% delle emissioni serra.

È colpa delle mucche: basterebbe diventare tutti vegetariani

I grandi allevamenti sono indubbiamente un importante problema ambientale, e secondo alcune fonti causerebbero oltre la metà delle emissioni serra. I bovini e altri ruminanti sono una importante fonte di metano, se però parametrizziamo le emissioni a quella che si chiama CO2 equivalente, un indicatore che tiene conto di tutti i gas serra, incluso il metano, ci accorgiamo che gli allevamenti contribuiscono al 5.9% delle emissioni serra.

Non è nemmeno vero che “le mucche inquinano più delle auto”: i trasporti globalmente causano il 16.2% delle emissioni, di cui il 12% ascritto a quelli stradali. Se poi focalizziamo l’attenzione al nostro paese, l’Italia, l’intera agricoltura contribuisce al 6%, i trasporti come detto sopra per il 25%.

Di conseguenza, non è vero che “basta diventare tutti vegani o vegetariani”. Aspetti etici a parte, è comunque essenziale ridurre il consumo di carne sia per ragioni di salute che ambientali. Anche qua però, da sola questa azione non basta.

La nave da crociera e gli aerei inquinano più dei trasporti?

Come vedete, sono spesso i trasporti al centro di fake news e bufale riguardo inquinamento ed emissioni. Alcuni meme citano la “nave da crociera più grande del mondo”, che sarebbe salpata e inquina come un milione di auto, ma invece limitano la circolazione della nostra utilitaria.

Oltre a dati palesemente sovrastimati, qui scatta la logica fallace che non tiene conto che a parte le città portuali, nelle grandi città sono il traffico e i riscaldamenti domestici la maggior fonte di emissioni inquinanti e serra.

Altrettanto fa logica fallace la grafica con tutti gli aerei in volo, associata a confronto sempre con le auto. Se si facesse una grafica analoga con tracciate tutte le auto, sarebbe ben più piena di tracce. Infatti, come detto sopra i trasporti stradali vanno dal 12% globale al 24% in Italia. I trasporti navali sono circa il 2% del totale, il 3% quelli aeronautici.

Ognuno deve fare la sua parte!

Il concetto di base che sfugge a molti è che per uscire dalla crisi climatica e ambientale ogni settore deve fare la sua parte, senza tirarsi indietro. Inoltre, non è solo sul “maggior inquinatore” che dobbiamo agire, ma su tutti i settori di emissione. Altro concetto, difficile da percepire ma fondamentale: non serve fare “questo anziché quello” ma dobbiamo fare “questo e ANCHE quello”.