Clima, gli scienziati avvertono: il carbon budget per restare entro 1,5°C si esaurisce in 3 anni

Cambiamenti climatici, sempre più verso il fallimento dell’Accordo di Parigi sul clima. Ormai esaurito il carbon budget per contenere le temperature entro 1,5°C sui livelli preindustriali. Quali le conseguenze e cosa fare?

una ciminiera con stilizzato il simbolo dell'anidride carbonica. La CO2 a differenza dell'immaginario non è come una nube o pennacchio o un fumo nero, è invisibile alla vista ma opaca ai raggio infrarossi, questo è il motivo del suo subdolo effetto riscaldante.

Ricordate il famoso slogan di Greta Thunberg “mancano solo 8 anni agli 1.5°C, come osate?”. Era anche uno striscione comparso alla grande manifestazione popolare durante la COP25 di Madrid.

Nel breve dello slogan, significava in pratica che restavano solo 8 anni di emissioni serra per esaurire il budget di carbonio per stare nell’obiettivo più ambizioso dell’Accordo di Parigi sul clima, +1.5°c sul periodo preindustriale. Sono passati sei anni e ora siamo alla resa dei conti: la conferma viene da un recente studio scientifico.

Lo studio scientifico

Secondo una pubblicazione scientifica stilata da un gruppo internazionale di ricercatori, con gli attuali livelli di emissioni di anidride carbonica (CO2), il budget di carbonio contenere l'aumento di temperatura entro di 1,5°C sul livello preindustriale si esaurirà in poco più di tre anni.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Earth System Science Data e rivela che la stima principale delle emissioni rimanenti per centrare gli di 1,5 °C è di 130 miliardi di tonnellate di CO2 dall'inizio del 2025.

Il professor Piers Forster, direttore del Priestley Centre for Climate Futures presso l'Università di Leeds e primo autore dello studio, ha affermato: "La nostra terza edizione annuale di Indicators of Global Climate Change mostra che sia i livelli che i tassi di riscaldamento sono senza precedenti."

I dettagli: peggiorano gli indicatori del clima

La ricerca è stata eseguita da oltre 60 scienziati internazionali, che hanno aggiornato i dieci principali indicatori del sistema climatico, inclusi innalzamento del livello del mare e precipitazioni. Queste informazioni sono cruciali per fornire un quadro preciso e aggiornato sullo stato del sistema climatico globale ai decisori politici.

Nel 2024, secondo l’articolo, l’aumento della temperature globali è stimato in 1,52 °C rispetto all’era preindustriale, di cui 1,36 °C attribuibili all’attività umana. Questo forte riscaldamento è la conseguenza delle emissioni di gas serra che hanno raggiunto livelli storicamente da record.

Secondo i ricercatori, le temperature estreme registrate nel 2024 sono diventate una allarmante nuova normalità, considerando il grado di cambiamenti climatici in atto. L’impatto umano sul clima ha raggiunto il suo massimo storico e, sommato alla naturale variabilità del sistema climatico, ha spinto la temperatura media globale verso nuovi record.

Gas serra ma non solo: gli aerosol

Il clima è un sistema non lineare complesso, e ci sono fenomeni di retroazione che anche di fronte ad azioni positive possono portare effetti in apparenza in controtendenza. E’ il caso della recente riduzione delle emissioni di anidride solforosa (SO₂) indotte dai carburanti per le navi.

Le emissioni di gas serra hanno fatto aumentare la loro concentrazione atmosferica di CO2 in atmosfera, contribuendo al riscaldamento globale. Per opposto la riduzione degli aerosol con effetto raffreddante, come quelli derivati dall’anidride solforosa, ha contribuito ad accentuare il riscaldamento del pianeta. Va ricordato però che gli aerosol, sebbene abbiano un effetto di raffreddamento, sono dannosi per la salute umana.

Il danno causato dagli aerosol alla salute umana e agli ecosistemi supera di gran lunga il minimo "guadagno" di attenuazione del riscaldamento globale.

Accanto alla CO₂, è urgente agire anche sui gas serra a vita breve (detti anche inquinanti climatici) come il metano (CH₄), la cui riduzione potrebbe offrire benefici climatici nel breve termine. Le attività umane hanno modificato il bilancio energetico terrestre, e il calore in eccesso si sta accumulando sempre più rapidamente. Tra il 2012 e il 2024 il tasso di riscaldamento globale è quasi raddoppiato rispetto agli anni ’70-’80, con impatti evidenti: innalzamento del mare, riscaldamento degli oceani, scioglimento di ghiacci e permafrost.

Andiamo nella direzione sbagliata

Superare gli 1,5 °C di aumento della temperatura globale in un solo anno non significa una violazione dello storico Accordo di Parigi. Per violare l’accordo, che peraltro non prevede sanzioni, le temperature medie globali dovrebbero superare gli 1,5 °C per diversi decenni. Tuttavia lo studio conferma che le emissioni stanno andando nella direzione sbagliata. E gli impatti smetteranno di peggiorare solo se le emissioni di CO2 da combustibili fossili e deforestazione raggiungeranno lo zero netto.

Le attività umane hanno emesso in atmosfera ogni anno nell'ultimo decennio circa 53 miliardi di tonnellate di CO₂ equivalente , principalmente a causa dell'aumento delle emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili e dalla deforestazione.

Il Prof. Joeri Rogelj, Direttore di Ricerca presso il Grantham Institute e Professore di Climate Science & Policy presso il Centre for Environmental Policy dell'Imperial College di Londra, ha dichiarato: "La finestra per rimanere entro 1,5 °C si sta rapidamente chiudendo. … Le emissioni nel prossimo decennio determineranno la rapidità e la rapidità con cui verrà raggiunto il riscaldamento di 1,5 °C. È necessario ridurle rapidamente per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Accordo di Parigi".

Riferimento notizia

Scientists find three years left of remaining carbon budget for 1.5°C, University of Leeds (UK), https://climate.leeds.ac.uk/news/scientists-find-three-years-left-of-remaining-carbon-budget-for-1-5c/

Forster, P. M. et al, Indicators of Global Climate Change 2024: annual update of key indicators of the state of the climate system and human influence, Earth Syst. Sci. Data, 17, 2641–2680, https://doi.org/10.5194/essd-17-2641-2025, 2025.