Distruggere i nidi di rondine è un reato, ecco cosa prevede la legge

Con l’arrivo della primavera le nostre città e i nostri borghi rurali cominciano ad essere popolati da rondini, rondoni e balestrucci, che rappresentano il simbolo della bella stagione che avanza.

Nido di rondine
La normativa europea e quella italiana tutelano le rondini, i rondoni e i balestrucci. La rimozione dei loro nidi rappresenta un illecito.

Con l’arrivo della primavera le nostre città e i nostri borghi rurali cominciano ad essere popolati da rondini, rondoni e balestrucci, che rappresentano il simbolo della bella stagione che avanza. E come ogni anno si ripropone il problema dei nidi che vengono distrutti.

Spesso questi uccelli, al ritorno nei centri urbani, trovano i loro nidi distrutti, bruciati, vandalizzati o anche semplicemente rimossi dalle abitazioni o dalle strutture condominiali. Fare ciò costituisce un reato.

Cosa dice la normativa europea e quella italiana

La normativa europea e quella italiana tutelano le rondini, i rondoni e i balestrucci. La rimozione dei loro nidi rappresenta un illecito. Nei casi di ferimento o uccisione di esemplari adulti ma anche di nidiacei sono integrati i delitti di maltrattamento o uccisione di animali puniti con la reclusione o con pene pecuniarie molto importanti, in qualche caso sino a 50.000 euro.

Trattandosi di una specie a rischio la legge tutela questi animali, prevedendo pene severe per tutti i trasgressori.

Difatti, fra i comportamenti che rischiano di mettere ancor più a rischio la loro sopravvivenza vi è senza dubbio quello della rimozione arbitraria, sconsiderata ed indiscriminata dei loro nidi (utilizzati anche per più anni al ritorno dalle migrazioni), costruiti abitualmente sotto tettoie, spioventi, terrazzi e cornicioni dei palazzi e delle abitazioni.

Perché si commette un reato?

Ebbene, questa condotta può risultare illecita a vario titolo. Diventa un illecito pure la sola distruzione materiale dei nidi. La sanzione in questo caso è essenzialmente amministrativa e pecuniaria, con somme che possono arrivare a diverse migliaia di euro.

Rondini
Anche a livello locale oramai esistono numerosi regolamenti e direttive comunali prevedono uno specifico divieto di rimozione dei nidi.

Molto più gravi sono le conseguenze previste nel caso in cui la distruzione sopra detta determini il ferimento o l’uccisione di esemplari adulti o anche di nidiacei.

In tali ipotesi si configurano i delitti di maltrattamento o uccisione di animali previsti rispettivamente dagli articolo 544 ter e 544 bis del Codice penale. Gli autori di queste condotte possono essere puniti o con la reclusione o mediante pesanti sanzioni pecuniarie, capaci di arrivare fino a oltre 30.000 euro.

I divieti imposti dai comuni

Anche a livello locale oramai esistono numerosi regolamenti e direttive comunali prevedono uno specifico divieto di rimozione dei nidi.

Solo per fare un esempio concreto, il Comune di Belluno, con una propria ordinanza del marzo 2019, ha ordinato il divieto a chiunque di distruggere, rimuovere o danneggiare i nidi di rondine, balestruccio, rondone comune e specie affini in tutto il territorio comunale e disposto a tal fine, tra le altre cose, l’obbligo per chiunque di rispettare i nidi delle specie sopra indicate, provvedendo alla loro tutela e protezione.

Nido di rondine
Questo include l’obbligo di non disturbare, danneggiare e abbattere i nidi, anche nelle fasi iniziali di costruzione delle specie sopra riportate.

Questo include l’obbligo di non disturbare, danneggiare e abbattere i nidi, anche nelle fasi iniziali di costruzione delle specie sopra riportate. Tale tutela si estende anche al di fuori del periodo riproduttivo, quindi fra autunno e inverno, in quanto rondine e balestruccio possono utilizzare gli stessi nidi per più anni di seguito.