Il cambiamento climatico sta spostando la vegetazione a quote sempre più alte sulle Alpi

Il fenomeno del greening delle alte quote è oggetto da tempo di studi su base satellitare. Purtroppo si tratta di approcci randomici, ricerche concentrate in alcune aree ristrette del globo.

Alpi, cambiamento climatico.
Gli habitat tendono infatti a migrare sempre più in alto, alla ricerca di un clima più ideale al sostentamento.

I cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature medie globali sono alla base del cosiddetto fenomeno della stairway to heaven, ossia la salita verso quote sempre più elevate delle specie viventi, sia animali che piante.

Gli habitat tendono infatti a migrare sempre più in alto, alla ricerca di un clima più ideale al sostentamento. Un recente studio condotto dai ricercatori di ARPA Valle d’Aosta e coordinato dal Laboratorio di Ecologia Alpina dell’Università di Grenoble (CNRS, Université de Grenoble, Université Savoie Mont Blanc) ha analizzato nel dettaglio, lungo l’arco alpino, il processo di “greening”, termine inglese con cui si identifica il rinverdimento delle aree al di sopra della linea degli alberi, ovvero zone d’alta quota considerate finora prive di formazioni boschive vere e proprie.

I risultati dello studio sono stati pubblicati in un paper dal titolo “The tempo of greening in the European Alps: Spatial variations on a common theme” sulla rivista scientifica Global Change Biology.

Le Alpi si mostrano sempre più verdi in quota

Il fenomeno del greening delle alte quote è oggetto da tempo di studi su base satellitare. Purtroppo si tratta di approcci randomici, ricerche concentrate in alcune aree ristrette del globo.

Attualmente risulta complesso ragionare dunque sulla variabilità spaziale del fenomeno e sulle cause legate a tale variabilità. Lo studio condotto dall’ARPA VDA e dall’Università di Grenoble rappresenta di fatto un unicum nel panorama scientifico, in quanto prende in considerazione l’intero arco alpino.

Alpi, cambiamento climato.
La maggior parte degli ecosistemi situati sopra il limite della foresta ha mostrato negli ultimi 20 anni una forte tendenza al rinverdimento, ma il fenomeno è molto più forte in alcune aree delle Alpi.

La ricerca è stata basata su confronto di immagini satellitari a partire dalle quali è stato calcolato il parametro NDVI (Normalized Difference Vegetation Index). Si è andati in sintesi a valutare i cambiamenti in termini di copertura vegetale occorsi al di sopra delle linee degli alberi sulle Alpi europee dal 2000 al 2020.

In pratica, a causa del cambiamento climatico, le piante risalgono le montagne e colonizzano poco a poco le aree di alta quota, con la conseguenza che le cime diventano più verdi.

La maggior parte degli ecosistemi situati sopra il limite della foresta ha mostrato negli ultimi 20 anni una forte tendenza al rinverdimento, ma il fenomeno è molto più forte in alcune aree delle Alpi. È il caso di alcuni massicci delle Alpi del sud, delle Alpi centrali. In Valle d’Aosta il fenomeno è particolarmente forte nella zona dell’alta valle.

Dove si sta verificando maggiormente il fenomeno?

A scala più locale, il processo è più forte nei versanti detritici esposti a nord sopra i 2000 metri, dove, grazie a queste particolari condizioni, la dinamica di ricolonizzazione delle piante (specie erbacee, arbusti e alberi pionieri) è molto forte.

Le piante tipiche di questi ambienti inospitali sono quelle che riescono ad approfittare maggiormente dei cambiamenti climatici in corso, spostandosi a quote più elevate.

Alpi, cambiamento climatico.
Le piante tipiche di questi ambienti inospitali sono quelle che riescono ad approfittare maggiormente dei cambiamenti climatici in corso, spostandosi a quote più elevate.

Purtroppo, con l’aumento delle temperature che stiamo già oggi vivendo, si creano condizioni più favorevoli alla crescita delle piante, ma gli ecosistemi possono reagire in modo più o meno forte e rapido.

La loro risposta è modulata dalle condizioni locali come la durata della neve, la disponibilità di acqua, la fertilità e la stabilità dei suoli l’influenza, diretta o indiretta, delle singole attività umane.

Considerando l’insieme di questi fattori sarà possibile analizzare con maggior dettaglio le cause della variabilità spaziale del rinverdimento e le conseguenze sulla biodiversità ed il funzionamento degli ecosistemi alpini, nel corso dei prossimi decenni.