Incredibile scoperta, nel Sahara crescono più alberi del previsto

In uno studio è stato dimostrato come nel Sahara vi sia una presenza numerica di alberi e piccoli arbusti maggiore rispetto agli anni passati e alle ricerche già analizzate in precedenza.

Uno studio pubblicato sulla prestigiosa ricerca scientifica Nature ha dimostrato come le immagini satellitari dei deserti del Sahara e del Sahel hanno dato come risultato una presenza numerica di alberi e piccoli arbusti maggiore rispetto agli anni passati

Il deserto del Sahara è uno dei luoghi più caldi e secchi del nostro pianeta, dove le piogge possono latitare pure per diversi anni. Proprio per questo è uno dei luoghi più inospitali della Terra. Eppure, differentemente da quanto si possa pensare, il Sahara non è solo un immenso oceano di sabbia e dune che si succedono in continuazione, dalle coste del mar Rosso fino all’oceano Atlantico.

A seconda dei luoghi i paesaggi desertici sahariani cambiano in continuazione, tanto da passare dal deserto sabbioso, come quello algerino, malitiano o libico, ad aree caratterizzate da aspre distese di roccia e ghiaie, come nel sud dell’Algeria o in Marocco, a regione caratterizzate da imponenti massicci montuosi, spesso si tratta di resti di vecchi sistemi vulcanici ormai spenti, con vette che culminano oltre i 3000 metri di altezza.

Vedi il Tibesti, nel Sahara centrale, o il complesso massiccio montuoso denominato Ahaggar, nel profondo sud del territorio algerino.

Sul Sahara crescono più alberi del previsto?

Negli ultimi anni una serie di studi e ricerche, realizzate da un team di scienziati internazionali, hanno fatto emergere come il deserto del Sahara, nonostante l’avanzamento del cambiamento climatico, sia riuscito a regalare delle sorprese agli stessi ricercatori.

Uno studio pubblicato sulla prestigiosa ricerca scientifica Nature ha dimostrato come le immagini satellitari dei deserti del Sahara e del Sahel hanno dato come risultato una presenza numerica di alberi e piccoli arbusti maggiore rispetto agli anni passati e alle ricerche già analizzate in precedenza.

In pratica sull’area attorno il vasto deserto africano crescono più alberi e arbusti di quanto si pensasse in precedenza. La crescita della vegetazione è evidente anche in pieno deserto, in zone dove fino a pochi anni fa non vi era alcuna traccia di alberi e arbusti spinosi, in mezzo alle dune sabbiosi e alle vaste distese rocciose.

Secondo Martin Brandt, assistente professore di geografia all’Università di Copenaghen e autore principale di questa ricerca "Siamo rimasti molto sorpresi dal fatto che nel deserto del Sahara crescano così molti alberi. Certamente ci sono vaste aree brulle, ma ci sono ancora zone ad alta densità di alberi e anche tra le dune sabbiose ci sono qua e là alcuni alberi che crescono."

Le immagini satellitari analizzate hanno rilevato come, al 2020, alcune delle zone del Sahara occidentale e del Sahel e della cosiddetta "zona sub-umida" sono costellate di circa 1,8 miliardi di alberi.

L’importanza di questa ricerca

Questa ricerca scientifica condotta dall'Università di Copenaghen può fornire ai ricercatori e agli ambientalisti dei dati preziosissimi che potrebbero aiutare a combattere il processo della deforestazione e a decentrare i centri di stoccaggio della produzione e lavorazione del carbonio in alcune aree del Pianeta.

Un flebile dato positivo che potrebbe diventare in futuro un timido passo verso un'inversione di rotta per la salvezza del nostro Pianeta. Noi lo speriamo con tutto il cuore.

La Grande Muraglia Verde è un progetto che da diversi anni si pone un obiettivo ambizioso: far crescere attorno la superficie del Sahara una muraglia naturale, costituita da alberi

Il progetto della Great Green Wall

La Great Green Wall, la Grande Muraglia Verde, è un progetto che da diversi anni si pone un obiettivo ambizioso: far crescere attorno la superficie del Sahara una muraglia naturale, costituita da alberi.

L’estensione prevista è di 8 mila km di lunghezza e 15 km di ampiezza. La Great Green Wall dovrebbe attraversare tutto il continente africano, dall’Etiopia al Senegal. L’iniziativa nasce per dare una nuova vita ai paesaggi degradati e desertificati ed è stata proposta nel 2005 dall’ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo. Sono undici i Paesi africani coinvolti, Senegal, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Sudan, Ciad, Niger, Nigeria, Mali, Burkina Faso e Mauritania.

L’obiettivo dell’ambizioso progetto

La Grande Muraglia Verde è concepita per essere una soluzione concreta contro il cambiamento climatico, che in quest’area dell’Africa è causa anche di conflitti e instabilità politica. L’obiettivo è quello di fornire una risposta contro la siccità, la deforestazione e la carestia. Con la Great Green Wall sarà possibile garantire la giusta sussistenza delle popolazioni locali, spesso colpite da gravi carestie a causa delle sempre più gravi fasi siccitose causate dal cambiamento climatico.

La Grande Muraglia Verde non è altro che la creazione di un mosaico di paesaggi produttivi verdi, una sorta di “barriera” che si oppone all’avanzare del processo di desertificazione. Più che un vero e proprio “muro verde”, l’iniziativa prevede la realizzazione di boschi, campi coltivati e aree verdi.

La collaborazione tra i Paesi coinvolti punta allo sviluppo delle zone rurali per rafforzare gli ecosistemi e garantire migliori condizioni di vita e di lavoro. Il progetto è un vero e proprio strumento di sostegno economico per le comunità dell’Africa sub-sahariana.

Oggi la Grande Muraglia Verde è in fase di realizzazione, ma sono stati piantati poco più di 4 milioni di ettari di verde. Stime più ottimistiche riportano 18 milioni di ettari, ma sono comunque troppo pochi per concludere la realizzazione nel 2030.

Dopo uno stop il progetto è ripartito con maggior vigore lo scorso giugno, dopo che è arrivato un nuovo finanziamento da ben 1,6 miliardi di dollari per l’accelerazione del progetto in Niger. I fondi rientrano tra i 19 miliardi di finanziamenti concordati in occasione del vertice One Planet svoltosi nel gennaio 2022 a Parigi.