L'incredibile ondata di freddo dell'estate 1972, quando improvvisamente ad agosto piombò l'autunno in Italia
Questo episodio si inserisce in un contesto climatico molto diverso da quello odierno, dove il riscaldamento globale e le temperature sempre più elevate del Mediterraneo rendono questi episodi ancora più rari, se non improbabili.

L’estate del 1972 in Italia è ricordata non solo per il caldo tipico della stagione, ma anche per un evento meteorologico straordinario. Un’ondata di freddo che colpì il Paese in pieno agosto, portando temperature insolitamente basse in diverse regioni, persino nelle aree meridionali come la Sicilia. In diverse regioni si registrarono temperature autunnali in piena estate
Questo episodio, raro per il periodo, si inserisce in un contesto climatico molto diverso da quello odierno, dove il riscaldamento globale e le temperature sempre più elevate del Mediterraneo rendono eventi di questo tipo estremamente improbabili.
Il contesto meteorologico dell’agosto 1972
Quella del 72 fu la classica estate degli anni 70 in cui dopo ferragosto le temperature calavano drasticamente dopo una tipica ondatina calda, tra il 10 e il 14 del mese. In estate, l’Italia è generalmente dominata da anticicloni, come quello delle Azzorre o, più frequentemente negli ultimi decenni, quello subtropicale africano, che portano caldo e stabilità.
Tuttavia, nel 1972, una depressione ben strutturata, alimentata da aria fredda in discesa da un blocco anticiclonico posizionato alle alte latitudini europee, favorì la discesa di masse d’aria fredda verso sud.
L’afflusso dell’aria polare, nel periodo dopo ferragosto, portò temperature davvero anomale e incredibilmente fredde in gran parte del Centro-Sud. Pensate che persino sulle coste del Sud si registrarono temperature minime di +16°C, un’anomalia straordinaria per agosto, mese in cui le minime notturne raramente scendono sotto i +20+22°C, anche nelle notti più fresche. Questo valore, registrato in una località influenzata dal mare, sottolinea l’intensità dell’evento.
Un mare più freddo mitigava meno
Le temperature delle acque del Mediterraneo negli anni 70 erano molto più fresche rispetto a quelle che misuriamo oggi. Pertanto quest’ultimo non riuscì a contrastare del tutto l’irruzione fredda.

Altrove in Italia, specialmente al Nord e al Centro, si registrarono temperature altrettanto insolite, con massime diurne che in alcune aree non superarono i +20°C e nevicate fuori stagione sulle Alpi a quote relativamente basse.
Un evento eccezionale nel contesto climatico
L’ondata di freddo del 1972 è considerata eccezionale per diversi motivi. In primo luogo, si verificò in pieno agosto, un periodo in cui il clima estivo è solitamente al suo apice. In secondo luogo, colpì anche il Sud Italia, dove il mare, pur non essendo caldo come oggi, esercitava un’azione termoregolatrice che tendeva a mantenere le temperature più miti.
Durante gli anni ’60 e ’70, il clima italiano era caratterizzato da estati meno calde rispetto a oggi, con incursioni di aria fresca o fredda che potevano verificarsi anche in piena stagione estiva. Ad esempio, l’estate del 1940 fu segnata da periodi freschi e piovosi, e lo stesso accadde in altre estati del periodo, come quella del 1936, che fu insolitamente fresca, oltre che piovosa.
Oggi sarebbe possibile un simile evento?
Oggi, un’ondata di freddo come quella del 1972 in pieno agosto sarebbe estremamente rara, se non impossibile. Il motivo principale risiede nel riscaldamento globale, che ha portato a un aumento significativo delle temperature medie, sia dell’aria che del mare.

Negli ultimi decenni, il Mediterraneo ha visto un incremento delle temperature superficiali delle acque, che in estate possono raggiungere i +28+30°C o più, rispetto ai 24-26°C tipici degli anni ’70.
Questo mare più caldo agisce come una fonte di calore, rendendo molto difficile il mantenimento di temperature minime così basse, anche in presenza di irruzioni fredde. Inoltre la circolazione atmosferica è cambiata.
Le ondate di calore, alimentate dall’anticiclone africano, sono diventate più frequenti e intense, mentre le incursioni di aria fredda in estate sono sempre più rare. Secondo studi recenti, l’incidenza dell’anticiclone nordafricano è passata dal 10% delle giornate estive negli anni ’60-’70 al 25% nel primo ventennio del 2000, con temperature medie estive aumentate di circa 2°C.
Questo cambiamento riduce drasticamente la probabilità di eventi freddi estivi, specialmente al Sud.