La sorprendente migrazione del biancone, la famosa "aquila dei serpenti"

Tra tutti i grandi rapaci migratori che si possono osservare in Europa, di sicuro il Biancone è uno di quelli più affascinanti da osservare, con la sua gigantesca apertura alare. Si nutre quasi esclusivamente di serpenti, fra cui vipere.

biancone con serpente nel becco
A differenza di tutti gli altri rapaci il biancone si ciba quasi esclusivamente di rettili e viene anche chiamato per questo “l’aquila dei serpenti”. Credit foto wikipedia

Tra tutti i grandi rapaci migratori che si possono osservare in Europa, di sicuro il Biancone è uno di quelli più affascinanti da osservare, con la sua gigantesca apertura alare. Il biancone, nome scientifico “Circaetus gallicus”, non passa inosservato, visto la sua gigantesca apertura alare di 160-180 cm. Esso appartiene alla famiglia degli Accipitridi come l’aquila reale e i rapaci diurni di taglia media e grande, esclusi i falchi propriamente detti.

Deve il suo nome alla colorazione della parte inferiore del piumaggio che a colpo d’occhio appare bianca. In realtà sono presenti barrature scure sulle ali e chiazze, anche piuttosto estese, sul ventre. Possiede capo, gola e parte del petto bruno scuri.

La particolarità che lo rende unico

A differenza di tutti gli altri rapaci il biancone si ciba quasi esclusivamente di rettili e viene anche chiamato per questo “l’aquila dei serpenti”. Fra questi caccia molte vipere. Caccia questi ultimi dall’alto, restando sospeso alcuni minuti in volo.

Questa tecnica è detta “spirito santo”. È presente in Europa e in Italia nei mesi primaverili ed estivi, mentre trascorre l’inverno in Africa. Il suo habitat è rappresentato da vallate con microclima caldo e asciutto, boschi radi di latifoglie e soprattutto conifere dove nidifica costruendo il suo nido sugli alberi.

Biancone
All’arrivo di marzo i bianconi dall’area semi-arida del Sahel iniziano la loro rotta che li porterà nei luoghi di nidificazione nel Sud dell’Italia. Dall’Africa questo rapace attraversa lo Stretto di Gibilterra, per attraversare Spagna e Francia, prima di raggiungere l’Italia. Credit foto wikipedia.

Buona parte delle regioni italiane sono attraversate da importanti popolazioni di bianconi in migrazione sia autunnale sia, maggiormente, primaverile. Attorno alla metà di marzo il passaggio dei bianconi è notevole ed in generale si stimano fino a più 3000 individui migranti nell’arco del mese.

In alcune aree il passaggio dei bianconi in migrazione lo si può vedere da molto vicino, come lungo l’Appennino Calabro/Lucano, o la Liguria, visto che questo rapace come rotta migratoria principale sceglie di passare dallo Stretto di Gibilterra, rispetto allo Stretto di Messina.

L’incredibile migrazione dei biancone

All’arrivo di marzo i bianconi dall’area semi-arida del Sahel iniziano la loro rotta che li porterà nei luoghi di nidificazione nel Sud dell’Italia. Dall’Africa questo rapace attraversa lo Stretto di Gibilterra, per attraversare Spagna e Francia, prima di raggiungere l’Italia, approdando in Liguria.

Un vero e proprio percorso a tappe che fa della Liguria uno snodo cruciale per il viaggio di ritorno dai siti di svernamento. Il biancone compie un tragitto analogo in autunno, quando si tratta di ritornare in Africa, durante l’autunno. Un percorso tortuoso probabilmente dovuto alla necessità di minimizzare il dispendio energetico e il rischio legato all’attraversamento di ampi tratti di mare aperto quale il Canale di Sicilia, molto pericolosi per questi grandi rapaci.

Questo grande uccello può percorrere ben 100 km al giorno durante la migrazione, mentre il nido viene generalmente costruito su grandi alberi, che insieme alla disponibilità di aree aperte per la caccia costituiscono elemento essenziale per la vita della specie.

Il freddo e la pioggia diminuiscono la possibilità che questi rapaci hanno, di sfruttare le correnti termiche (correnti di aria calda che salgono verso l’alto alimentate dal sole che scalda il terreno) che li trasporterebbe in quota con poco sforzo fino a bloccare del tutto la possibilità di spostarsi in volo.

La vita massima è di 18 anni circa. Questo rapace è generalmente molto silenzioso, ma può emettere un fischio modulato e musicale. Durante l’inizio del periodo riproduttivo emette in volo sul nido un canto melodico.