Gli scienziati studiano la possibilità di un uragano di categoria 6

L'Università della Florida sta cercando di simulare le conseguenze di un uragano di categoria 6, per prepararsi a questa eventualità sempre più probabile.

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Vento, acqua e onde agitate colpiscono Miami mentre l'uragano Irma atterra negli Stati Uniti il 10 settembre 2017. Università della Florida

Il riscaldamento degli oceani contribuisce a uragani più potenti, come l'ultima stagione degli uragani caratterizzata da fenomeni violenti e un anno record, quello del 2020. Per il settimo anno consecutivo, la stagione degli uragani che inizia nel 2022 (dal 1 giugno al 30 novembre) promette essere più intenso della media.

Uragani in un mondo sempre più caldo

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una rapidissima intensificazione degli uragani a contatto con le acque calde che attraversano. Un trend che non si fermerà per il costante aumento globale delle temperature legate alle emissioni di gas serra delle attività umane. Se la tendenza non può essere invertita, le città costiere devono assolutamente prepararsi ad affrontare nuovi danni. Questo l'obiettivo dell'esperimento dell'Università della Florida: simulare i danni provocati dal vento e dall'innalzamento delle acque di un grande uragano, anche più forte di quelli già sperimentati dagli Stati Uniti, per preparare al meglio le città a un possibile disastro.

Venti di 300 km/h in un hangar sperimentale

Per cercare di capire gli effetti di un uragano di categoria 6, gli scienziati hanno immaginato un vero e proprio scenario da film catastrofico in un hangar appositamente progettato per l'esperimento: venti a 300 km/h che soffiano su una casa, poi un'onda di sei metri che la sommerge, facendola cadere dalle fondamenta, spazzata via dall'acqua.

La National Science Foundation ha stanziato 12,8 milioni di dollari agli scienziati per costruire questo hangar per esperimenti, necessario per poter simulare venti di almeno 290 km/h e onde di diversi metri. In particolare, i risultati della sperimentazione dovrebbero consentire di lavorare su materiali da costruzione più resistenti per edifici e strade, e su una diversa disposizione della rete elettrica e della rete di distribuzione dell'acqua. Nessun progetto del genere è stato realizzato fino ad oggi.

Per realizzare questo progetto, l'Università della Florida sta mettendo insieme un team di ingegneri, esperti di disastri naturali, specialisti di modelli previsionali e meteorologi. L'Università della Florida ha già realizzato un Wind Wall (WoW), un simulatore di uragano in un hangar con 12 giganteschi ventilatori in grado di produrre venti fino a 252 km/h, equivalenti a un uragano di categoria 5. Davanti, alberi e case di legno per testarne la resistenza al vento. Il nuovo hangar sperimentale dovrebbe alzare l'asticella, ma un progetto del genere richiederà almeno quattro anni di lavoro e quindi non sarà pronto prima del 2026.

muro del vento hangar
Il muro del vento già realizzato in Florida, che permette di generare raffiche di oltre 250 km/h. © NSF-NHERI MURO DE VIENTO, UIF

Uragani di categoria 6

Alcuni scienziati affermano che uragani di categoria 6 sono già accaduti in passato. L'idea di prepararsi a venti superiori ai 300 km/h può sembrare estrema, ma in realtà è abbastanza realistica secondo l'Università della Florida: negli ultimi anni, gli uragani Dorian (2019), Irma (2017) nell'Atlantico e il super il tifone Haiyan (2013) nel Pacifico hanno generato venti superiori a 290 km/h.

Questo tipo di ciclone è già considerato da alcuni scienziati come un fenomeno di categoria 6 della scala Saffir-Simpson, che ha cinque categorie, sebbene la categoria 6 non esista ufficialmente: la categoria 5 non ha limiti poiché designa fenomeni con venti superiori a 251 km /h con onde superiori a 5,5 metri. Ma, come sottolinea l'Università della Florida: “la scala di classificazione potrebbe già comprendere una sesta categoria”. Puoi leggere di più qui. Fonte dell'informazione, qui.