Sorprendente scoperta in Sardegna, individuata una nuova specie di mantide dalla coda di serpente

La scoperta sarebbe avvenuta per puro caso, durante la vacanza di un entomologo in una località della Sardegna sud-occidentale.

Mantide.
La nuova specie di Mantide scoperta in Sardegna apparterebbe a una specie nuova, mai osservata prima.

Dopo quarant'anni l'Italia celebra un evento eccezionale con l'identificazione di una specie di mantide, finora completamente sconosciuta alla scienza. Si chiama “Ameles serpentiscauda”, o più poeticamente "mantide nana dalla coda di serpente", e il suo debutto nel mondo scientifico è un inno alla straordinaria biodiversità mediterranea,

Lo studio, pubblicato su Ethology Ecology & Evolution, porta la firma di Roberto Battiston, entomologo e conservatore naturalista presso il Museo di Montecchio Maggiore.

Una scoperta per puro caso

La scoperta, definita "sensazionale" da Battiston, è avvenuta quasi per caso la scorsa estate. L'entomologo Oscar Maioglio, in vacanza in Sardegna, aveva notato delle piccole mantidi nane con ali dall'aspetto anomalo.

Maioglio non esita a scattare foto, raccoglie esemplari e li alleva con cura, trasformando un momento di ozio in un'indagine scientifica. Le immagini finiscono nelle mani di Roberto Battiston, entomologo e conservatore del Museo di Storia Naturale di Montecchio Maggiore, che non può fare a meno di esclamare: "ho visto le foto ed effettivamente avevano delle ali un po’ anomale".

Da lì, parte una collaborazione serrata con l'Università di Bologna, che conferma l'unicità della specie attraverso analisi genetiche, morfologiche e anatomiche. Da li è nata la pubblicazione scientifica che dimostra la scoperta di questa nuova specie di mantide, mai osservata prima.

Una mantide molto piccola

Osservandola da vicino si nota come questa specie di mantide sarda sia molto piccola, con ali molto piccole e deformi che la rendono goffa in aria ma letale a terra, dove caccia con la precisione di un sicario.

Ma è il suo rituale amoroso a rubare la scena. Il maschio muove la punta dell'addome in sinuosi contorcimenti serpentini, a volte con scatti improvvisi, un balletto mai osservato in altre specie del genere, come la più diffusa “A. spallanzania” o la discreta “A. decolor”.

Mantide.
In natura, in quest’angolo di Sardegna, esisterebbero solo poche centinaia di individui. Cambiamenti climatici, incendi boschivi o un semplice mutamento nell'uso del suolo potrebbero spazzarla via in un istante.

Eppure, dietro la bellezza si nasconde una fragilità lancinante. Questa mantide è un endemismo strettissimo, confinato a un minuscolo tratto di costa sud-occidentale sarda.

In natura esistono solo poche centinaia di individui

In natura, in quest’angolo di Sardegna, esisterebbero solo poche centinaia di individui. Cambiamenti climatici, incendi boschivi o un semplice mutamento nell'uso del suolo potrebbero spazzarla via in un istante.

"La popolazione risulta essere molto piccola, probabilmente poche centinaia di individui", avverte Battiston. "È quindi un endemismo molto localizzato e già a forte rischio estinzione".

Questa scoperta non è solo un trofeo per la scienza, ma anche un invito all'azione. Ci ricorda che la natura non è un museo statico, ma un teatro vivo dove casualità e rigore si intrecciano.

Mentre gli etologi continuano a studiare questi rituali serpentini per ricostruire mappe evolutive, noi tutti possiamo fare la nostra parte, tutelando gli habitat costieri e, magari, tenere gli occhi aperti durante una vacanza. Perché, come insegna questa piccola mantide sarda, il mondo è ancora pieno di sorprese, basta solo saper guardare con attenzione.