Uno studio dimostra come le microplastiche presenti nei nostri tessuti favoriscono l'insorgere di diverse malattie

Uno studio molto recente sulle microplastiche e nanoplastiche nel corpo umano è riuscito a trovare una relazione interessante tra la loro concentrazione nei tessuti danneggiati e l'insorgenza di molte patologie.

Microplastiche
Uno studio molto recente sulle microplastiche e nanoplastiche nel corpo umano è riuscito a trovare una relazione interessante tra la loro concentrazione nei tessuti danneggiati e l'insorgenza di molte patologie.

Secondo uno studio dietro molti problemi di salute ci sarebbe lo zampino delle microplastiche, onnipresenti all’interno della catena alimentare. Uno studio molto recente sulle microplastiche e nanoplastiche nel corpo umano è riuscito a trovare una relazione interessante tra la loro concentrazione nei tessuti danneggiati e l'insorgenza di molte patologie.

L'analisi, pubblicata sulla rivista scientifica TrAC Trends in Analytical Chemistry, ha il merito di mappare nel dettaglio dove, nell'organismo, si accumulano le microplastiche, di chiarire come entrano nel corpo umano, chi rischia di più e quali tipi di disturbi potrebbero presentarsi più di frequente proprio a causa di questi residui dispersi nell'ambiente.

Gli approcci della ricerca

I ricercatori della Zhejiang Agriculture and Forestry University in Cina hanno rivisto i dati di 61 articoli scientifici sulla presenza di microplastiche e nanoplastiche nei tessuti umani, nonché di 840 lavori sui meccanismi tossicologici ad esse connessi.

Nella prima parte dello studio si sono utilizzate diverse tecnologie di indagine al microscopio per identificare i diversi tipi di polimeri di plastica nei vari tessuti del corpo umano, mentre gli studi tossicologici hanno usato modelli cellulari o animali per esaminare gli effetti delle microplastiche, come lo stress ossidativo o la risposta infiammatoria.

Le microplastiche sono ormai presenti nel corpo umano

E’ stato accertata la presenza di microplastiche e nanoplastiche nella pelle, ma anche dentro vene, arterie, nel liquido seminale e persino nell’utero e nella placenta. Ma tracce di nanoplastiche ormai sono presenti pure nella saliva, nella saliva e nel fegato.

Plastica e microplastiche in mare
I ricercatori della Zhejiang Agriculture and Forestry University in Cina hanno rivisto i dati di 61 articoli scientifici sulla presenza di microplastiche e nanoplastiche nei tessuti umani, nonché di 840 lavori sui meccanismi tossicologici ad esse connessi.

Ma l’area del nostro corpo dove è maggiormente frequente trovare la presenza di microplastiche è quella del sistema respiratorio, in particolare all’interno del tessuto polmonare.

Dallo studio emerge che microplastiche e nanoplastiche accedono più di frequente al corpo umano attraverso l'inalazione, con i soggetti più giovani, specialmente i bambini, maggiormente esposti.

Sono emerse inoltre correlazioni tra l'abbondanza di queste particelle nei tessuti e disturbi come le malattie infiammatorie dell'intestino, la trombosi, il cancro alla cervice e i fibromi uterini. In sostanza la presenza delle microplastiche e nanoplastiche accelera il processo di queste patologie.

Ecco le patologie correlate alle microplastiche

Gli studi tossicologici suggeriscono che le microplastiche e le nanoplastiche possano generare un eccesso di agenti ossidanti nell'organismo, con conseguenti disfunzioni dei mitocondri, risposte infiammatorie e morte cellulare in diversi tipi di cellule.

Inoltre queste nanoplastiche possono entrare in contatto con le cellule nervose presenti nell'intestino, dando potenzialmente luogo a diverse malattie neurodegenerative.

Dai risultati dello studio emergerebbe come le nanoplastiche e le microplastiche sembrano accumularsi all’interno dei tessuti già lesionati, come gli intestini infiammati.

Ormai pare assodato che microplastiche e nanoplastiche contribuiscano ad acuire infiammazione e danno cellulare, fattori che possono peggiorare le lesioni ai tessuti, ma anche che le lesioni accentrino maggiori quantità di microplastiche rispetto ai tessuti sani.