Nel corso della settimana ci sarà un cambiamento che potrebbe causare delle piogge, e forse anche dei temporali, in queste regioni.
Nel corso della settimana ci sarà un cambiamento che potrebbe causare delle piogge, e forse anche dei temporali, in queste regioni.
Tutti conoscono il pettirosso, ma in pochi conoscono il suo cugino, pettazzurro, uccello amatissimo da studiosi, appassionati di birdwatching e fotografi naturalisti, ma che è poco conosciuto al di fuori dei contesti specializzati e ornitologici.
Tale dinamica atmosferica fa in modo che il sistema temporalesco si rigenera nella stessa zona, scaricando su questa un’ingentissima quantità di pioggia in spazi temporali davvero ristretti, causando importanti criticità, di carattere idraulico e idrogeologico, spesso alla base delle alluvioni lampo.
L’evento alluvionale che ha colpito l’area attorno la città di Valencia rimarrà impresso nella storia climatologica spagnola, e non solo. Il numero di vittime, elevatissimo, purtroppo è destinato a salire ulteriormente.
Ecco come si comporterà il mese di novembre sull'Italia secondo le ultime analisi formulate dal centro di calcolo europeo ECMWF, modello di riferimento di Meteored.
Nelle prossime ore il maltempo tornerà a colpire duramente la Sicilia, con piogge e nubifragi. Gli ammassi temporaleschi sul Canale rispecchiano molte analogie alla fase di nascita, e successivo sviluppo, di un ciclone tropicale.
Questa configurazione di blocco, meglio nota con il termine di “rex blocking” creerà i presupposti per piogge di carattere torrenziale, specialmente sulle coste della Calabria ionica, lungo il versante orientale della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte, dove fino a lunedì 21 potrebbero cadere oltre 200/300 mm.
Proprio fra sabato 19 e domenica 20 ottobre, fra Sicilia e Calabria si svilupperà una linea di convergenza venti molto pericolosa. All’interno di quest’area di discontinuità si potranno sviluppare autentici nubifragi, con situazioni potenzialmente ideali per delle alluvioni lampo.
Con il termine cut-off, meglio nota come “goccia fredda” dai meteo appassionati, si intende una particolare figura barica a scala sinottica caratterizzata da una circolazione depressionaria, a carattere chiuso, strutturata nella media e alta troposfera.
La stazione è stata già collegata con successo alla grande infrastruttura sottomarina KM3NeT/ARCA, il più grande telescopio abissale per neutrini nel mar Mediterraneo.
Fra domani e la giornata di sabato 19 tale fiume di vapore acqueo dalla Libia risalirà fino al basso Mediterraneo centrale, andando poi a penetrare all’interno della circolazione depressionaria che causerà forti piogge fra la Sicilia ionica e la Calabria orientale.
Si separò dalla terraferma prima rispetto alle altre isole della Sicilia, circa 600.000 anni fa. L’insularità favorì, nel corso dei millenni, l’evoluzione di una flora e di una fauna autoctona nell’isola.
Sembra ormai certo che nel prossimo fine settimana il grosso del maltempo colpirà la Sicilia e il settore ionico della Calabria, dove si potranno registrare accumuli anche a 3 cifre sui versanti esposti a scirocco e levante, con rischio di fenomeni estremi e conseguenti criticità
Nel corso dei prossimi giorni il maltempo raggiungerà pure la Sicilia, duramente colpita da una grave siccità. Nell'isola si attendono piogge, rovesci, ma anche temporali, localmente intensi.
Il minimo depressionario atteso nel weekend sui mari attorno l’Italia scivolando verso sud, su mari ancora caldi in superficie, potrebbe davvero evolversi in una ciclogenesi con caratteristiche tropicali?
Una violentissima esplosione da 15 megatoni, prodotta probabilmente da un meteorite di circa 50-80 metri di diametro. Decine di milioni di alberi furono improvvisamente rasi al suolo dalla terrificante onda d'urto, su un'area di oltre duemila chilometri quadrati.
Dopo la breve parentesi stabile d'inizio settimana nel corso dei giorni successivi sui mari attorno l'Italia si potrebbe sviluppare una depressione, capace di apportare instabilità e precipitazioni, anche temporalesche.
Molti appassionati di ornitologia lo soprannominano il piccolo folletto dei boschi. Con i suoi 8 centimetri di lunghezza e 5 grammi di peso il regolo è l’uccello più piccolo presente in Europa.
Uno studio molto recente ha dimostrato come negli ultimi anni i cicloni tropicali siano diventati sempre più potenti, intensificandosi in maniera repentina, nello spazio di pochissime ore.
Anche il Mediterraneo, soprattutto durante il periodo autunnale, può sfornare dei cicloni che assumono caratteristiche tropicali, capaci di alimentarsi dal solo calore latente fornito dalla calda superficie di un mare chiuso come il Mediterraneo.