Astronomi avvertono: “Questo asteroide, grande meno di un metro, potrebbe rappresentare un nuovo rischio per il pianeta”

Verrebbe naturale pensare che gli asteroidi siano gradualmente più pericolosi in base alla loro dimensione, tuttavia un gruppo di ricercatori ha mostrato come anche gli asteroidi più piccoli rappresentino un rischio per la Terra.

Asteroide
Secondo un recente studio anche asteroidi di piccole dimensioni possono essere molto pericolosi per la Terra.

Sappiamo bene che alcuni asteroidi possano essere pericolosi per il nostro pianeta, ma tendenzialmente siamo portati a pensare che il grado di pericolosità sia proporzionale alla dimensione dell’asteroide stesso. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy non è sempre così.

Infatti un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dall’astrofisica Auriane Egal del Planetario di Montreal, in Canada, ha mostrato come anche alcuni asteroidi di piccole dimensioni possano rappresentare un rischio per la Terra.

I ricercatori hanno condotto un’indagine sull’impatto del piccolo asteroide 2023 CX1 sopra la Francia nel febbraio 2023. L’evento infatti aveva avuto alcune peculiarità che hanno fatto incuriosire gli scienziati.

A volte le dimensioni non contano

Innanzitutto la scoperta dell’asteroide era avvenuta solo sette ore prima di entrare nell’atmosfera terrestre sopra la Normandia e i fortunati che sono riusciti a vedere la palla di fuoco attraversare i cieli hanno notato un doppio bagliore luminoso alla fine di questa palla di fuoco.

Grazie alle numerose immagini e video registrati dai molteplici osservatori dell’evento si è potuta stimare la forma, la dimensione e la massa del corpo. Il gruppo di ricerca è riuscito a determinare che si trattava di un asteroide quasi sferico di circa 72 centimetri di diametro, quindi poco meno di un metro, con una massa di circa 650 kg.

È sempre grazie alle foto e i video che si è scoperto che l’orbita inizialmente calcolata dell’asteroide era leggermente imprecisa e questo errore è stato successivamente corretto.

Asteroidi
Secondo il nuovo studio esisterebbe una nuova tipologia di asteroidi dal comportamento "anomalo", in grado di esplodere più vicini al suolo.

I ricercatori hanno anche cercato e trovato alcuni frammenti del meteorite originario, la cui individuazione non è stata assolutamente facile a causa dei forti venti che hanno deviato i vari meteoriti.

In particolare sono stati raccolti due frammenti abbastanza diversi: uno più grande in una direzione, e uno molto più piccolo di appena 3 grammi, in un’altra direzione.

Riuscire a fare questo ritrovamento è stato fondamentale per riuscire a stabilire la posizione del campo di dispersione e anche ovviamente la tipologia di meteorite. Per la precisione il meteorite apparteneva ad un tipo comune, il più frequentemente caduto e recuperato sulla Terra, ovvero un condrite ordinaria a basso contenuto di ferro, di tipo “L”.

Grazie a tutte le informazioni raccolte, i ricercatori sono arrivati a concludere che questo particolare asteroide è rimasto integro fino a profondità maggiori nell’atmosfera, dove ha poi perso il 98% della sua energia cinetica in una frazione di secondo, disintegrandosi bruscamente a circa 28 km di altitudine, generando così un’onda d’urto sferica concentrata.

Il team di ricercatori ha quindi effettuato calcoli accurati assieme al NASA Ames Research Center, mostrando che l’area interessata da alte sovrapressioni era quattro volte più estesa rispetto a un tipico impatto asteroidale, dove l’energia si disperde in una distanza maggiore, iniziando a quote atmosferiche maggiori.

Un nuovo tipo di asteroide particolarmente pericoloso

In sostanza quindi se l’asteroide esplode più vicino al suolo si verificano sovrapressioni più marcate.

La conclusione a cui giunge questa ricerca è che esiste una nuova popolazione di asteroidi condriti di tipo L capaci di frammentarsi bruscamente nell’atmosfera e di rilasciare quasi tutta la loro energia in un solo momento.

Questo tipo di asteroidi può avere diverse dimensioni, piccole o grandi, ma è importante sottolineare che a causa di questo comportamento “anomalo” da ora in poi devono essere presi in considerazione nelle strategie di difesa planetaria anche i corpi più piccoli che a causa di questo comportamento rappresentano un enorme rischio per le aree popolate.

Riferimenti allo studio:

Egal, A., Vida, D., Colas, F. et al. Catastrophic disruption of asteroid 2023 CX1 and implications for planetary defence. Nat Astron (2025). https://doi.org/10.1038/s41550-025-02659-8