Come e quando vedere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS)

Non tutti gli spettacoli astronomici sono di origine naturale, alcuni sono artificiali, frutto dell'azione dell'uomo, come ad esempio l'osservazione della Stazione Spaziale Internazionale. Scopriamo come e quando vederla.

ISS
La Stazione Spaziale Internazionale effettua oltre 15 orbite al giorno attorno alla Terra.

La Stazione Spaziale Internazionale è un prodigio della scienza, una struttura estremamente complessa che ha visto l’intervento di delle maggiori agenzie spaziali mondiali e che ha permesso all’uomo di vivere nello spazio.

La stazione, chiamata spesso con l’acronimo inglese ISS (International Space Station) è gestita come progetto congiunto dalle agenzie spaziali statunitense (NASA), russa (RKA), europea (ESA), giapponese (JAXA) e canadese (CSA-ASC). Da oltre 25 anni orbita attorno alla Terra e svolge ricerca scientifica di altissimo livello.

Nel corso di una sola giornata la stazione completa 15,5 orbite, una ogni 92 minuti, viaggiando a una velocità media di 27.600 km/h ad una altitudine compresa tra 330 e 410 km.

Da 25 anni la stazione è costantemente abitata

È esattamente da 25 anni, dal 2 novembre 2000, che la stazione è costantemente abitata da un numero variabile di 2 o 7 astronauti.

Orbitando attorno al nostro pianeta è normale che si possa osservarne il passaggio nel cielo notturno, inoltre avendo un rivestimento metallico riflette la luce solare e appare particolarmente luminosa, quindi in questo articolo vi diremo come e quando poterla ammirare.

Nel cielo la ISS appare come un enorme punto luminoso che si muove da un lato all’altro del cielo. Assomiglia leggermente a Giove come luminosità e magnitudine ed infatti potrebbe essere confusa con questo pianeta.

ISS 2
La Stazione Spaziale Internazionale effettuerà numerosi sorvoli dell'Italia, osservabili da quasi ogni zona del nostro territorio nazionale.

In realtà, così come gli altri satelliti artificiali, anche la ISS si può riconoscere abbastanza facilmente dalla sua velocità, infatti il suo spostamento nel cielo è nettamente più rapido rispetto a quello di un pianeta naturale come Giove o Saturno.

Inoltre, siccome la ISS non segue sempre le stesse orbite, nel corso di varie giornate potremo vederla sorgere e tramontare da posizioni diverse e con magnitudini diverse.

Nel corso del prossimo mese la stazione effettuerà svariati transiti notevoli, sia di giorno che di notte. Il primo in realtà è già avvenuto, il 2 novembre scorso tra le 05:28 e le 05:35.

Il secondo transito avverrà invece il 13 novembre e sarà in orario serale, dalle 18:05 alle 18:12. Il passaggio avverrà sa sud-ovest verso est, passando sopra Sicilia, Calabria e Puglia e rendendo quindi ottimale la visibilità dal sud Italia.

Pochi giorni dopo, il 15 novembre, sempre alla stessa ora e indicativamente nella stessa direzione, la Stazione Spaziale Internazionale attraverserà nuovamente la nostra penisola, stavolta all’altezza della Toscana e delle Marche. La sua vista sarà quindi particolarmente favorevole nelle regioni del centro-nord.

Il prossimo mese avremo numerose occasioni

In rapida successione sono previsti altri due transiti, sempre in direzione ovest-sud-ovest est-nord-est. Il primo avverrà all’altezza della Campania e del Molise, il 16 novembre tra le 17:16 e le 17:25 e sarà visibile in tutta Italia. Il secondo avverrà il 18 novembre, alla stessa ora, ma riguarderà perlopiù il nord Italia.

In conclusione, a fine mese la stazione effettuerà altri due transiti, stavolta da nord-ovest verso est-sud-est. Il primo avverrà il 29 novembre, la stazione attraverserà praticamente tutto lo stivale tra le 18:01 e le 18:08 e sarà il passaggio più luminoso di tutto il mese. Il secondo avverrà il giorno successivo, il 30 novembre dalle 17:12 alle 17:21 e sarà visibile in maniera ottimale dalle regioni del nord-est e da quelle adriatiche.

Insomma, anche per questo mese non mancano gli appuntamenti per poter osservare la ISS, ora non resta che sperare in condizioni meteorologiche favorevoli, perché come ben sappiamo per poter effettuare osservazioni astronomiche la condizione fondamentale è che il cielo sia sgombro da nubi.