Il caso dell'asteroide 2024 YR4: ecco come la NASA traccia le potenziali minacce spaziali con i dati aperti

Pochi mesi fa l’asteroide 2024 YR4 ha sollevato qualche preoccupazione per la possibilità di un futuro impatto con la Terra. Scopriamo insieme come la NASA traccia queste potenziali minacce spaziali.

Asteroide
La maggior parte degli asteroidi potenzialmente pericolosi devono essere ancora scoperti.

La NASA, così come tante altre agenzie spaziali, ha un programma di difesa planetaria molto vasto e strutturato nei minimi dettagli che coinvolge sia professionisti del settore che normali cittadini.

Chiunque, in tutto il mondo, può quindi collaborare al tracciamento degli asteroidi e i relativi dati sono poi resi disponibili a tutti, anche se in alcune occasioni la comunità è stata allarmata da informazioni ancora in fase di elaborazione.

Questo è ad esempio quello che è successo con l’asteroide 2024 YR4 che, dopo le prime analisi del Center for Near Earth Object Studies (CNEOS) della NASA, sembrava avesse una possibilità di impatto con la Terra superiore al 3%, la più alta mai registrata per un oggetto di quelle dimensioni.

2024 YR4 e la sua possibilità di impattare la Terra

Questo ha suscitato preoccupazioni riguardo ai possibili danni che l’asteroide potrebbe causare in caso di impatto, anche se nei giorni successivi, grazie a nuovi dati raccolti, la probabilità è scesa ben al di sotto dell’1%.

Attualmente quindi 2024 YR4 non è più considerato una minaccia per il nostro pianeta. Tuttavia il suo caso ha evidenziato l’importanza di monitorare gli asteroidi per identificare possibili pericoli, inoltre ha sottolineato l’enorme valore dell’avere una condivisione aperta dei dati scientifici.

È proprio grazie alla partecipazione di tutta la comunità che gli scienziati sono in grado di valutare meglio i rischi posti da questi oggetti celesti e così aumentano anche le possibilità di individuare tempestivamente futuri pericoli di impatto.

A raccogliere e verificare le migliaia di osservazioni sulla posizione di asteroidi e comete, inviate da ogni parte del mondo, è il Minor Planet Center presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory a Cambridge, nel Massachussetts. Successivamente il Small Bodies Node della NASA distribuisce questi dati a chiunque.

Asteroide Terra
Un potenziale impatto con un asteroide potrebbe stravolgere il nostro pianeta.

Al centro di queste osservazioni ci sono quindi i NEO (Near-Earth Object), ossia tutti quegli oggetti del Sistema Solare la cui orbita può intersecare quella della Terra.

Un NEO può essere un asteroide o una cometa la cui orbita li porta entro 120 milioni di miglia dal Sole, rendendo quindi possibile un passaggio nelle vicinanze dell’orbita terrestre.

In pratica quando un oggetto scoperto di recente sembra poter essere un NEO, le informazioni a riguardo vengono pubblicare sulla NEO Confirmation Page del Minor Planet Center. A questo punto vengono attivati tutti i membri della comunità di difesa planetaria, anche non professionisti, che sono incoraggiati a monitorare questi oggetti per determinarne la traiettoria con la migliore precisione possibile.

Nel caso in cui la traiettoria dovesse apparire preoccupante il CNEOS allerta il Planetary Defense Coordination Office della NASA, a Washington, che coordina le azioni necessarie per proteggere il nostro pianeta.

È proprio grazie alla moltitudine di osservazioni e dati che i centri di analisi delle orbite, come il CNEOS, riescono ad effettuare calcoli di altissima precisione per riuscire a determinare la probabilità di impatto.

Soprattutto nelle scienze l'unione fa la forza

Anche la valutazione dell’orbita dell’asteroide 2024 YR4 ha seguito un percorso simile. Inizialmente è stato scoperto dal programma ATLAS (Asteroid Terrestrial-impacr Last Alert System). In un primo momento la traiettoria prevista per questo corpo era molto incerta e includeva anche un possibile passaggio vicino alla Terra.

Una volta attivata tutta la comunità le osservazioni di 2024 YR4 sono aumentate a dismisura e in un primo momento sembravano confermare la possibilità di un impatto nel 2032. Tuttavia, quando la mole di dati è diventata considerevole le proiezioni si sono spostate escludendo un impatto con il nostro pianeta.

In questo caso è risultato davvero lampante il beneficio dato dall’apertura dei dati. Senza l’aiuto di tutti, professionisti e non, forse non saremo giunti a queste conclusioni così in fretta e si sarebbe potuta attivare anche la parte di programma di difesa planetaria che attivamente cerca di impedire eventuali impatti.