La sonda Parker della NASA batte nuovi record: rivela dati unici sul Sole e conferma una teoria di 70 anni fa
Alcuni modelli teorici vengono confermati molto tempo dopo la loro teorizzazione, alcuni dopo decenni, come nel caso di quelli sulla riconnessione magnetica confermati grazie alla sonda Parker della NASA.

Il Southwest Research Insitute (SwRI), un’organizzazione indipendente e senza scopro di lucro, specializzata in ricerca e sviluppo con sede a San Antonio in Texas, ha portato avanti una nuova ricerca che dopo decenni ha confermato modelli teorici riguardanti la riconnessione magnetica.
La riconnessione magnetica è un processo fisico che avviene nei plasmi, in regioni dove i campi magnetici sono soggetti a discontinuità, ovvero brusche variazioni spaziali di polarità.
Quando quindi le linee del campo magnetico nel plasma si spezzano e poi si ricongiungono in una nuova configurazione, liberano grandi quantità di energia accumulata.
Cos'è la riconnessione magnetica?
Questo processo avviene anche sul Sole e provoca il rilascio di energia magnetica immagazzinata che alimenta i brillamenti, le espulsioni di massa coronale e altri fenomeni che influenzano la meteorologia spaziale (space weather), che a sua volta può influenzare la vita sulla Terra e le tecnologie da noi utilizzate.
I dati che hanno permesso la conferma di questi modelli teorici sono stati raccolti dalla sonda Parker Solar Probe (PSP) della NASA, l’unica navicella spaziale ad aver volato attraverso l’alta atmosfera del Sole.

È stata di fondamentale importanza la distanza record raggiunta dalla sonda Parker, ed è proprio grazie a questo traguardo che si sono aperte nuove opportunità di studio.
Infatti, durante l’avvicinamento del 6 settembre 2022 è stata osservata una gigantesca eruzione che ha permesso, per la prima volta, di ottenere immagini e campionare in dettaglio le proprietà del plasma e del campo magnetico.
Utilizzando una combinazione di tecniche diagnostiche in situ e di imaging, insieme ad osservazioni complementari della sonda Solar Orbiter dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), il gruppo di ricerca ha potuto confermare che la PSP aveva attraversato una regione di riconnessione nell’atmosfera solare per la prima volta in assoluto.
Risultati che collegano fenomeni su scale diverse
Il dottor Ritesh Patel, primo autore dell’innovativo articolo pubblicato su Nature Astronomy e ricercatore della divisione Solar System Science and Exploration dello SwRI a Boulder, in Colorado, ha dichiarato:
Con i dati raccolti dalla sonda Parker nel 2022 si è quindi trovato l’anello mancante che collega la riconnessione su scala terrestre, già sviluppata attraverso la missione MMS della NASA, a quella su scala solare.
Ovviamente il lavoro non si conclude qui e i ricercatori nel prossimo futuro dovranno identificare se i meccanismi di riconnessione, accompagnati da turbolenze o fluttuazioni e onde dei campi magnetici, siano presenti nelle regioni solari che la sonda Parker ha identificato come attive per la riconnessione.
Riferimenti allo studio:
Patel, R., Niembro, T., Xie, X. et al. Direct in situ observations of eruption-associated magnetic reconnection in the solar corona. Nat Astron (2025). https://doi.org/10.1038/s41550-025-02623-6