Resilience, il lander giapponese si prepara per l’imminente allunaggio

Il lander giapponese Resilience è riuscito ad entrare nell’orbita lunare con successo e ora si prepara a compiere l’allunaggio previsto, a meno di imprevisti, per il prossimo giugno.

Sonda Luna
La sonda giapponese Resilience si è da poco immessa nell'orbita lunare e a breve tenterà l'allunaggio.

L’azienda privata giapponese Ispace Inc., un’importante azienda spaziale con sede a Tokyo che si propone di sviluppare veicoli spaziali e tecnologie per le missioni di esplorazione di agenzie pubbliche e industrie private, ha appena raggiunto un traguardo importantissimo.

Il 15 gennaio 2025, nell’ambito della missione Hakuto-R Mission 2, tramite un Falcon 9 di SpaceX è stato lanciato il lander lunare Resilience che poi pochi giorni fa, il 6 maggio alle 22:41 ore italiane, è entrato con successo nell’orbita lunare.

Nel 2023 c'è stato un atterraggio disastroso

Questa è la seconda missione lunare dell’agenzia dopo il fallimento della missione Hakuto-R Mission 1 che nel 2023, durante la fase finale dell’atterraggio, a causa di una perdita di propellente ha fatto schiantare il lander sulla superficie lunare.

Per Resilience ci sono voluti quindi quasi 4 mesi di viaggio per riuscire a raggiungere l’orbita del nostro satellite e ce ne vorrà almeno un altro per riuscire ad effettuare un allunaggio.

Il 14 febbraio scorso (data italiana) Resilience ha anche effettuato un sorvolo ravvicinato della Luna grazie al quale si sono potuti testare i sistemi di propulsione e di navigazione.

Lander Luna
Non prima del 5 giugno la sonda tenterà l'allunaggio e il micro-rover Tenacious raccoglierà campioni di regolite.

Insieme al lander giapponese è stato lanciato anche un altro lander privato, il Blue Ghost dell’azienda statunitense Firefly Aerospace. I due lander hanno però compiuto viaggi ben diversi, infatti quello americano ha intrapreso una rotta più rapida e diretta ma anche più dispendiosa, raggiungendo l’orbita lunare in meno di un mese, il 13 febbraio, e effettuando l’allunaggio il 2 marzo. Il lander dell’Ispace ha invece effettuato un viaggio più lungo ma decisamente più economico.

Secondo i programmi quindi Resilience sarà la terza sonda privata ad effettuare un allunaggio morbido, dopo il lander Blue Ghost e dopo la sonda Odysseus di Intuitive Machines. Sarà inoltre anche la seconda sonda giapponese a raggiungere la Luna, dopo il lander Slim dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA).

Il programma dell’azienda giapponese per portare la sonda sul nostro satellite è composto da 10 traguardi intermedi e con l’inserimento in orbita lunare Resilienze ha completato con successo i primi 7.

L’atterraggio è previsto nel Mare Frigoris, un mare lunare situato sulla faccia visibile della Luna. Si tratta di una pianura basaltica nell’emisfero settentrionale.

Seguiranno ulteriori missioni nei prossimi anni

Nella speranza che stavolta la sonda riesca a raggiungere con successo la Luna verranno portati sul nostro satellite ben 5 carichi utili scientifici. Tra questi c’è anche il micro rover robotico Tenacious che esplorerà il sito di atterraggio testando la sua mobilità sulla superficie lunare e raccogliendo regolite. Tenacious è anche dotato di una telecamera HD che gli permetterà di raccogliere e trasmettere immagini del panorama che osserverà.

Il lander sta inoltre trasportando un elettrolizzatore d’acqua, un modulo per svolgere esperimenti di produzione alimentare e una sonda per le radiazioni.

L’azienda Ispace dopo questa missione ha già previsto altri due lanci: quello della Mission 3 nel 2026 e quello della Mission 4 programmato per il 2027. Le future missioni ovviamente si baseranno sui risultati ottenuti da quella in corso ora e puntano a migliorare sempre più le tecnologie per l’esplorazione lunare, rendendola anche meno dispendiosa.