Rilevato asteroide "fantasma" tra Venere e Mercurio: pericolo imminente per la Terra?

Gli scienziati hanno scoperto un corpo roccioso in rapido movimento in orbita vicino al Sole, nascosto nella sua luminosità. È una minaccia o un tesoro cosmico che ci aiuterà a comprendere il nostro sistema solare?

Sole SC79
L'asteroide 20245 SC79 misura 700 m di diametro ed è il secondo asteroide più veloce scoperto finora: completa un'orbita attorno al Sole in 128 giorni.

Nell'immenso scenario del cosmo, dove i pianeti danzano come attori in un balletto eterno, emerge un protagonista inatteso: un asteroide “fantasma” che scivola silenzioso, nascosto nel bagliore del Sole.

Se la prima immagine che ti viene in mente è una scena da film di fantascienza, sei sulla strada giusta, ma senza esplosioni spettacolari degne di Hollywood. Questo viaggiatore, battezzato 2025 SC79, è stato avvistato per la prima volta il 27 settembre 2025, grazie all’occhio attento dei telescopi dell’Osservatorio Interamericano di Cerro Tololo (CTIO), in Cile.

La scoperta non è un semplice colpo di fortuna: rivela come l’universo custodisca sorprese anche nei luoghi più ostili. Scott S. Sheppard, astronomo della Carnegie Science, lo ha rilevato utilizzando la Dark Energy Camera, uno strumento capace di penetrare nell’oscurità del crepuscolo.

L’asteroide, dal diametro di circa 700 metri – grande quanto uno stadio – orbita attorno al Sole in appena 128 giorni, diventando il secondo asteroide più veloce conosciuto.

Perché suscita tanto interesse? Perché il suo percorso sfiora le orbite di Venere e Mercurio, regioni incandescenti e caotiche dove il calore solare fonde la roccia come burro in padella.

L’asteroide che sfida la luce del Sole

Questo “fantasma” solare è un asteroide di tipo Aten, una categoria rara che attraversa l’orbita di Mercurio e si avventura all’interno di quella di Venere, in una sorta di slalom planetario. La sua orbita ellittica lo accelera a velocità vertiginose, completando un anno cosmico in poco più di quattro mesi terrestri.

Descubrimiento SC79
Immagini ottenute da Scott S. Sheppard, astronomo della Carnegie Science, la notte della scoperta di 2025 SC79, il secondo asteroide più veloce conosciuto.

Solo un asteroide è più rapido di questo, scoperto dallo stesso team nel 2021: lo supera con un’orbita di 113 giorni. Per capirlo, immagina un’altalena: più si avvicina al Sole, più forte diventa il tiro gravitazionale, che lo spinge come un pendolo velocissimo.

Asteroide più rapido
L’altro asteroide più veloce è 2021 PH27, scoperto anch’esso da Scott Sheppard. La sua orbita però si spinge oltre Mercurio e Venere.

L’osservazione è stata una sfida titanica. Questi oggetti “crepuscolari” sono visibili solo all’alba o al tramonto, quando il Sole sfiora l’orizzonte e il suo bagliore non li sovrasta completamente. Sheppard e il suo team hanno utilizzato telescopi come il Blanco da 4 metri e il Gemini per confermare l’avvistamento. Le sue dimensioni lo rendono imponente: non è un semplice sasso, ma una montagna fluttuante che, in caso di impatto, potrebbe persino alterare il clima terrestre, anche se per ora rimane lontano e nascosto dietro il Sole per mesi.

Minaccia reale o lezione cosmica?

Se leggendo il titolo hai pensato a “Armageddon”, niente paura: al momento questo asteroide non rappresenta alcuna minaccia per la Terra e la sua traiettoria non prevede collisioni nel breve termine.

Tuttavia, la sua esistenza evidenzia un rischio concreto: gli asteroidi “fantasma” sono i più difficili da individuare e rappresentano fino al 20% delle potenziali minacce, secondo gli esperti della NASA. Se uno di essi dovesse deviare – a causa di un urto o di influenze gravitazionali – potrebbe avvicinarsi al nostro pianeta senza preavviso, ricordandoci la sorte dei dinosauri, 66 milioni di anni fa.

Questa scoperta non è solo scienza: è un invito alla vigilanza. Programmi come quelli della NASA investono milioni in radar e telescopi per mappare questi guardiani invisibili e proteggere la nostra fragile casa. Ci invita anche a meravigliarci del Sole, fucina di mondi, dove rocce come 2025 SC79 raccontano la storia del Sistema Solare.

In un’epoca segnata da cambiamenti climatici e tensioni terrestri, alzare lo sguardo può unirci: e se questo “fantasma” ci insegnasse ad anticipare l’imprevedibile anche nella vita quotidiana?

Il suo studio, inoltre, potrebbe rivelare origini vulcaniche o antichi impatti, arricchendo la nostra conoscenza della formazione planetaria. In definitiva, non è una minaccia, ma un promemoria: l’universo è immenso, ma la nostra curiosità lo rende comprensibile.

Fonte della notizia

Fast moving asteroid found in Sun’s glare | Carnegie Science