Una vita dura è quella che si prospetta per i coloni non vegetariani su Marte
La coltivazione di diverse specie di ortaggi è uno degli esperimenti più importanti sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’autosufficienza alimentare (vegetariana) sarà un requisito fondamentale per le future colonie umane su Marte e Luna.

L’uomo, un esploratore nato, ambisce a colonizzare nuovi mondi fuori dalla Terra. Sembra che le prime colonie umane fuori dalla Terra saranno realizzate su Marte.
La relativa vicinanza di Marte alla Terra, l’abbondanza di acqua sotto forma di ghiaccio (da cui estrarre anche ossigeno), e la presenza di una crosta rocciosa (una litosfera come sulla Terra) rendono questo pianeta il migliore candidato per la prima colonizzazione spaziale.
Peraltro, non saranno solo le agenzie spaziali pubbliche, quali NASA ed ESA, per citare le due più importanti, a realizzare le prime colonie marziane. Anche la SpaceX fondata da Elon Musk ha espresso l’intenzione di poter esser addirittura la prima a creare su Marte un insediamento umano.
Cosa c'è dietro questo progetto di colonizzazione del pianeta rosso? Sicuramente tanta ambizione, creare strutture di ricerca, ma addirittura città autosufficienti. La colonizzazione di Marte presenta anche ricadute economiche, essendo il suolo di Marte ricco di materie prime quali silicio, ferro, cloro, zolfo,...
Se colonie ci saranno su Marte, queste saranno in luoghi al chiuso per garantire protezione dal Sole.
L'autosufficienza alimentare
Una seconda sfida non meno importante riguarda l’autosufficienza alimentare dei coloni. Impensabile dipendere dal trasferimento di viveri dalla Terra.
Servirà poter rendere disponibile acqua potabile e ossigeno, entrambi estraibili dai giacimenti ghiacciati presenti nel sottosuolo marziano.
E proprio a questo aspetto si sta di già lavorando.

Sulla Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, vengono condotti esperimenti di coltivazione di vegetali non solo per esperimenti scientifici, ma anche per integrare la dieta degli astronauti. Vengono testate nuove tecniche di coltura nello spazio, come anche si studia la reazione delle piante alle condizioni di microgravità.
Ma veniamo al dunque, quali sono gli ortaggi che i coloni marziani potrebbero mangiare già da subito?
Quali ortaggi per le colonie marziane
Gli esperimenti di coltivazione dei vegetali vengono effettuati in un ambiente all’interno della Stazione Spaziale Internazionale chiamato Advanced plant habitat. Esso è il più grande impianto di ricerca sulla crescita delle piante completamente automatizzato, utilizzato per condurre ricerche sulle bioscienze vegetali sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Le piante coltivate sulla ISS includono la lattuga, ad esempio la varietà romana rossa. Questo è stato il primo tipo di ortaggio ad essere mangiato dagli astronauti (già nel 2015). Poi viene coltivato il cavolo cinese, la senape, il cavolo rosso russo, piselli, ravanelli, ma anche le patate proprio come nel famoso film "The Martian" e fiori di zinnia. Quest’ultima in vero è una pianta ornamentale non commestibile, anch’essa preziosa per portare anche bellezza nello spazio.
Recentemente, sono stati avviati esperimenti con peperoncini.

Curiosamente, i peperoncini sono molto importanti essendo maggiormente adatti all’alimentazione degli astronauti. Essendo più saporiti compensano la parziale perdita di gusto e olfatto sperimentata in situazioni di microgravità dagli astronauti. Inoltre contengono molta vitamina C, e non richiedono molto spazio per essere immagazzinati o lavorazioni complesse per essere mangiati.
L’esperienza che si va accumulando nel corso di questi anni sulla ISS sarà preziosa per realizzare colture di vegetali sulle colonie marziane.
Come il lettore avrà già compreso, si parla solo di vegetali…chissà se l’essere o meno vegetariani sarà un criterio di selezione per un posto su Marte!