Aurore boreali viste dall’Italia, incredibile spettacolo pochi giorni fa

Nuovi avvistamenti di aurore boreali nei cieli italiani. Alcune webcam hanno immortalato il bellissimo spettacolo qualche notte fa. Si tratta di uno spettacolo piuttosto raro ma ultimamente più frequente, scopriamone i motivi.

Aurora colori
Le aurore polari posso essere viste a latitudini medio-basse solo in determinati casi.

Pochi giorni fa, esattamente il 19 aprile scorso intorno alle 21:30 di sera, alcune webcam lungo l’arco alpino rivolte verso nord hanno immortalato il bellissimo spettacolo delle aurore boreali.

Purtroppo, rispetto a quanto avvenuto a novembre scorso, gli avvistamenti sono stati meno numerosi a causa delle generali condizioni meteorologiche avverse che stanno interessando l’Italia.

Questo tipo di fenomeno raramente si riesce ad osservare alle nostre latitudini eppure, come anticipato poche righe fa, l’ultimo evento simile è avvenuto solo pochi mesi fa.

Come mai ultimamente gli avvistamenti sono aumentati?

La motivazione per questa frequenza di osservazione leggermente aumentata è abbastanza semplice e non da adito a teorie astruse: ci stiamo semplicemente avvicinando al picco dell’attività magnetica solare previsto per la fine di quest’anno.

L’attività solare infatti non è sempre uguale ma segue un suo ciclo, della durata di circa 11 anni (in realtà può variare da 10 a 12 anni), e viene misurata in base al numero di macchie solari che compaiono sulla superficie della nostra stella. Quando sulla nostra stella sono presenti numerose macchie allora il Sole sta attraversando una fase di maggiore attività e questo fa sì che lui emetta una maggiore quantità di energia

Questo fa sì che i fenomeni che avvengono sulla nostra stella sono più frequenti, numerosi e intensi. L’energia rilasciata nello spazio può raggiungere il nostro pianeta, interagire con la nostra magnetosfera e regalarci anche incredibili spettacoli.

La causa di queste aurore è infatti una tempesta geomagnetica di categoria G3 dovuta ad una espulsione di massa coronale, ovvero espulsione di materiale dalla corona solare sotto forma di plasma.

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Il colore che assume l'aurora ci dice con quali elementi atmosferici hanno interagito le particelle solari.

Il plasma è il cosiddetto quarto stato della materia e non è altro che gas ionizzato, ovvero un insieme di elettroni e protoni.

Una volta che l’espulsione raggiunge il nostro pianeta interagisce con la magnetosfera e se è abbastanza intensa può superarla e raggiungere l’atmosfera dove le particelle cariche possono interagire con gli elementi che la compongono.

Quando le particelle interagiscono con gli elementi atmosferici questi emettono luce visibile, ovvero le aurore.

Le aurore e i loro diversi colori

Il colore dell’aurora ci indica poi l’elemento con cui è avvenuta l’interazione, quando sono verdi significa che le particelle solari hanno interagito con ossigeno molecolare a circa 100 km di quota, quando invece sono rosse significa che l’interazione è avvenuta con ossigeno atomico presente nell’alta atmosfera, a oltre 400 km di quota.

Le aurore boreali osservabili da latitudini medio-basse sono quindi tipicamente di colore rosso perché avvenendo in alta atmosfera sono quelle visibili da più lontano, anche a migliaia di chilometri di distanza, come ad esempio in Italia.

È poi importante distinguere le aurore da altri fenomeni simili, che spesso avvengono in concomitanza con le aurore, ma che sono fisicamente diversi, come ad esempio i SAR (Stable Auroral Red Arc).

Al momento non si sa per certo se le luci rosse osservate sulle Alpi siano dovute ad un’aurora o ad un SAR ma sicuramente è stato un magnifico spettacolo.

Non ci resta quindi che attendere il prossimo evento solare per vedere se ci regalerà altre immagini suggestive.