COP28 ha veramente detto addio al petrolio? Un mese dopo il vertice sul clima, nuove polemiche sulla COP29 in Azerbaijan

Ad un mese dal termine del Vertice ONU sul clima di Dubai, apriamo una riflessione sui risultati e sull'accordo sul 'transitioning away' dai combustibili fossili. Anche COP29 si terrà in un paese petrolifero, Azerbaigian e già ci sono polemiche. Hanno ancora senso le COP?

Piattaforma petrolifera sul Mar Caspio, di fronte a Baku, Azerbaijan dove si terrà COP29 nel prossimo novembre 2024.

Un mese fa di questi giorni terminava dopo due settimane di intensi negoziati la 28° Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici, tenutasi negli Emirati Arabi Uniti (UEA), a Dubai.

Tante le polemiche attorno a questo vertice sul clima. Il presidente COP, Sultan Ahmed Al Jaber, ministro dell’ambiente degli UEA è anche CEO della compagnia petrolifera di Stato. Nonostante questo, è riuscito a svolgere un ottimo lavoro diplomatico e raggiungere una decisione da alcuni definita storica. Ecco di cosa si tratta.

La decisione di COP28 e il “transitioning away”

Per settimane si è discusso, nel negoziato sul “Global Stocktake”, sul termine del “phase out” dei combustibili fossili. In pratica questo termine avrebbe significato l’addio, in data da definire, di petrolio gas e carbone.

La forte opposizione dei paesi produttori di petrolio e gas sembrava portare a un fallimento totale del vertice, poi come in altri casi la fantasia dei politici e dei diplomatici ha risolto con un termine da azzeccagabugli, “Transitioning away from fossil fuels in energy systems”, seguita da altri termini che addolciscono l’addio.

La frase completa dopo il burocratico “Transition away”, aggiunge “dai combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere lo zero netto entro il 2050, in linea con la scienza.

Difficile dare una traduzione letterale a questo termine, per alcuni significa “abbandono da combustibili fossili”, per altri “transizionare allontanandosi”. Insomma, non è un vero e proprio addio da un certo punto di vista come voleva il mondo ambientalista, ma si è salvata comunque la faccia inserendo per la prima volta l'uscita dai combustibili fossili in una decisione COP.

Altre decisioni di COP28

Le decisioni di una COP sono sempre tante, a Dubai sono 34 i documenti approvati fra cui su adattamento e sulla perdita e danni da eventi estremi nei paesi in via di sviluppo, col fondo che a dire del Presidente COP ora è finanziato.

Restando al documento principale sul Global Stocktake, si parla anche diTriplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale”, raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, ridurre le emissioni degli altri gas serra fra cui il metano, “Accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale” e sostenere la diffusione di veicoli a zero e a basse emissioni.

Controverso e contesto però da alcune ONG ambientaliste il passaggio nel documento principale che avvalla anche l’energia nucleare come tecnologia a basse emissioni serra nonché le soluzioni tecnologiche di emissioni negative come la cattura e stoccaggio nel sottosuolo del carbonio.

Ci sarebbe molto da dire su queste decisioni, incluso riflettere se le COP hanno ancora senso. Preferiamo riportare le decisioni così come sono e in forma sintetica, lasciando che il lettore si faccia la sua opionione.

Ora si va in Azerbaijan e già montano le polemiche

Per la prima volta nella storia delle COP la decisione della sede successiva è stata oggetto di contrasti. Toccava all’est Europa, ma per la situazione in Ucraina la Russia si è opposta alla candidata Bulgaria e ad altre soluzioni simili. Così dopo un accordo a sorpresa con l’Armenia è arrivata la candidatura, approvata, dell’Azerbaigian. Subito è scattato il malcontento, ancora una volta la COP si svolgerà infatti in un paese petrolifero e produttore di gas e peraltro da poco coinvolto in una guerra.

Ora è arrivata la notizia che Mukhtar Babayev, ministro dell’Ambiente e delle Risorse naturali dell’Azerbaigian dal 2018, è stato nominato presidente della Cop29, che si terrà a Baku nell'11-22 novembre 2024.

Gli ambientalista segnalano che ha trascorso 26 anni lavorando per l'azienda statale petrolifera e del gas dell'Azerbaigian, sollevando preoccupazioni sul conflitto di interessi.

La scelta dell'Azerbaigian come Paese ospitante è stata anche definita "insolita" e "inaspettata" a causa della sua scarsa esperienza nella diplomazia climatica e delle preoccupazioni riguardanti i diritti umani e la dipendenza economica dal petrolio e dal gas.