Dall'antica Roma al 2025: la sorprendente storia che si nasconde dietro il nome del mese di luglio
Luglio era il quinto mese dell'anno nel calendario romano, e si chiamava "quintilis". Poi arrivò uno dei personaggi storici più importanti di cui si abbia notizia, e cambiò tutto. Il modo con cui chiamiamo questo mese, si deve al suo nome.

Con l’arrivo di luglio 2025 entriamo nel pieno dell’estate, iniziata meteorologicamente il 1° giugno e astronomicamente il 21 giugno, giorno del solstizio.
Ma da dove deriva il nome di questo mese? E perché è diventato il settimo dell’anno, se un tempo non lo era? In questo articolo riscopriamo l’origine del nome “luglio” e alcune curiosità che ci riportano indietro nel tempo, fino all’antica Roma e alle origini del nostro calendario.
Luglio non era il settimo mese dell'anno: un tempo era il quinto
Per capire l’origine del nome, dobbiamo fare un salto all’indietro di oltre duemila anni, fino al 46 a.C. Fino a quel tempo, a Roma era in vigore un calendario diverso dal nostro, basato su soli dieci mesi e su cicli lunari. L’anno cominciava a marzo e terminava a dicembre: lo si nota ancora oggi nei nomi dei mesi da settembre a dicembre, che significano letteralmente settimo, ottavo, nono e decimo mese.
Luglio e agosto erano conosciuti in latino come quintilis (quinto mese) e sextilis (sesto mese), perché seguivano l’antico calendario romano in cui l’anno iniziava a marzo. Quintilis, l’attuale luglio, era dunque il quinto mese. Ma tutto cambiò con la riforma di uno dei personaggi più noti della storia antica: Giulio Cesare.
La rivoluzione di Giulio Cesare: nasce il calendario giuliano
Nel 46 a.C., Gaio Giulio Cesare avviò una profonda riforma del calendario, con l’obiettivo di superare le imprecisioni del precedente calendario, basato sulle fasi lunari.
Con l’aiuto dell’astronomo egiziano Sosigene di Alessandria e su ispirazione della regina Cleopatra, venne introdotto un nuovo calendario solare che stabiliva un anno di 365 giorni, con l’aggiunta di un giorno ogni quattro anni, l’anno bisestile.
Con questo nuovo assetto, marzo perse la posizione di primo mese dell’anno, e luglio divenne il settimo. In onore dello stesso Giulio Cesare, il mese di quintilis venne rinominato “Iulius”. Da qui derivano i nomi ancora in uso oggi: luglio in italiano, julio in spagnolo, juillet in francese, iulie in romeno, julho in portoghese. Anche in inglese e tedesco la radice è la stessa: “July”.
Dal calendario giuliano a quello gregoriano
Il calendario attuale, detto gregoriano, è molto simile a quello giuliano (che compirà presto duemila anni). Fu introdotto nel 1582 da papa Gregorio XIII per correggere un piccolo errore accumulato nei secoli dal calendario giuliano.
La modifica riguardò principalmente la gestione degli anni bisestili, ma non alterò l’ordine dei mesi o la posizione di luglio, che rimase il settimo mese dell’anno.
Nonostante le riforme succedutesi nei secoli, i nomi dei mesi sono rimasti quasi immutati. Quando oggi diciamo “luglio”, evochiamo ancora, seppur inconsapevolmente, la memoria di Giulio Cesare e di un cambiamento che ha segnato per sempre il nostro modo di misurare il tempo.
Anche il mese che seguirà, agosto, deve il suo nome a un grande personaggio dell'antica Roma. Si tratta di Augusto. Il mese di agosto, che prima si chiamava sextilis, cambiò per sempre nome in onore del primo imperatore romano, ed ancora oggi mantiene quell'impronta.