Il Brasile ospiterà la COP30 sul clima dal 10 al 21 novembre 2025, mentre la deforestazione globale tocca record
A meno di un mese dalla 30° edizione della Conferenza sul clima (COP) in Brasile, i dati raccolti dai ricercatori del Forest Declaration Assessment Partners rivelano che, nel 2024, i livelli di deforestazione hanno raggiunto gli 8,1 milioni di ettari in tutto il mondo.

I dati raccolti dai Forest Declaration Assessment Partners, un’iniziativa indipendente guidata da una coalizione di organizzazioni della società civile (tra cui l’Aliança pela Ação Climática Brasil) e da ricercatori, che realizza analisi annuali dal 2015, sono allo stesso tempo conclusivi e preoccupanti.
Essi mostrano che, tra il 2018 e il 2020, la media annuale della deforestazione globale ha raggiunto 8,3 milioni di ettari di foresta, evidenziando come i governi non stiano facendo rispettare gli obiettivi di riduzione della deforestazione, né il traguardo di restaurare 350 milioni di ettari di terre degradate entro il 2030.
Ebbene, non solo questo obiettivo è difficile da raggiungere e ora in discussione, ma i nuovi dati rivelano che, solo nel 2024, sono stati deforestati 8,1 milioni di ettari in tutto il mondo.
Lo scorso anno, sono andati perduti circa 6,73 milioni di ettari di foreste tropicali remote, principalmente a causa di incendi devastanti in America Latina, Asia, Africa e Oceania.
Questi dati rappresentano un deviazione del 63% rispetto alla meta della deforestazione zero, il che significa 3,1 milioni di ettari di foresta perduti in più rispetto a quanto previsto.
Secondo i dati del rapporto, gli impegni globali sono rimasti inferiori del 190% rispetto agli obiettivi per proteggere le foreste ricche di carbonio, la cui perdita ha liberato 3,1 miliardi di tonnellate metriche di gas serra nell’atmosfera — quasi il 150% delle emissioni annuali del settore energetico degli Stati Uniti.
Gli incendi alimentano la degradazione delle foreste
Particolarmente allarmante è la degradazione forestale legata agli incendi in otto paesi della regione amazzonica: Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela.
Le informazioni diffuse dalla Forest 2025 Declaration Assessment indicano che le emissioni di gas rilasciate dagli incendi hanno raggiunto 791 milioni di tonnellate metriche di anidride carbonica, sette volte la media dei due anni precedenti e superiori alle emissioni totali di un paese industrializzato come la Germania.
La deforestazione è stata inoltre alimentata da estrazione di legname, costruzione di strade ed estrazione di legna da ardere, tutte attività che danneggiano le foreste e portano a una deteriorazione progressiva con impatti significativi come l’aumento delle emissioni di carbonio.
Iniziative di restauro ancora insufficienti
Il rapporto segnala che sono in corso iniziative attive di restauro su almeno 10,6 milioni di ettari di terre deforestate e degradate — pari al 5,4% del totale — ma ancora molto lontane dall’obiettivo del 30%.
I numeri presentati dalla Forest 2025 Declaration Assessment arrivano a meno di un mese dalla 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP), che si terrà a Belém, nello Stato del Pará, dal 10 al 21 novembre di quest’anno.
L’evento, che si terrà per la prima volta nel cuore dell’Amazzonia — la più grande foresta tropicale del pianeta, oggi particolarmente minacciata dall’espansione dell’agroindustria e dalle attività minerarie, ha come obiettivo centrale discutere e rafforzare gli impegni contro la crisi climatica.
I temi principali della COP30 includono la transizione energetica, il finanziamento climatico e la necessità che i paesi rispettino gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi.
La legge contro la deforestazione rinviata
La pubblicazione della Forest 2025 Declaration Assessment coincide anche con l’annuncio della Commissione Europea di voler rinviare di un anno — dalla fine del 2025 alla fine del 2026 — l’entrata in vigore della legge contro la deforestazione.
Una legge criticata da paesi come il Brasile, che denunciano difficoltà operative nella sua applicazione, in particolare per quanto riguarda i sistemi informatici di monitoraggio delle foreste.
Tuttavia, il rinvio non sarà valido per tutti. La legge contro la deforestazione sarà posticipata soltanto per le piccole imprese, come spiegato dalla commissaria europea per l’Ambiente, Jessika Roswall.
La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, compie così un parziale passo indietro sul rinvio della norma, che prevede — tra i vari requisiti — l’obbligo di certificare che i prodotti commercializzati nell’Unione europea non provengano da aree deforestate.