Quanto tempo impiega un bosco a riprendersi dopo un incendio? Il lungo cammino verso la rigenerazione naturale
Dopo incendi come quelli divampati ad agosto in Spagna, quando il paesaggio sembra morto, la natura cerca di ritrovare la sua strada. Tuttavia, il completo recupero di una foresta e del suo ecosistema può richiedere decenni, in alcuni casi persino secoli.

Alberi che sembrano scheletri neri su un terreno pieno di cenere e con pochissimi segni di vita visibile. È il paesaggio desolato lasciato dagli incendi boschivi che in questi giorni hanno devastato centinaia di migliaia di ettari in Spagna. Tuttavia, sotto la corteccia carbonizzata pulsa una promessa millenaria, quella che la natura si impegnerà a rinascere. È l’inizio di una corsa contro il tempo: la rigenerazione.
Fattori chiave per la rigenerazione
La velocità di rigenerazione del patrimonio forestale dipende da tre grandi fattori: il tipo di bosco, il clima e la severità dell’incendio. Nei boschi mediterranei, dove le specie sono adattate al fuoco, le prime gemme possono comparire nel giro di poche settimane.
La sierra de la Culebra un mes después del gran incendio. Poco a poco va recuperando la cubierta vegetal gracias al rebrote de los helechos y a la ganadería extensiva, que tiene la capacidad de fertilizar el suelo quemado y dispersar las semillas de las plantas que se come. pic.twitter.com/0y5fpCGCsG
— El mastín (@perrudellobu) July 29, 2022
Dopo le prime piogge, arbusti ed erbe pionieri inizieranno a crescere e svolgeranno una funzione essenziale: stabilizzare il terreno, trattenere l’umidità e creare ombra, condizioni necessarie affinché altre specie possano insediarsi. In questo caso, la rigenerazione completa può richiedere circa 50 anni.
In ecosistemi più fragili, come i boschi di conifere in zone fredde, il recupero può richiedere molto più tempo, fino a un secolo, per ristabilire la struttura originale.
Un altro fattore cruciale è l’intensità dell’incendio. Se il fuoco è stato superficiale, interessando solo lo strato vegetale senza carbonizzare il suolo, radici e semi possono sopravvivere e ricrescere.
Ma negli incendi ad alta intensità, dove il suolo perde lo strato fertile, la rigenerazione naturale si complica e può richiedere diverse generazioni umane.
Quando tornerà la fauna?
Per quanto riguarda la fauna, insetti e piccoli roditori possono tornare pochi mesi dopo un incendio.
Os invito a ver este vídeo que me han mandado, de un oso corriendo por medio de un paisaje lunar, totalmente arrasado por el fuego, en la Cornisa Cantábrica. Un vídeo que hace que se te salten las lágrimas. El desastre ecológico es enorme. pic.twitter.com/bGlLdttvsE
— Santiago M. Barajas (@Santi_MBarajas) August 22, 2025
Tuttavia, specie più grandi come cervi, uccelli rapaci o predatori, hanno bisogno di un bosco maturo per ritornare, il che richiederà molto più tempo.
In altre parole, anche se il paesaggio potrà rinverdire in cinque o dieci anni, l’ecosistema completo non si sarà ristabilito fino a diverse decadi dopo.
Il cambiamento climatico come freno alla rigenerazione
Il cambiamento climatico aggiunge una nuova variabile al processo di recupero, poiché siccità prolungate e aumento delle temperature riducono la capacità di rigenerazione e aumentano il rischio di incendi ricorrenti.
| De esta manera ha quedado la zona del mirador de Barranco Rubio en Valdeorras, Galicia. La cicatriz del fuego, a vista de dron. El Antes y el Despues.
PlatinoXPlay (@PlatinoXPlay) August 20, 2025
Las imagenes parecen sacadas de una Película, Pero es la Realidad como los tantos otros incendios que han habido y hay pic.twitter.com/CooIcuYz5X
Studi recenti rivelano che, dal 2010, il tempo medio necessario per recuperare la densità vegetale è aumentato: dell’8% per la vegetazione, dell’11% per la struttura del canopeo e del 27% per la produttività primaria lorda, indicatore della quantità di CO₂ che gli alberi possono assorbire e fissare.
In alcuni casi di incendi estremi e condizioni di siccità prolungata, il bosco non ricresce mai.
Lasciamo agire la natura o interveniamo?
La rigenerazione naturale assistita è generalmente il metodo preferito dagli esperti per recuperare un patrimonio forestale. In questo processo, misure come la pulizia selettiva dei germogli deboli —per dare spazio a quelli robusti— possono accelerare il recupero.
È inoltre vitale proteggere il suolo mediante la costruzione di dighe e fasce per evitare l’erosione provocata dalle piogge dopo un incendio.
Nella Sierra de la Culebra (Zamora), ad esempio, interventi rapidi di conservazione del suolo e riforestazione hanno permesso di osservare chiari segnali di recupero già pochi anni dopo l’incendio.
La riforestazione è l’altra via per accelerare il processo, ma se non viene eseguita correttamente e si introducono specie non autoctone, si può alterare l’equilibrio ecologico e generare rischi con conseguenze negative.
Sfide strutturali
Un altro aspetto cruciale è la prevenzione, per cui è necessario affrontare le cause per cui gli incendi diventano sempre più intensi e imprevedibili. E non tutto è imputabile al cambiamento climatico.

Decenni di abbandono rurale e forestale, così come la diminuzione dell’allevamento estensivo, una pratica chiave per ridurre la vegetazione combustibile, sono fondamentali per comprendere cosa sta accadendo.
Senza un approccio strategico a queste questioni e senza un sostegno istituzionale continuo nel tempo, gli sforzi di prevenzione e restauro possono essere seriamente compromessi.