Italia sempre più verde, nel 2024 messi a dimora oltre 3 milioni di alberi
L'Italia è un paese dove la cementificazione del suolo avanza, ma dove sono presenti anche enormi estensioni di foreste. Un rapporto di Legambiente fotografa anche un grande balzo in avanti nel numero di alberi messi a dimora nel 2024 e fino al marzo del 2025: sono oltre tre milioni, specie nelle città.

L’Italia continua a investire nel verde e lo fa con una decisa accelerazione, raggiungendo il traguardo di oltre 3 milioni di nuovi alberi messi a dimora nel corso del 2024 (vengono conteggiati anche gli interventi effettuati entro il mese di marzo 2025), per un totale di quasi 4.000 ettari di superficie.
È quanto emerge dalla quinta edizione dell’Atlante delle Foreste, il rapporto annuale realizzato da Legambiente e AzzeroCO2 con il supporto tecnico di Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore, che fotografa lo stato della forestazione in Italia.
Questo grande investimento in capitale naturale andrà a generare un ritorno economico di più di 20 milioni di euro l’anno in servizi ecosistemici per ciascuno degli anni di vita degli impianti arborei ed arbustivi messi a dimora, spiega l'associazione Legambiente in una nota.
Rimboschimento nelle città
Lo studio, basato sull’analisi di circa 294 progetti distribuiti in aree urbane ed extraurbane lungo la Penisola mostra come a livello territoriale l’impulso decisivo nel 2024 venga dai rimboschimenti nelle Città metropolitane, mentre le Regioni affrontano un rallentamento dovuto al passaggio tra i vecchi e i nuovi piani di finanziamento. Nonostante il bilancio totale positivo, a ridursi sensibilmente è il contributo diretto delle aziende.

La transizione delle politiche forestali condiziona le Regioni: si distinguono Trentino-Alto Adige, Basilicata e Veneto, mentre otto sono in stallo.
Andando ad analizzare i dati complessivi regionali, in cima alla classifica si conferma per il secondo anno consecutivo il Trentino-Alto Adige, con oltre 748.000 nuove piante, seguito dalla Basilicata che ne conta più di 539.000. Tali Regioni hanno raggiunto il risultato con strategie diverse: la prima grazie a finanziamenti provinciali e comunali, la seconda impiegando ancora le risorse del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2022.
Sale nella classifica, guadagnando il terzo posto, il Veneto, che insieme al Friuli-Venezia Giulia ha già avviato interventi di forestazione in ottemperanza al nuovo Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027.
Seguono da vicino la Sicilia, il Lazio e la Calabria, le cui posizioni sono condizionate fortemente dagli interventi realizzati nelle città metropolitane rispettivamente di Messina, Roma e Reggio Calabria, che diventano così il vero ago della bilancia per la performance di questi territori.
Tra Messina e Roma oltre mezzo milione di nuovi alberi
Il PNRR fa delle Città metropolitane il motore del rimboschimento, Messina e Roma in testa alla classifica.
Se molte Regioni sono in una fase di attesa, a trainare la forestazione nazionale del 2024 sono le Città metropolitane, grazie all’impulso decisivo dei fondi del Decreto Clima e del PNRR. È il centro sud a guidare la classifica con le prime posizioni occupate da Messina e Roma, rispettivamente 357.612 e 265.501 nuove piante messe a dimora. Seguite da Reggio Calabria, Cagliari e Napoli.
Investimenti a due velocità: il pubblico cresce, il privato frena
Sul fronte delle fonti di finanziamento, lo studio evidenzia un andamento divergente. Per il periodo preso in esame gli investimenti pubblici si rivelano il pilastro della forestazione nazionale, con una crescita del 31% trainata dai fondi del PNRR. Vi è però da evidenziare come si registri una brusca frenata del settore privato: i contributi volontari, spesso legati a iniziative di Corporate Social Responsibility (CSR) delle imprese, sono scesi del 72% rispetto al 2023 traducendosi in appena 40.852 alberi messi a dimora.
Le ragioni di tale contrazione, secondo il report, non indicano un calo di interesse, ma una diversificazione nelle strategie di CSR delle imprese.
Il ritorno economico degli investimenti in progetti di forestazione
L’analisi dell’Atlante va oltre il semplice conteggio degli alberi e traduce in valore economico i molteplici benefici – i cosiddetti servizi ecosistemici – generati dalle nuove infrastrutture verdi.
Tra le voci di rilievo si considera anche il valore socio-culturale, che include l’impatto positivo sul turismo e le attività ricreative, stimato in 639,2 euro per ettaro all’anno. Altra componente importante è il “valore di lascito”, la garanzia, cioè di consegnare alle generazioni future ecosistemi sani e ricchi di biodiversità, stimata in 2.342,5 euro per ettaro ogni anno.
Tuttavia, la piena realizzazione del potenziale economico dei nuovi rimboschimenti dipende da un fattore sempre più critico: la capacità dei nuovi impianti di sopravvivere e prosperare in un clima che cambia.
Non basta piantare alberi, bisogna farli sopravvivere
L’Atlante dedica un capitolo approfondito alle tecniche per ridurre i rischi di mortalità delle giovani piante. La crisi climatica, con la siccità e le ondate di calore, sta infatti mettendo a rischio i nuovi progetti. Per evitare che un investimento si trasformi in uno spreco di risorse, è necessario un approccio che va ben oltre la messa a dimora.
Questo percorso virtuoso, come indicato nello studio, va iniziato molto prima, con una pianificazione attenta che include l’analisi del suolo e del clima per scegliere le specie più adatte, prosegue con la preparazione del sito per favorire lo sviluppo delle piante e si conclude con un piano di manutenzione.
Queste cure post-impianto sono decisive e includono interventi come le irrigazioni di soccorso nei periodi di siccità o gli sfalci periodici per controllare le erbe infestanti.
Solo in questo modo i progetti di forestazione potranno realmente diventare un investimento duraturo capace di fornire benefici ecologici, economici e paesaggistici alla collettività.
Riferimenti della notizia
Atlante delle Foreste 2025 - Legambiente - https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2025/11/Atlante-delle-foreste_2024_Quinta-Edizione.pdf