Dopo l'incendio rinasce la speranza: gli esperti spiegano come rinasce la vegetazione distrutta dalle fiamme
Dopo un incendio, cosa bisogna fare? Gli esperti spiegano che ripiantare nuovi alberi non è la soluzione, e che c'è speranza per la rigenerazione naturale della vegetazione. Ogni caso però è diverso, e ci vuole tempo. I dettagli nell'articolo.

Negli ultimi giorni la Penisola Iberica è stata colpita da enormi incendi, che hanno devastato centinaia di migliaia di ettari di territorio, incenerendo enormi estensioni di boschi. La grave ondata di incendi ha colpito la Spagna e il Portogallo in modo particolarmente grave nella parte centrale di agosto, come abbiamo raccontato con aggiornamenti qui su Meteored.
Grossi incendi in questa caldissima estate 2025 ci sono stati anche in altre parti d'Europa, dalla Francia all'Italia, fino alla Grecia. Di fronte a tanta devastazione, con enormi boschi andati in fumo, sorge subito spontanea la domanda: che fare?
La risposta più rapida che può venire a molte persone è "rimboschire", ripiantando gli alberi perduti. Gli esperti, però, ci indicano che quella risposta è sbagliata. Ecco perché.
Ripiantare gli alberi subito dopo un incendio? No, è una risposta sbagliata
La vegetazione degli ecosistemi terrestri nei paesi del Mediterraneo, compresa la Penisola Iberica, convive con il fuoco da migliaia di anni, sottolinea in un articolo "The Conversation", e molte specie hanno sviluppato adattamenti che consentono loro di rigenerarsi dopo un incendio.
Alcune specie si riprendono tramite la ricrescita vegetativa da gemme protette sotto la corteccia, come le querce da sughero (Quercus suber), o da radici, come il leccio (Quercus ilex). Altre, come l'erica rossa (Erica australis), immagazzinano le gemme in organi sotterranei chiamati lignotuberi. Ci sono poi molte altre specie adattate per la rigenerazione dopo le fiamme.
Ci sono persino aree dominate da vegetazione mediterranea dove le fiamme aiutano nella diffusione dei semi e nella rigenerazione vegetativa. Accade ad esempio con alcune specie di pino. Nella maggior parte degli incendi moderati, si legge nell'articolo di The Conversation, la vegetazione si rigenera naturalmente, senza bisogno dell'intervento umano.
Come indicano gli esperti della Sisef, la Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, anche se dopo un incendio può sembrare che la soluzione più nobile sia tornare a piantare, siamo di fronte a una risposta sbagliata.

La prima cosa è che ogni bosco è diverso, e va analizzato da persone addette ai lavori, ma soprattutto bisogna considerare che dopo un incendio entrano in gioco molti fattori regolati dalla natura stessa.
Il passaggio del fuoco può avere molte conseguenze diverse, informa in una nota la Sisef, da una temporanea riduzione della funzionalità della foresta, all’innesco di veri e propri processi di sostituzione della foresta con altre forme di vegetazione.
Il problema è che ogni incendio è diverso, e quelli più devastanti possono danneggiare seriamente anche le radici in profondità, rendendo più difficile la rigenerazione.
Quanto tempo impiega un bosco bruciato a riprendersi?
La velocità con cui la vegetazione si riprende dopo il passaggio delle fiamme dipende da tanti fattori, riporta nel suo articolo The Conversation, come l'intensità dell'incendio, la ricorrenza di incendi precedenti, il tipo di ecosistema, il clima e le proprietà del suolo. Nelle leccete e nelle quercete, la ricrescita è solitamente vigorosa durante i primi anni.
Un bosco richiede però diversi decenni per recuperare la sua struttura e le sue funzioni originali. In generale, si può affermare che il colore verde inizia a prevalere quando la vegetazione inizia a rigenerarsi entro pochi mesi, ma il ritorno a un ecosistema maturo richiede decenni, soprattutto negli ecosistemi dominati dagli alberi. E qui subentra il problema dei nuovi incendi, che possono tornare a colpire nelle estati successive e dare una forte battuta d'arresto al processo di rigenerazione.
Quello che gli esperti in ecosistema forestali sottolineano, però, è che non bisogna agire sulle aree bruciate in modo precipitato. Soprattutto, devono intervenire persone esperte, e in molti casi - specie nel caso di incendi moderati, dove ci sono aree meno danneggiate - la riforestazione non è la scelta giusta.
Il bosco tarderà anni a ritornare nella sua forma originale, ma potrebbe anche entrare in atto una forma di sostituzione della foresta con altre forme di vegetazione più adatte al nuovo clima, o più resistenti a futuri incendi.
La risposta dopo un incendio non dovrebbe essere affrettata. Interventi frettolosi, come la riforestazione senza un'accurata valutazione preventiva, possono essere costosi e inefficaci, e addirittura bloccare la naturale rigerenazione.
La messa in sicurezza su suoli ripidi per evitare frane ed alluvioni lampo
Le raccomandazioni scientifiche concordano sul fatto che il primo passo dovrebbe essere quello di dare priorità alle aree colpite da incendi ad alta intensità. In queste aree è importante intraprendere azioni di emergenza per proteggere il suolo dall'erosione.
Il rischio dopo un incendio devastante, specie in aree di montagna o collina con pendii ripidi, è che le prime violente piogge di fine estate o inizio autunno dilavino il suolo, generando a valle alluvioni lampo o frane.
Le forti piogge possono inoltre danneggiare e compromettere il processo di rigenerazione naturale del bosco, che già dopo le prime piogge può ricoprirsi di vegetazione bassa, che protegge il suolo da forme di erosione.

In conclusione, la risposta che può sembrare più automatica dopo un incendio è di ripiantare, spinti da una necessità di fare qualcosa di utile. In molti casi però, specie nei climi mediterranei, potrebbe essere meglio aspettare che la natura rigeneri il bosco attraverso le radici rimaste vive o i semi.
Bisogna però ricordare che ogni situazione è diversa, che le cose a volte possono essere più complesse, e in certi casi può essere necessario un intervento umano per aiutare nel processo di rigenerazione. Dovrebbero però essere gli esperti in foreste a prendere queste decisioni, caso per caso.
Nel caso poi in cui le aree devastate dalle fiamme possano trasformarsi in pericolo con l'arrivo delle prime piogge, per aumento del dissesto idrogeologico, è urgente infine adottare misure di messa in sicurezza.
Riferimenti dell'articolo
¿Puede la vegetación recuperarse por sí sola después de un gran incendio?- The Conversation - https://theconversation.com/puede-la-vegetacion-recuperarse-por-si-sola-despues-de-un-gran-incendio-263550
E dopo il passaggio del fuoco? Uno sguardo ai processi di ricostituzione della foresta con moderni strumenti di analisi - SISEF - https://sisef.org/2021/07/27/e-dopo-il-passaggio-del-fuoco-uno-sguardo-ai-processi-di-ricostituzione-della-foresta-con-moderni-strumenti-di-analisi/