Crolla l'inquinamento nelle città del mondo per il lockdown: le mappe
Le mappe satellitari mostrano la forte riduzione di inquinanti nelle aree metropolitane del mondo: dalla Cina a Milano, da Madrid a Roma, da Parigi agli Stati Uniti fino all'India, ecco cosa sta succedendo.
Ad inizio marzo le mappe che mostravano il nord Italia libero dallo smog avevano fatto il giro del mondo. L'Italia a quel tempo era insieme alla Cina l'unico paese ad aver sospeso i movimenti per l'emergenza coronavirus. Una delle zone più inquinate d'Europa, la Pianura Padana, vedeva così scendere fortemente la concentrazione di NO2 e di polveri sottili PM10 e PM 2,5 nell'aria. Qui sotto la riduzione dell'inquinamento fra gennaio 2020 (un mese in cui, lo ricordiamo, c'era allarme smog nel nord Italia per l'alta pressione e la mancanza di piogge) fino a metà marzo 2020.
Fluctuation of nitrogen dioxide emissions across #Europe from 1 Jan until 11 Mar 2020, using a 10-day moving average & data from @CopernicusEU #Sentinel5P.
— ESA EarthObservation (@ESA_EO) March 13, 2020
The decline in NO2 emissions over the #PoValley is particularly evident.https://t.co/MkPuG4IcOi pic.twitter.com/LcNH1QsmaB
Nel corso del mese di marzo, lo sappiamo, anche molti altri paesi del mondo hanno vietato gli spostamenti per frenare l'espansione del coronavirus. Una delle conseguenze di questo enorme blocco, non solo dei veicoli a motore ma anche di una parte delle industrie, è che in molte aree metropolitane del pianeta la concentrazione di smog si è ridotta fortemente. Qui sotto, un'animazione che riassume la riduzione di inquinamento in molte aree urbane del mondo, dalla Cina all'Europa, fino agli USA: la concentrazione di inquinanti nell'aria si riduce dell'ordine del 30-40 e fino al 50% a seconda delle zone. Sono dati epocali.
NASA and ESA's NO2 emission measurement results on Europe and China's atmospheric surface during Coronavirus pandemic are amazing!https://t.co/ENm3tdTe4dhttps://t.co/5jta58Y5X8#nasa #esa #no2_emission #china #europe #coronavirus #covid19 #pandemic #atmosphere #nitrogendioxide pic.twitter.com/dQUeUs8e4g
— INCOMA Engineering & Consultancy (@INCOMA_CxA) April 5, 2020
In queste ultime settimane si è visto ad esempio come sia crollato lo smog in India, nelle grandi metropoli note per gli elevatissimi livelli di inquinamento dell'aria. Qui sotto, le mappe con i dati acquisiti dal satellite europeo Copernicus mostrano riduzioni del 40-50% della concentrazione di NO2, uno dei gas inquinanti più dannosi per la salute umana. Restano ancora dei picchi di concentrazione, probabilmente dovuti alle centrali a carbone ancora attive nel paese.
Nuove mappe ottenute dai dati acquisiti dal satellite @CopernicusEU #Sentinel5 mostrano il calo dei livelli di #NO2 sull'India, con percentuali fino ad intorno il 40-50% in meno rispetto allo scorso anno. @ESA_EO https://t.co/bM5LqUzoEU
— ESA_Italia (@ESA_Italia) April 24, 2020
Le mappe della NASA mostrano in queste settimane anche una forte riduzione dello smog (circa 30% in meno) nelle grandi aree metropolitane nel nord-est degli USA. Altre mappe dell'ESA, la European Space Agency (Agenzia spaziale europea), che arrivano dal satellite europeo Copernicus Sentinel-5P, mostrano la situazione smog nelle aree metropolitane d'Europa fino a metà aprile 2020. Si nota come la concentrazione di smog rimane molto più bassa della media nelle grandi metropoli. Crollo del 45% a Roma, Madrid e Milano, rispetto alla media di marzo-aprile 2019, mentre a Parigi è stato rilevato un crollo della concentrazione di NO2 del 54%!
Further analyses of @CopernicusEU #Sentinel5P data made by @KNMI show that NO2 concentrations remain low as Europeans stay at home: #Madrid, #Milan and #Rome saw decreases of around 45%, while #Paris saw a dramatic drop of 54%.
— ESA EarthObservation (@ESA_EO) April 16, 2020
More: https://t.co/qiQjKFwv0J#COVID19 #Quarantine pic.twitter.com/YkfQn9IUxI
Le mappe mostrano comunque che la concentrazione di inquinanti non è sparita: le zone con aria pulita restano quelle lontane dai nuclei urbani. Questo perché un minimo di attività e spostamento di veicoli a motore è rimasta, e soprattutto sono rimaste attive le centrali elettriche e le industrie responsabili in buona misura delle emissioni di inquinanti.
Infine, avvertono dall'ESA, bisogna considerare che sulla concentrazione degli inquinanti dell'aria influiscono anche le condizioni meteo (pioggia e vento, ad esempio, tendono a disperderli). Analizzando però la concentrazione di smog su un lungo periodo, in questo caso due mesi, i dati sulla riduzione di inquinanti diventano più significativi, proprio perché sul lungo periodo si può rilevare meglio qual è stato l'impatto del lockdown, "eliminando" gli effetti del meteo.