Stanotte si compiono nove anni dall'inizio di una delle sequenza sismiche più devastanti della storia recente d'Italia
Stanotte ricorrono 9 anni dalla terribile notte del 24 agosto 2016, quando un forte terremoto devastò i centri abitati di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, nell'Italia centrale, causando centinaia di vittime. Iniziava quel giorno una lunga sequenza sismica che avrebbe sconvolto un'ampia area dell'Italia appenninica centrale, fino al 2017.

Nella notte tra il 23 ed il 24 agosto del 2016, esattamente nove anni fa, un terremoto di magnitudo momento 6.0 sconvolgeva una vasta area dell'Italia centrale situata fra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche.
Alle 3:36 di notte la forte scossa devastava i Comuni di Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), tutti centri abitati situati nell'Appennino centrale. A causa dei crolli morirono 299 persone, e ci furono gravissimi danni in numerosi centri abitati situati anche a diversi chilometri dall'epicentro.
Il terremoto venne avvertito molto distintamente anche a cento chilometri di distanza, fino a Roma, dove molte persone si svegliarono per le forti oscillazioni.
L'Italia, che soltanto 7 anni prima aveva vissuto il devastante terremoto de L'Aquila, il 6 aprile del 2009, tornava quindi a vivere un sisma devastante con molte vittime e danni enormi.
Erano le 3.36 del #24agosto 2016 quando il #terremoto colpì in modo devastante il #centroItalia. Oltre 6mila operatori del sistema di #protezionecivile si mobilitano per rispondere all'emergenza: tragico il bilancio finale, con 299 vittime, feriti e pesanti danni sul territorio. pic.twitter.com/XDmJ0x8rrl
— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) August 24, 2023
Quel giorno di nove anni fa ebbe inizio una lunga sequenza sismica che l'INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano, denominò "sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso". Questa sequenza sismica, con un numero impressionante di eventi sismici, durò per anni ed è considerata dai sismologi come una delle più importanti di questo secolo in Italia ed in Europa.
Il racconto del terremoto del 24 agosto 2016
La gravità degli effetti del terremoto del 24 agosto 2016 fu evidente fin da subito. Oltre ad Amatrice, dove si contarono 237 morti, venne devastato il borgo di Pescara del Tronto, frazione di Arquata, cancellato per sempre.
In quei giorni si era al culmine della stagione turistica, i paesi dell'Appennino centrale tornavano ad essere abitati da ex residenti tornati nelle case di proprietà per la stagione estiva, ma anche da turisti e visitatori. Il potente sisma avvenne inoltre nel cuore della notte, e molte persone vennero sorprese dai crolli nel pieno del sonno.

Nei comuni di Amatrice e Arquata del Tronto, nella notte del 24 agosto, venne raggiunta una intensità pari al X grado della scala macrosismica europea EMS, che equivale a un livello di distruzione quasi totale. L'intensità di un terremoto, diversa dalla magnitudo, non esprime la potenza del terremoto ma gli effetti locali ed è influenzata da molti fattori. Nei comuni di Amatrice e Arquata del Tronto venne raggiunta una intensità pari al X grado della scala macrosismica europea EMS, che equivale a un livello di distruzione quasi totale.
La distruzione raggiunta nel comune di Amatrice e l'elevato numero di vittime registrato in questo centro, portarono a chiamare inizialmente il sisma del 24 agosto "il terremoto di Amatrice", ma molti altri centri, oltre ad Accumoli ed Arquata del Tronto, vennero gravemente danneggiati.
In una vastissima area, anche a decine di chilometri dall'epicentro del primo grande evento sismico del 24 agosto 2016, ci furono danni, lesioni, ancora oggi visibili a sette anni da quel terremoto.
La propagazione, in tempo reale, delle onde sismiche generate dal #terremoto di magnitudo 6.0 che esattamente 7 anni fa colpì l'alto Lazio, tra Accumoli ed Amatrice. La scossa provocò la morte di 299 persone e diede inizio ad un'importante sequenze sismica culminata due mesi dopo pic.twitter.com/vkGqx29EbG
— Il Mondo dei Terremoti (@mondoterremoti) August 24, 2023
In quel 2016 erano passati esattamente 7 anni dal terremoto del 6 aprile 2009 che aveva devastato L'Aquila e decine di altri comuni dell'Abruzzo, causando 294 vittime. Ventuno anni prima si era verificato un altro grande terremoto appenninico nell'Italia centrale, quello dell'Umbria-Marche dell'autunno 1997.
L'Appennino italiano, una catena montuosa in continuo movimento per le spinte tettoniche che avvengono in questo punto dell'Europa, tornava ad essere sconvolto da nuovi potenti terremoti, in aree caratterizzate dalla presenza di antichi paesi con numerose opere architettoniche antiche e fragili.
La sequenza sismica colpì nei mesi successivi anche altre aree, come i Monti Sibillini
Dopo il 24 agosto 2016 si verificarono altri terremoti lungo l'Appennino centrale con nuovi danni e vittime. Si parlerà da quel momento di "terremoto del Centro Italia" e la sequenza sismica, denominata "Sequenza Amatrice-Visso-Norcia" durerà a lungo.
Alle 7:40 del 30 ottobre 2016 viene registrata una scossa di magnitudo 6.5 con epicentro tra Norcia, Preci (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Si tratta del più forte terremoto avvenuto in Italia dal 1980, dall'evento che sconvolse l'Irpinia. Il sisma fa crollare la basilica di San Benedetto a Norcia, distrugge la frazione di Castelluccio di Norcia e danneggia ulteriormente le aree già colpite nei mesi precedenti.
In questa occasione non ci furono vittime, ma l'area sconvolta dai danni diventò ancora più grande: ormai erano 131 i Comuni danneggiati, ed il cratere sismico comprendeva ben quattro regioni: Marche, Lazio, Umbria, Abruzzo. Gli sfollati si contavano a decine di migliaia, rendendo evidente che si trattava di uno dei maggiori disastri della storia recente d'Italia.
Il 18 gennaio del 2017, quattro scosse fecero tremare nuovamente la terra in Abruzzo, in provincia dell'Aquila: la prima scossa avvenne alle 10:25, con epicentro a Montereale, ed ha una magnitudo 5.1. La seconda di magnitudo 5.5 alle 11:14 con epicentro a Capitignano, la terza alle 11:25 di 5.4 con epicentro a Pizzoli, mentre la quarta con magnitudo 5.0 avvenne alle 14:33 e con epicentro a Cagnano Amiterno.
Oltre 124.000 terremoti nei 5 anni successivi
Quella iniziata alle 3:36 di notte del 24 agosto 2016 con il terremoto di Accumoli-Amatrice, di magnitudo 6.0, è una delle più importanti sequenze sismiche che ha colpito il territorio nazionale in questo secolo, secondo quanto riportato dall'INGV. La sequenza, detta “di Amatrice-Visso-Norcia”, ha coinvolto un’area di circa 8.000 km quadrati, 140 Comuni e circa 600.000 persone.

Dal 24 agosto 2016 fino al 2021, la rete sismica nazionale dell’INGV ha registrato oltre 124.000 eventi nell'area. Le mappe pubblicate dall'INGV in questi anni permettono di avere una idea della vastità dell'area interessata dalla sequenza sismica: una enorme area dell'Italia centrale, posizionata lungo la catena montuosa degli Appennini, e che comprende le regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria. Qui sopra la mappa degli eventi principali avvenuti tra il 2016 ed il 2017.
24 agosto 2025, il ricordo a 9 anni dal sisma
Anche quest'anno l'anniversario del terremoto di Amatrice sarà il momento per ricordare le tantissime vittime, e per fare il punto sulla ricostruzione a nove anni dal devastante sisma.
Per approfondire
La sequenza sismica dell'Italia centrale iniziata il 24 agosto 2016 - INGV - https://ingvterremoti.com/category/terremoti_italia/sequenza-sismica-amatrice/