6 aprile, 15 anni dal devastante terremoto de L'Aquila e dell'Abruzzo

Il 6 aprile del 2024 si compiono quindici anni dal terremoto che in Abruzzo devastò L'Aquila e decine di altri centri abitati, causando molte vittime.

l'aquila
La città de L'Aquila, in Abruzzo, prima del terremoto del 6 aprile 2009.

Il 6 aprile di questo 2024 ricorre il 15° anniversario del terremoto che sconvolse l'Abruzzo, causando gravissimi danni a L'Aquila e in decine di altri centri. Erano le 3 e 32 di notte del 6 aprile 2009 quando si verificò un terremoto di magnitudo momento Mw 6.3 con epicentro a pochi chilometri da L'Aquila. L'ipocentro venne localizzato a 8 km di profondità.

Il sisma causò gravissimi danni agli edifici della città e in altre decine di centri abitati più piccoli situati lungo la valle del fiume Aterno. Ci furono molti crolli, che sorpresero nel sonno tante persone. Il bilancio fu di 309 morti, migliaia di feriti e almeno settantamila sfollati.

Erano le 3 e 32 di notte del 6 aprile 2009 quando si verificò un terremoto di magnitudo momento Mw 6.3 con epicentro a pochi chilometri da L'Aquila. Gravissimi i danni. Il bilancio fu di 309 morti, migliaia di feriti e almeno settantamila sfollati.

Quel 6 aprile 2009 erano passati pochi anni dal terremoto di San Giuliano di Puglia (2002), nel quale avevano perso la vita 27 bambini e una insegnante a causa del crollo di una scuola, ed erano passati quasi dodici anni da quello in Umbria e Marche del 1997. Quelli erano stati gli ultimi eventi sismici con vittime e gravi danni in Italia.

Ora, l'Italia tornava ad affrontare il problema della pericolosità sismica del suo territorio e della vulnerabilità dei suoi edifici.

l'aquila
L'Aquila continua ad essere piena di gru a 15 anni dal terremoto che la sconvolse il 6 aprile del 2009.

La mattina del 6 aprile le notizie dalla zona del sisma arrivavano poco a poco, ma con il passare delle ore si capiva che quella de L'Aquila era stata una catastrofe senza precedenti nella storia recente della città. L'ultimo terremoto devastante era avvenuto infatti nel 1703.

Ad essere colpiti non furono solo i vecchi edifici del centro storico, dove il danneggiamento fu enorme, ma anche molti edifici di più recente costruzione. Alcuni collassarono, come la Casa dello Studente o il condominio di Via Campo di Fossa, dove ci furono molte vittime. Questi episodi misero in evidenza una vulnerabilità ai terremoti anche in edifici che avrebbero dovuto resistere meglio, in una zona tra le più sismiche d'Italia.

In alcune zone della Piana dell'Aterno ci furono fenomeni di amplificazione delle onde sismiche, come accaduto ad esempio ad Onna, un piccolo centro dove l'intensità raggiunse il grado 9,5 nella scala Mercalli MCS, equivalente a una distruzione quasi totale. L'amplificazione fu dovuta a una serie di fattori, come la natura dei sedimenti fluviali su cui poggia il centro abitato.

Il sisma del 6 aprile venne avvertito in mezza Italia

Il terremoto nella notte del 6 aprile venne avvertito distintamente in mezza Italia. Nell'Italia centrale la scossa buttò giù dal letto moltissime persone. A poche decine di chilometri dall'epicentro crollarono armadi e librerie, creando panico nelle case, nelle grandi città come Roma ci furono anche delle lesioni ad edifici e siti archeologici. Molto spavento anche in tante altre città, da Ancona a Perugia, fino a Napoli. Ma fu l'Abruzzo ad essere colpito al cuore.

La geologia del terremoto: articoli per approfondire

Sono moltissimi gli studi e le informazioni scientifiche sul terremoto de L'Aquila del 2009. Il punto di riferimento, come sempre quando si parla di eventi sismici in Italia, è la pagina dell'INGV, l'Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia.

A questo link, ad esempio, si trova la mappa interattiva con gli eventi sismici del periodo 2009-2010, denominato "sequenza de L'Aquila".

Nuovi terremoti negli anni a seguire nell'Italia centrale

Purtroppo negli anni a seguire nuovi terremoti hanno nuovamente sconvolto l'area dell'Italia centrale lungo l'Appennino. Ricordiamo il sisma del 24 agosto 2016 che sconvolse l'area di Amatrice, inaugurando quella che è stata definita la sequenza sismica Amatrice-Visso-Norcia, durante la quale si verificarono gli eventi sismici rilevanti dell'ottobre 2016 e del gennaio 2017 che hanno colpito un'ampia area tra Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio.

Questi nuovi eventi hanno causato nuove distruzioni e la morte di centinaia di persone.

L'importanza della prevenzione

L'Italia è un paese sismico, e l'unica arma che abbiamo è prepararci ai nuovi eventi che prima o poi si verificheranno mettendo in sicurezza gli edifici con metodi antisismici. Conosciamo infatti le aree più pericolose sismicamente, ed è lì dove gli sforzi si devono concentrare per mettere in sicurezza gli edifici e prepararsi a nuovi terremoti che, prima o poi, torneranno a verificarsi.