Terremoto in Molise, le cose da sapere

Un terremoto di magnitudo 4.6 è stato registrato il 28 marzo sera con epicentro a circa 10 chilometri da Campobasso, in Molise. Forte apprensione nella zona, scuole chiuse e persone in strada, ma non si registrano per fortuna danni a persone o cose. La pericolosità sismica in quest'area è elevata.

Alle 23.52 di ieri, 28 marzo 2023, un terremoto di magnitudo Mw 4.6 (ML 4.6) è stato registrato dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale in Molise. Il sisma, con epicentro a 2 km da Montagano (Campobasso) e a circa 10 km da Campobasso, ha avuto ipocentro a una profondità di circa 23 km, secondo quanto informa l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

I comuni più vicini all'epicentro sono: Montagano, Ripalimosani, Limosano, Sant'Angelo Limosano, tutti nella provincia di Campobasso (Molise).

Il sisma è stato ampiamente avvertito non solo in Molise, ma anche in una vasta area dell’Italia centro meridionale. Per fortuna, informano i Vigili del Fuoco, non si registrano danni a persone o cose.

Risentimenti diffusi - informa l'INGV sul suo blog - sono stati evidenti nelle regioni confinanti, in particolare in Campania, Puglia, Lazio e Abruzzo. Secondo i dati raccolti dai questionari pervenuti al sito “Hai sentito il terremoto?”, risultano risentimenti stimati, al momento, fino al V grado MCS.

Nella città di Campobasso, il centro abitato più grande della zona, molte persone sono scese in strada ed hanno preferito passare la notte in macchina. Oggi, mercoledì 29 marzo, scuole chiuse in diversi comuni del Molise.

Ad essere interessati dal sisma sono stati anche alcuni comuni già colpiti dal terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002, a seguito del quale crollò una scuola elementare e morirono 27 bambini e una maestra.

La pericolosità sismica di quest'area, ricorda l'INGV, è alta. Terremoti anche più forti di quello avvenuto nella notte del 28 marzo sono possibili, anche se la probabilità che si verifichino, cioè la frequenza, non è particolarmente alta.
Nell'area interessata dal sisma era in corso un piccolo sciame sismico.

Storicamente quest’area, informa ancora l'INGV, ha risentito gli effetti di terremoti con epicentro vicino a quello di ieri sera: dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15) si può vedere che oltre i terremoti del 2002, i principali eventi sismici avvenuti nell’area sono quelli del 4 ottobre 1913 di magnitudo Mw 5.3, e il forte terremoto del 1805 di magnitudo Mw 6.7, che colpì una vasta area dell’Italia centro-meridionale ed ebbe effetti distruttivi nell’area pedemontana del Matese.

Il sisma del 28 marzo è stato generato da una faglia di tipo trascorrente, la stessa che ha generato il terremoto di San Giuliano del 31 ottobre 2002.