Il vortice polare piomba in nord America portando gelo e neve: i video

Il vortice polare piomba nel cuore del continente nord-americano portando gelo e neve in molti Stati centro-orientali, fino all'area di New York e Boston.

L’affondo del “lobo canadese” del vortice polare, fino al cuore del continente nord-americano, sta determinando una importante ondata di gelo in gran parte degli Stati Uniti centro-settentrionali. Le temperature estremamente basse registrate in questi giorni hanno fatto ghiacciare le acque superficiali del lago Michigan, dove si sono formati grossi pezzi di ghiaccio, frantumati dal moto ondoso.

Mentre gli stati del Middle East fanno i conti con questo clima molto rigido, l’East Coast è interessata da forti venti e bufere di neve che stanno creando non pochi disagi nell’area fra New York e Boston. Nella Grande Mela si sono superati i 46 cm di neve fresca. Questo tipo di perturbazioni invernali, chiamate “Nor’eastern”, colpiscono frequentemente le coste nord-orientali degli Stati Uniti.

Tale denominazione viene utilizzata per indicare il risucchio, da parte della profonda circolazione depressionaria, delle masse d’aria fredde d’estrazione canadese che raggiungono le coste del New England tramite una gelida e intensa ventilazione da Nord e N-NE, trasformando delle nevicate di moderata intensità in un vero “blizzard”.

L’aria molto umida oceanica, una volta raggiunte le aree costiere del New England, tende a interagire con le masse d’aria molto più fredde, di origine artica, che dal Canada orientale scivolano in direzione dell’East Coast, umidificandole notevolmente al punto da produrre una estesa nuvolosità bassa che produce persistenti precipitazioni, di prevalente carattere nevoso.

Dalle interazioni fra l’aria umida oceanica e quella fredda canadese si vengono a creare i presupposti per intense e persistenti nevicate fino alle coste, in grado di lasciare accumuli a dir poco consistenti, anche di oltre i 50-60 cm in pochissime ore.

I “Nor’easter” più violenti sono quelli che si sviluppano lungo il ramo più meridionale della “corrente del Golfo”, dove gli affondi artici possono stimolare la genesi di profondi cicloni extratropicali (con ampi fronti caldi), davanti le coste del South e North Carolina, i quali tendono ad approfondirsi, risalendo e bordando l’intera East Coast americana, fino a Terranova e il mare del Labrador.