Vulcano: nell'isola è allarme per i gas tossici, nuove evacuazioni

Negli ultimi giorni è stato accertato che i valori di anidride carbonica sono passati da 80 a 480 tonnellate giornaliere presso Vulcano. Ecco le ultime notizie.

Sull'isola eoliana sono partite le prime evacuazioni a seguito dell'intensificazione dei degassamenti

Nell’isola di Vulcano, nelle Eolie, l’ulteriore incremento del fenomeno del degassamento ha spinto le autorità locali ad emettere una ordinanza di evacuazione, dalle zone ritenuto “più a rischio”. Da circa un mese, sull’isola eoliana, è attivo lo stato di crisi e di emergenza, a causa di una improvvisa intensificazione di tutti i parametri vulcanici, fra cui la fuoriuscita, dal terreno, di gas tossici e nocivi per la salute umana, come l’anidride carbonica.

La regione Sicilia dichiara lo stato d’emergenza

Anche l’esecutivo regionale, nei giorni scorsi, ha dichiarato lo stato d’emergenza, con l’obiettivo di poter attivare, per tempo, tutte le iniziative necessarie a garantire la risposta operativa sul territorio, la mitigazione dei rischi e l'assistenza alla popolazione colpita dal progredire dei fenomeni vulcanici nelle ultime settimane.

Dagli ultimi monitoraggi dei vulcanologi si è accertato che la gran quantità di gas rilasciato al suolo riduce la quantità di ossigeno, creando notevoli difficoltà respiratorie che possono avere effetti letali sulle persone.

Iniziata l’evacuazione dei primi abitanti

Proprio oggi a Vulcano è iniziata l'evacuazione dall'area portuale e dintorni dopo l’ordinanza comunale, emessa dal Sindaco, Marco Giorgianni, che vieta ai cittadini il pernottamento e la permanenza nella zona rossa a causa dei livelli di gas. In totale le persone evacuate sono circa 250, tutte residenti nell’area considerata più a rischio, del porto di levante, dove le emissioni di gas hanno raggiunto i valori più elevati. Diverse famiglie dispongono di villette a più piani e di conseguenza, con tesi avallata dai vulcanologi dell'Ingv e dalla Protezione civile, possono ritenersi tranquilli se risiedono dal primo piano in su.

Panorama dal cratere di Vulcano verso la costa nord-orientale dell'isola, con vista su Lipari

Buona parte delle persone andrà nelle seconde case, da parenti e amici e anche nelle strutture turistiche alberghiere che si sono messe a disposizione, dislocate tra il Piano, Gelso e Vulcanello. Per queste famiglie l'ordinanza sindacale quantifica il contributo mensile per l'autonoma sistemazione, stabilita in 400 euro per i nuclei mono familiari, 500 euro per i nuclei composti da due persone, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per i nuclei composti da quattro o più unità.

In attesa di ulteriori verifiche che sono in corso l'ordinanza avrà una durata di un mese. I turisti non potranno sbarcare, mentre lo potranno fare i pendolari.

Ma cosa sta succedendo oggi a Vulcano?

Nel bollettino vulcanologico degli ultimi giorni emerge un ulteriore intensificazione dei fenomeni di degassamento, strettamente legati alle attività del vulcano. L’isola viene costantemente monitorata, da squadre di vulcanologhi e geologi, che fanno capo all’Ingv. Come spiega lo stesso Francesco Italiano, direttore della Sezione Ingv di Palermo "al momento il serio problema è rappresentato dalla massa di gas aumentata a dismisura. Dopo aver monitorato la parte geochimica dell'isola è stato accertato che i valori giornalieri di CO2 da 80 tonnellate sono lievitati a 480. Ecco perché è rischioso vivere nella zona rossa dove odore e calore sono segnali ai quali non bisogna essere esposti. Elementi che fanno capire che è meglio non dormire lì”.