La sua corteccia assomiglia a un'armatura: così questo albero sopravvive ai venti selvaggi del Pollino
Sulle montagne del Pollino cresce un albero capace di sfidare venti impetuosi e condizioni climatiche estreme. La sua corteccia, simile a un’antica armatura, racconta una storia di resilienza, adattamento e straordinaria longevità.

Sulle creste esposte del Parco Nazionale del Pollino, dove l’aria è sottile e i venti soffiano senza ostacoli, resiste da secoli una specie arborea che ha trovato su queste montagne calcaree, tra Basilicata e Calabria, il suo habitat ideale.
È il pino loricato (Pinus heldreichii), una specie originaria dei Balcani, caratterizzato da una corteccia con placche scure e rigonfie che ricordano un'antica armatura metallica detta lorica. Grazie alla robustezza del tronco, questa pianta è in grado di sopportare condizioni climatiche molto difficili.
Aspetti botanici
Il pino loricato è una specie dalla crescita lenta e dalla straordinaria longevità.
L’apparato radicale è ancorato tenacemente al terreno roccioso, mentre la spessa corteccia protegge i tessuti interni dalle brusche variazioni termiche.

Le foglie aghiformi, rigidi e resistenti, riducono la dispersione idrica, un adattamento indispensabile dove l’acqua è scarsa e il suolo è povero.
Il Pollino: un ambiente "estremo"
Le creste del Pollino sono un luogo severo e particolarmente esposto alle intemperie.
In inverno le temperature possono scendere di diversi gradi sotto lo zero e le nevicate risultare abbondanti; in estate i raggi del sole incidono con intensità sulla roccia, rendendo l’ambiente arido e molto luminoso.

Il clima è particolarmente ventoso tutto l'anno, poiché qui convergono correnti provenienti sia dallo Ionio sia dal Tirreno, che si incanalano tra le gole e le pareti rocciose del massiccio, crescendo di intensità man mano che risalgono verso le quote più alte.
In un ambiente simile, la corteccia del pino loricato diventa una vera armatura naturale, essenziale per resistere a decenni o secoli di sollecitazioni.
L'albero più antico d'Europa
È il caso di Italus, un pino loricato del Pollino la cui età è stata stimata in oltre 1.000 anni e che ha il primato di albero più longevo d'Europa.
La sua storia è stata ricostruita grazie a tecniche dendrocronologiche non distruttive, che hanno permesso di leggere i sottili anelli del tronco senza danneggiarlo. Italus è diventato un simbolo del parco e un vero archivio naturale: ogni suo anello conserva l’impronta del clima che ha vissuto, anno dopo anno, secolo dopo secolo.
Tra passato e presente
In passato il legno del pino loricato veniva utilizzato per costruzioni e carpenteria grazie alla sua durevolezza. Oggi, invece, la specie è protetta e considerata preziosa per la biodiversità. Il suo areale originario, tra i Balcani e il Pollino, è relativamente limitato e vulnerabile: cambiamenti climatici, incendi e alterazioni dell’habitat rappresentano minacce concrete.
Avvolto nella sua armatura naturale e sopravvissuto a secoli di storia climatica, il pino loricato non è soltanto una specie da tutelare, ma un esempio tangibile della forza e della resilienza delle piante.