Sono sopravvissuti a guerre e condizioni climatiche estreme: i giganti italiani che hanno fatto la storia

Sul territorio italiano sono presenti tantissimi alberi storici o più correttamente, alberi monumentali. Sono alberi particolarmente importanti, spesso per la loro longevità, dislocati su tutte le regioni d’Italia.

Albero monumentale
In Italia sono presenti quasi 5.000 alberi riconosciuti come monumentali, ovvero dal grande valore per la nostra comunità.

Dal 2013 fino ad oggi il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) ha istituito delle norme per lo sviluppo degli spazi verdi, istituendo poi il cosiddetto “Elenco degli alberi monumentali d’Italia”, aggiornato regolarmente, in cui vengono iscritti tutti quegli alberi o sistemi omogenei di alberi che rispondono a determinati principi e criteri.

L’obiettivo è ovviamente quello di tutelare e salvaguardare questi alberi a cui viene riconosciuto un valore storico ma non solo.

Una volta iscritto in questo elenco è vietato l’abbattimento dell’albero e si possono effettuare solo specifici interventi in casi motivati e improcrastinabili. Se qualcuno dovesse transigere a questa norma, danneggiando o abbattendo un albero senza autorizzazioni, sono previste sanzioni che vanno dai 5.000 euro ai 100.000 euro.

Esistono ben 6 criteri di monumentalità

Come scritto in precedenza esistono dei criteri di monumentalità, ovvero dei requisiti che la pianta deve avere per poter essere dichiarata monumentale e di conseguenza essere posta sotto la tutela dello Stato. Una pianta può avere uno o più di questi requisiti e, una volta accertata la sua monumentalità sostanzialmente le si riconosce il fatto di rappresentare un bene prezioso della collettività e che come tale va preservato e salvaguardato per le nuove generazioni.

I possibili requisiti che può avere l’albero o il sistema di alberi sono 6. Infatti il suo valore può essere legato alla sua età e alle sue dimensioni, come la circonferenza del tronco, l’altezza, l’ampiezza e la proiezione della chioma. In generale questi due criteri sono tra i più importanti e molti degli alberi presenti nell’elenco devono il loro valore alla loro maestosità e/o alla loro longevità.

Albero Grande
Non tutti gli alberi iscritti all'Elenco sono particolarmente longevi, ad alcuni è riconosciuto un valore economico, oppure legato alle loro dimensioni.

Il valore può poi essere legato alla forma e al portamento dell’albero, alla rarità botanica sia assoluta che relativa, all’architettura vegetale, ossia quando gli alberi sono inseriti in un progetto architettonico unitario che valorizza i manufatti umani.

Ancora possono avere valore ecologico oppure storico-culturale-religioso, ossia legato alla componente antropologico-culturale e in questo caso gli alberi rappresentano dei veri simboli per la comunità che ritrova in loro una testimonianza della memoria collettiva dei luoghi, delle tradizioni, degli usi e dei costumi.

Al momento il numero complessivo di alberi o sistemi omogenei di alberi iscritti nell’Elenco, integrato dalle nuove iscrizioni e, purtroppo, dalle possibili perdite di esemplari per morte naturale, abbattimento o perdita dei requisiti a causa dell’elevato deperimento strutturale e fisiologico, ammonta a 4.944, quasi 5.000 esemplari.

Alcuni di questi alberi sono sopravvissuti per millenni

Come già detto da circa 10 anni questi alberi sono tutelati e salvaguardati ma è affascinante pensare come alcuni di essi siano sopravvissuti a condizioni climatiche estreme, a guerre e condizioni storiche a dir poco difficili.

In qualche modo queste piante sono in grado di raccontarci la nostra storia, quello che è effettivamente avvenuto in Italia nel corso degli ultimi secoli.

È quindi importantissimo salvaguardare questo tipo di memoria, perché può insegnarci molto anche su come affrontare la nostra vita che paragonata a quella di alcuni di questi alberi, che hanno un’età stimata superiore ai 1.000 anni, è una vera e propria inezia.

Attualmente l’albero monumentale considerato il più antico d’Italia è un esemplare di olivo selvatico che si trova nel comune di Luras, nel nord della Sardegna, e secondo gli studiosi la sua età dovrebbe essere compresa tra i 2.500 e i 4.000 anni.