Questa pianta si chiude da sola se la tocchi: un piccolo spettacolo botanico per casa
Tra le piante più sorprendenti da coltivare in casa, la Mimosa pudica è capace di compiere piccoli movimenti attraverso le sue foglie. Fonte di curiosità per adulti e bambini, scopri come prendertene cura e quali altre piante "si muovono"

La maggior parte delle piante che crescono intorno a noi, presenti in natura o di cui ci prendiamo cura a casa o in giardino, hanno la caratteristica di risultare immobili e incapaci di muoversi: a differenza degli animali, le piante sono esseri viventi che vivono per tutta la vita nello stesso luogo. Per questo motivo, hanno sviluppato strategie per colonizzare tutto il mondo, come la produzione di semi o frammenti di piante, in grado di essere portati ovunque dal vento e dagli animali e di germinare nel punto e nel momento in cui le condizioni ambientali sono più favorevoli.
Nonostante la loro immobilità le piante possono compiere movimenti passivi, ad esempio in balìa degli agenti atmosferici come il vento, ma anche compiere movimenti attivi, che sono però impercettibili all’occhio umano, ad esempio orientarsi verso una fonte di luce.
Esistono però alcune curiosissime eccezioni, in cui la pianta è capace di prendere vita come in un film di fantascienza: è il caso, ad esempio, della Mimosa pudica, una pianta ornamentale coltivabile a casa che si distingue per una caratteristica davvero singolare: al minimo contatto, le sue foglie si richiudono su sé stesse in pochi istanti, come a voler fuggire dal tocco. Questo comportamento, raro nel mondo vegetale, le ha valso soprannomi come "pianta sensibile" e "pianta timida".
Originaria delle zone tropicali del Sud America, in particolare del Brasile, la Mimosa pudica è oggi diffusa in molte aree del mondo a clima caldo ed è coltivata come pianta ornamentale in vaso per la sua particolarità e bellezza discreta. La sua reattività al tatto la rende oggetto di curiosità non solo per gli appassionati di botanica, ma anche per bambini, studenti e chiunque voglia portare in casa un piccolo esempio di come le piante possano sorprendere con movimenti “animati”.
Aspetti botanici
La Mimosa pudica appartiene alla famiglia delle Fabacee, la stessa dei legumi, e si presenta come una pianta erbacea o semiarbustiva, perenne nei climi tropicali.
Raggiunge generalmente un’altezza compresa tra i 20 e i 50 centimetri e sviluppa un portamento eretto o leggermente ricadente. Il suo fusto può presentare piccole spine e tende a lignificare parzialmente con il tempo. Le foglie, disposte in modo alterno, sono composte e bipennate, formate da numerose foglioline strette e leggere che conferiscono alla pianta un aspetto piumoso.
Il ciclo vitale della pianta varia in base alle condizioni climatiche: in ambiente tropicale può vivere per più stagioni, mentre in climi temperati o freddi viene solitamente coltivata come annuale, data la sua scarsa resistenza al gelo; tuttavia, è in grado di superare l'inverno se riparata in un ambiente protetto e riscaldato come una serra.
Esigenze e consigli di coltivazione
Coltivare la Mimosa pudica non è particolarmente difficile, ma richiede alcune attenzioni specifiche legate alla sua origine tropicale. La coltivazione in vaso è comunque preferibile perché permette di proteggerla più facilmente dal freddo.
Esposizione e luce: scegliere un luogo molto luminoso, ma proteggere la pianta dal sole diretto.
Temperatura: predilige temperature comprese tra i 20 e i 30 °C. Sotto i 15 °C inizia a soffrire e non tollera il freddo prolungato. Durante i mesi invernali, va protetta in ambienti interni, caldi e luminosi.
Umidità e irrigazione: gradisce un ambiente umido, simile a quello delle sue regioni d'origine. In casa si può aumentare l’umidità ambientale con nebulizzazioni leggere o collocando il vaso sopra un sottovaso con argilla espansa e acqua. Le annaffiature devono essere regolari, evitando ristagni nel terreno: il substrato va mantenuto umido ma mai fradicio.
Terriccio: richiede un terreno soffice, ben drenato, leggermente acido o neutro. Una miscela ideale può essere composta da terriccio universale alleggerito con sabbia o perlite.
Concimazione: durante la stagione di crescita (primavera-estate), può essere utile un concime liquido per piante verdi, somministrato ogni 2–3 settimane in dosi moderate.
Come fa a muoversi: la scienza risponde
Il tratto distintivo della Mimosa pudica è la sua capacità di muovere attivamente le foglie in risposta a stimoli esterni.
Dopo qualche minuto, in assenza di ulteriori stimoli, la pianta riapre le foglie lentamente, tornando al suo aspetto iniziale.

Questo tipo di movimento prende il nome di tigmonastia, un termine botanico che descrive la risposta di una pianta a uno stimolo tattile. Non si tratta di un movimento di crescita, ma di un cambiamento reversibile e piuttosto rapido.
Ma perché una pianta dovrebbe sviluppare una simile capacità? Secondo gli studiosi, questo comportamento ha una funzione difensiva. Il rapido movimento può sorprendere o dissuadere un potenziale erbivoro, facendo apparire la pianta meno appetibile. In alcune situazioni, inoltre, la chiusura delle foglie potrebbe aiutare a ridurre l’evaporazione in condizioni di stress o a proteggersi da eventi atmosferici violenti, come piogge battenti o venti forti.
È interessante notare come la pianta possa “abituarsi” nel tempo a stimoli ripetuti non pericolosi, rispondendo con reazioni via via meno evidenti. Questo fenomeno, detto assuefazione, ha affascinato ricercatori e appassionati, perché sembra suggerire una sorta di “memoria vegetale” ancora oggi oggetto di studio.
Non solo Mimosa pudica: altre piante "animate"
Anche se il mondo vegetale è comunemente associato a staticità, esistono diverse eccezioni oltre alla Mimosa pudica: piante in grado di compiere movimenti più o meno rapidi e percettibili dall'occhio umano, spesso legati alla sopravvivenza, alla riproduzione o alla cattura di prede.
Ecco alcuni esempi interessanti:
Dionaea muscipula: detta Venere acchiappamosche, è forse la più celebre tra le piante carnivore; le sue foglie sono modificate in trappole che si chiudono quando un insetto tocca i peli sensoriali interni.
Drosera spp.: piante carnivore ricoperte di tentacoli appiccicosi che si piegano lentamente per avvolgere la preda.
Nepenthes spp.: producono urne o ascidi pieni di liquido, dove gli insetti scivolano e vengono digeriti, sebbene in questo caso non vi siano movimenti attivi.
Utricularia spp.: piante acquatiche che catturano piccoli organismi tramite trappole a scatto estremamente rapide, considerate fonte dei movimenti più veloci in natura.
Desmodium gyrans: detta pianta telegrafica, è una pianta tropicale le cui foglie laterali compiono piccoli movimenti circolari, visibili anche a occhio nudo, in risposta a luce e stimoli sonori.
Biophytum sensitivum: molto simile alla mimosa, anch’essa capace di richiudere le foglie in risposta al tocco.
Un miracolo della natura
La Mimosa pudica è più di una semplice curiosità botanica: rappresenta un piccolo miracolo della natura, capace di unire bellezza, scienza e adattamento. Osservarla mentre reagisce al tocco è un’esperienza che invita a guardare il mondo vegetale con occhi nuovi, meno distratti e più attenti.
Facile da coltivare e adatta anche a chi non ha il pollice verde, la mimosa sensitiva è una scelta originale per chi desidera arricchire la propria casa con una pianta fuori dal comune, che insegna quanto la natura possa sorprenderci ogni giorno.