Un laghetto della biodiversità nel giardino di casa o della scuola: 8 passi per costruirlo

Realizzare un laghetto della biodiversità è un progetto semplice e appassionante: con pochi materiali e un po’ di cura, qualsiasi spazio verde può trasformarsi in un piccolo ecosistema ricco di vita animale e vegetale

8 passi per costruire un laghetto della biodiversità in giardino

Realizzare un piccolo laghetto della biodiversità nel proprio giardino è un’idea che unisce semplicità di esecuzione e grandi soddisfazioni. Non si tratta di un’opera riservata a esperti o a chi dispone di spazi enormi: con qualche accorgimento e una buona progettazione, è possibile trasformare un angolo verde in un piccolo ecosistema ricco di vita.

Il periodo autunnale e invernale si presta in modo particolare a questa attività. Le temperature più basse consentono di operare all’aperto senza l’afa estiva, le piogge aiutano a mantenere morbido il terreno da scavare e contribuiscono naturalmente al riempimento dello stagno, mentre molte piante acquatiche e terrestri possono essere inserite in fase di riposo vegetativo, così da attecchire con più facilità alla ripresa primaverile.

Importanza ecologica e funzioni

Un laghetto in giardino non è soltanto un elemento ornamentale: rappresenta un presidio ecologico capace di favorire la biodiversità anche in contesti fortemente urbanizzati. L’acqua attira immediatamente una grande varietà di organismi, dagli insetti acquatici agli anfibi, fino a uccelli e piccoli mammiferi che trovano nello stagno un punto di sosta e di approvvigionamento.

Nei parchi e nei giardini i laghetti svolgono diverse funzioni, tra cui quella fondamentale di abbellire l'ambiente e il paesaggio

Il laghetto svolge inoltre funzioni pratiche: regola in parte il microclima del giardino, riducendo la temperatura nelle giornate più calde, aumenta l’umidità dell’aria e contribuisce alla lotta biologica contro le zanzare, poiché favorisce la presenza di predatori naturali che si cibano delle loro larve.

La sua valenza non si limita però all’aspetto ambientale. Un piccolo ecosistema acquatico diventa infatti occasione di osservazione, conoscenza e sensibilizzazione, qualità che lo rendono particolarmente adatto anche a contesti educativi, come il giardino di una scuola elementare. In questo modo gli studenti hanno la possibilità di seguire da vicino i cicli vitali delle piante e degli animali e gli insegnanti di scienze di fare lezioni all'aperto.

8 passi per costruirlo

La realizzazione di un laghetto si articola in una serie di operazioni, fondamentali per ottenere uno specchio d'acqua funzionale e duraturo.

1) Scelta del luogo

È fondamentale individuare una posizione idonea, tenendo in considerazione diversi aspetti, tra cui:

  • Ore di luce solare diretta: sono fondamentali per la fotosintesi delle piante acquatiche, ma non devono alimentare la proliferazione di alghe; un periodo di tempo compreso tra 4 e 6 ore rappresenta un buon compromesso.
  • Presenza di alberi a foglia caduca: se presenti in numero elevato, una quantità eccessiva di foglie rischia di invadere il laghetto, mentre un numero inferiore può essere benefico per l'ecosistema, contribuendo alla creazione di un fondo organico e naturale.
  • Accessibilità: la zona deve essere facilmente raggiungibile per eventuali interventi di manutenzione, oltre che accessibile per la sua osservazione.

2) Scavo della buca

Le dimensioni minime consigliate permettono di mantenere l’acqua più stabile e di ridurre i rischi di evaporazione eccessiva: si può pensare a un’ampiezza di almeno 2–3 metri e a una profondità variabile da 40 a 80 cm.

È utile creare gradoni o zone a diverse profondità, così da offrire nicchie differenti per piante e animali.

3) Impermeabilizzazione del fondo

Il metodo più semplice consiste nell’utilizzare un telo impermeabile, adattabile a scavi di forme diverse.

L'impermeabilizzazione del fondo è fondamentale per la creazione di un laghetto

Il telo va steso con attenzione, evitando pieghe e tensioni, e sarà l’acqua stessa, con il suo peso, a farlo aderire perfettamente al terreno.

4) Riempimento con acqua

È uno dei passaggi di maggiore soddisfazione: per un pronto effetto e per poter procedere con le successive operazioni, si consiglia l'utilizzo dell'acqua di rete proveniente dall'acquedotto attraverso l'impiego di una canna da giardino; un contributo ulteriore può venire dalle piogge stagionali e dai sistemi di raccolta dell'acqua piovana.

5) Rifinitura del bordo

Il telo va fissato lungo i bordi con la terra di scavo e coperto da una buona porzione di terreno, lasciando arretrata la parte eccedente, che verrà tagliata solo in un secondo momento; in questo modo si ottiene una linea naturale e stabile.

6) Sfioro per l'acqua in eccesso

È consigliabile predisporre un punto di scolo che permetta all’acqua piovana in eccesso di defluire senza causare tracimazioni o ristagni dannosi, in caso di periodi di pioggia intensa e prolungata.

7) Inserimento delle piante

Le piante acquatiche sono il cuore biologico del laghetto. Alcune, come ninfee e iris acquatici, possono essere predisposte in vasi forati contenenti le radici e il terriccio e poi immerse; altre, come le lenticchie d’acqua o le piante galleggianti, si adagiano direttamente sulla superficie.

Lenticchia d'acqua (Lemna minor)

La scelta delle specie va calibrata per avere un equilibrio tra copertura vegetale e zone libere d’acqua.

8) Inserimento degli animali

Si può valutare l’introduzione di piccoli pesci predatori di larve di zanzara, come le gambusie. In alternativa, se il contesto non eccessivamente urbanizzato aiuta, si può lasciare che la fauna colonizzi spontaneamente lo stagno.

Abbellimento e naturalizzazione

Una volta completata la struttura di base, il laghetto può essere arricchito con:

  • Pietre e tronchi sistemati lungo il bordo: offrono rifugi e punti di sosta, oltre a garantire appigli per gli animali che entrano o escono dall’acqua.
  • Erbe, cespugli e piccoli arbusti attorno al laghetto: contribuiscono alla naturalizzazione dell'ambiente, creano un anello di transizione tra l'ambiente acquatico e terrestre, infine favoriscono la presenza di numerosi organismi come insetti e uccelli.

Interventi di manutenzione

Un laghetto costruito correttamente tende a mantenere un buon equilibrio, richiedendo interventi limitati e diventando ogni anno più stabile e ricco di biodiversità.

L’operazione più frequente è il rabbocco dell’acqua nei periodi particolarmente caldi o asciutti, quando l’evaporazione supera l’apporto naturale delle piogge e il livello rischia di calare a tal punto da compromettere la vitalità dell'ecosistema.

Per creare un ecosistema equilibrato all'interno dello stagno è fondamentale minimizzare gli interventi di manutenzione, seppur talvolta necessari

Durante l’autunno conviene monitorare la caduta delle foglie: se presenti in numero elevato, è consigliato rimuoverle quando ancora galleggiano sulla superficie dell'acqua, poiché intervenire sul fondo e sulle sponde del laghetto potrebbe rappresentare un intervento troppo invasivo e rischioso per l'equilibrio dell'ecosistema.

Un’attenzione costante va riservata anche all’uso di prodotti chimici nelle vicinanze: fertilizzanti, pesticidi o diserbanti potrebbero contaminare l’acqua e ridurre la presenza di vita.

Quali piante e animali è possibile inserire?

Per favorire l’equilibrio ecologico dello stagno e accelerarne la colonizzazione, può essere utile introdurre alcune specie selezionate. La scelta va fatta privilegiando piante e animali facilmente reperibili, non invasivi e adatti al clima locale.

Piante acquatiche

  • Galleggianti: lenticchia d’acqua (Lemna minor), giacinto d’acqua (Eichhornia crassipes), azolla. Creano ombra sulla superficie e aiutano a limitare la crescita delle alghe.

Piante acquatiche che necessitano di un substrato per crescere possono essere predisposte in vasi forati contenenti le radici e il terriccio e poi adagiate in superficie o immerse in profondità, a seconda delle esigenze specifiche
  • Ossigenanti: elodea (Elodea canadensis), ceratofillo (Ceratophyllum demersum). Svolgono un ruolo importante nel mantenere l’acqua ricca di ossigeno.

  • Da fondo o palustri: ninfea (Nymphaea alba), iris giallo (Iris pseudacorus), tifa (Typha latifolia). Offrono rifugi e supporti per la riproduzione di molti animali.

Animali

  • Pesci: gambusie (Gambusia affinis) o piccoli pesci rossi, utili per il controllo delle larve di zanzara. È bene introdurli solo in numero limitato per evitare squilibri.

  • Invertebrati: lumache d’acqua dolce, facilmente reperibili, contribuiscono a mantenere pulito il fondo.

  • Anfibi: rane e rospi possono essere introdotti manualmente se ci sono condizioni favorevoli, ma in genere è preferibile attendere che arrivino spontaneamente, specialmente se ci si trova in aree verdi periurbane.

Una "calamita" di biodiversità

Con il passare del tempo, lo stagno è in grado di ospitare una sorprendente varietà di organismi.

Gli insetti acquatici sono tra i primi a comparire: gerridi che pattinano sulla superficie, coleotteri predatori come i ditiscidi, libellule e damigelle che depongono le uova tra le piante. Potranno seguire anfibi come rane e rospi, attirati dall’acqua per la riproduzione, e molluschi.

Rane e rospi sono abitanti immancabili di stagni e laghetti

Anche rettili e uccelli possono beneficiare della presenza del laghetto, utilizzandolo come punto di abbeverata o di caccia.

L’intensità e la varietà delle colonizzazioni dipendono certamente dal contesto: in un giardino urbano lo stagno potrà attirare soprattutto insetti e piccoli uccelli, mentre in prossimità di aree verdi e zone agricole diventerà un vero e proprio nodo ecologico, arricchendosi di presenze sempre nuove.

Da solo o con introduzioni mirate di piante e animali, lo specchio d'acqua creato diventerà ben presto un prezioso scrigno di biodiversità, capace di sorprendere per la sua vitalità e di attrarre la curiosità di adulti e bambini in un mondo sempre più antropizzato.