Meteo, arriva l’irruzione artica di San Silvestro: dal 31 dicembre crollo termico, pioggia e neve. Ecco le previsioni

L'anticiclone post Natale lascerà il posto ad aria decisamente più fredda di origine artica. Le temperature crolleranno su tutta Italia con le massime anche di 10°C sotto la media. Cadrà anche la neve.

Negli ultimi giorni di dicembre l’Italia vive una fase di tempo stabile e in prevalenza soleggiato, determinata dalla presenza di un campo di alta pressione ben strutturato sul Mediterraneo.

Le condizioni atmosferiche risultano tranquille su gran parte del territorio nazionale, con cieli spesso sereni o poco nuvolosi e temperature superiori alle medie del periodo, soprattutto durante le ore diurne.

Al Nord e su molte regioni centrali le massime si mantengono piuttosto miti, mentre nelle ore notturne, complice l’assenza di vento, non mancano locali inversioni termiche e qualche banco di nebbia nelle pianure interne.

Questo scenario relativamente stabile accompagna il Paese fino a ridosso della fine dell’anno, ma già tra il 30 e il 31 dicembre i segnali di cambiamento diventeranno sempre più evidenti.

Arriva l'aria artica entro fine dell'anno: crollano le temperature

L’alta pressione inizia infatti a cedere sul suo bordo orientale, aprendo la strada all’ingresso di correnti più fredde provenienti dall’Europa nord-orientale, pronte a scivolare rapidamente verso l’Italia. Il passaggio sarà piuttosto veloce, ma sufficiente a modificare in modo sensibile il quadro termico.

Nelle ore centrali di San Silvestro si assisterà a un progressivo rinforzo della ventilazione, soprattutto dai quadranti settentrionali ed orientali. Venti sostenuti, a tratti forti, interesseranno in particolare le regioni adriatiche, il Nord-Est e successivamente anche parte del Centro e del Sud, contribuendo a una rapida dispersione dell’aria più mite accumulata nei giorni precedenti.

Proprio il vento giocherà un ruolo chiave nel far percepire il freddo in maniera più marcata, con un sensibile abbassamento delle temperature avvertite.

Il momento più significativo dell’irruzione fredda è atteso tra la sera del 31 dicembre e le prime ore del 1° gennaio. La notte del Veglione si preannuncia gelida su molte regioni, con valori minimi in forte calo e temperature che scenderanno sotto lo zero su ampie aree della Penisola.

Le gelate risulteranno diffuse al Nord, nelle zone interne del Centro e localmente anche su alcune aree del Sud, in particolare nelle vallate e nelle pianure lontane dal mare.

Durante Capodanno il clima resterà tipicamente invernale. Nonostante la presenza del sole su diverse regioni, le temperature faticheranno a risalire, mantenendosi su valori piuttosto bassi per il periodo, specie al mattino e in serata.

Il freddo sarà più secco e pungente, con un’atmosfera limpida ma rigida, favorita anche dalla persistenza dei venti settentrionali che continueranno a soffiare, seppur con intensità più contenuta rispetto alla notte precedente.

Possibili gelate a Capodanno al Nord
Temperature molto basse al Nord Italia

Dal punto di vista delle precipitazioni, il passaggio freddo non sarà accompagnato da fenomeni particolarmente organizzati. Prevarrà infatti un contesto asciutto, con scarse possibilità di piogge e solo qualche episodio marginale legato all’instabilità residua, soprattutto lungo i settori appenninici e sulle regioni adriatiche.

Eventuali nevicate, laddove presenti, si manterranno confinate alle quote più elevate, senza coinvolgere in modo significativo le aree di pianura.

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Con l’avvio dei primi giorni di gennaio, lo scenario potrebbe andare incontro a un graduale cambiamento.

L’irruzione fredda, pur intensa, appare di breve durata e lascia spazio a una possibile attenuazione del gelo, con temperature in lenta ripresa e una ventilazione meno incisiva. Resta però confermato che il passaggio tra la fine del 2025 e l’inizio del nuovo anno sarà caratterizzato da un deciso ritorno del freddo invernale, dopo una fase iniziale di dicembre insolitamente mite e stabile.