Massima attenzione questa settimana: possibile "medicane" sullo Ionio, quali rischi per la Sicilia?

La presenza di un vasto tratto di acque calde, da Creta fino a Malta, e uno “shear” del vento molto debole favoriranno le possibilità di vedere una ciclogenesi dalle caratteristiche subtropicali sullo Ionio.

Il minimo depressionario che si svilupperà davanti la Grecia, finendo su un mare molto caldo potrebbe organizzarsi, immagazzinando una gran quantità di calore

Mentre la Spagna è interessata da una forte ondata di maltempo, con piogge e forti temporali, l’Italia è interessata marginalmente da un promontorio anticiclonico di blocco che si andrà a definire sull’Europa centrale, con dei massimi di pressione pronti a centrarsi sopra la Germania.

Le regioni settentrionali e centrali saranno maggiormente protette da questo robusto promontorio anticiclonico, supportato da un nucleo di aria calda, di lontane origini subtropicali, in media troposfera.

Il Sud, ed in particolari i settori ionici, in particolare le coste orientali della Sicilia, invece si troveranno ad essere interessate dall’isolamento di una “goccia fredda” (vortice depressionario chiuso in quota), di carattere “retrogrado”, che dalle coste greche si muoverà in direzione del basso Ionio, avvicinandosi alla Sicilia, determinando dell’instabilità su queste aree.

Possibile ciclone subtropicale in isolamento sullo Ionio

Questa depressione in quota sostando per più giorni sopra acque superficiali calde, valori sopra i +27°C +28°C, rischia di approfondirsi sensibilmente, risucchiando l’aria calda e molto umida stagnante sopra la superficie dello Ionio, al punto da favorire lo sviluppo di un piccolo ciclone mediterraneo, dalle caratteristiche subtropicali.

La presenza di un anticiclone di blocco sull’Europa centrale, con massimi al suolo sulla Germania, imprimerà alla “goccia fredda”, in fase di isolamento sullo Ionio, uno spiccato moto retrogrado (da est verso ovest), tanto da avvicinare il centro di bassa pressione alle coste della Sicilia orientale.

A causa di questa sosta forzata sopra le calde acque del mar Ionio, abbastanza calde in superficie, la circolazione depressionaria potrebbe riempirsi di aria calda e umida che salendo di quota e condensandosi libererà ulteriore calore latente, favorendo un ulteriore abbassamento della pressione atmosferica al centro del sistema depressionario.

Tale processo, sopra descritto, porta, così, all’isolamento di un nucleo di aria calda proprio nei pressi del minimo depressionario, facendo assumere al sistema le tipiche caratteristiche “ibride”, sub-tropicali, o nei casi più rilevanti più propriamente tropicali, più comunemente noti come “TLC” (tropical like cyclone).

Rischio medicane?

Il minimo depressionario che si svilupperà davanti la Grecia, finendo su un mare molto caldo (valori > +27°C sul basso Ionio) potrebbe organizzarsi, immagazzinando una gran quantità di calore (in parte portato dai temporali, in parte dal mare caldo) che lo trasformeranno in una depressione dalle caratteristiche sub-tropicali, caratterizzata da un “cuore caldo”, ben visibile nei medi e bassi strati.

In alcuni casi però può capitare che la convezione, e quindi l’attività temporalesca attorno il nucleo centrale possa divenire particolarmente profonda, tanto da fare spiraleggiare il sistema sempre più velocemente, assumendo una struttura sorprendentemente simmetrica, con un perfetto “anello di convezione”, composto da nuvole torreggianti, che si chiudono a riccio attorno l’occhio centrale, con un conseguente rinforzo dei venti attorno il minimo barico al suolo. Se l’intensità dei venti medi raggiungerà la forza di uragano allora si tratterà di un “medicane”, nome derivato dall’acronimo “Mediterranean hurricanes”.

Nel caso del vortice dei prossimi giorni non si può del tutto escludere una evoluzione a “medicane”, anche se le probabilità rimangono sempre medio-basse. Di sicuro la presenza di un vasto tratto di acque calde, da Creta fino a Malta, e uno “shear” (variazioni di velocità e direzione del vento man mano che si sale di quota) del vento molto debole, oltre al suo stazionamento sopra un mare caldo, saranno tutti elementi che favoriranno un sensibile approfondimento della depressione dalle caratteristiche tropicali.

Evoluzione fra giovedì 7 e venerdì 8 settembre

In caso di una transizione tropicale del sistema il ciclone diventerà pienamente autonomo rispetto al contesto sinottico generale, prendendo la sua energia dal calore latente fornito dal mare.

Di conseguenza l’attività temporalesca esplode nel centro del sistema, le isobare attorno il sistema si infittiscono, mentre i venti improvvisamente diventano tempestosi, fino a superare i 100-120 km/h, con veri e proprie bufere di vento, specie sul quadrante meridionale, che agevolano la formazione del tipico occhio del ciclone attorno le imponenti “torri temporalesche”, molto ben visibile dalle moviole satellitari.

A questo punto, se non si sovrappongono importanti azioni di disturbo, come un incremento del “wind shear” in quota, il ciclone potrebbe trasformarsi persino in un vero e proprio “medicane”, un piccolo uragano mediterraneo entro giovedì sera.

Il grosso del maltempo rimarrà relegato esclusivamente in mare aperto. Ma in caso di una traiettoria più occidentale del previsto, si potrebbero verificare delle piogge e dei temporali sulla Sicilia orientale, specialmente fra catanese, siracusano e ragusano, indotti dallo sconfinamento delle bande temporalesche che ruotano sul quadrante sinistro della depressione sub-tropicale.

In tal caso sarà la costa ionica ad essere maggiormente coinvolta, rischiando anche di subire gli effetti di improvvise mareggiate da swell, per l’ingresso di onde lunghe o molto lunghe da Est e E-SE.