Meteo Natale - Luca Ciceroni prevede maltempo già da martedì 23 dicembre con pioggia, vento e neve: ecco dove

Tra Vigilia, Natale e Santo Stefano l’Italia entra nel vivo di una fase movimentata: piogge, vento e mari agitati tornano protagonisti. Ma l’attenzione è tutta per la neve: dove scenderà davvero la quota fiocchi, e quali città potrebbero vedere un imbiancamento.

Mercatini di Natale a Milano sotto la neve a Natale
Atmosfera Natalizia in una Milano con la neve

Ciclone di Natale in azione in sull'Italia: torna il maltempo con piogge, vento e neve a bassa quota

La Vigilia di Natale si presenta con un’Italia che torna ad essere interessata dal maltempo: tutta colpa di una circolazione depressionaria che porta nuvole e piogge, vento forte ed aria più fredda in arrivo dal nord Europa.

Dapprima umide correnti di Scirocco che alimentano una bassa pressione sul Mediterraneo con nubi in aumento, piogge e vento, poi i venti freddi del Nord con quota neve in calo sull'Italia.

Le temperature restano accettabili per molte città: a Roma sono attese massime intorno ai 14°C con piogge in giornata, mentre al Nord si scende ma senza gelo.

È la classica premessa che prepara la domanda più attesa delle feste: quando e dove entrerà aria più fredda, capace di abbassare davvero la quota neve?

Meteo Natale: pioggia in molte regioni, ma sulle Alpi torna la neve

Il Santo Natale promette piogge e rovesci probabili su diverse aree del Paese. La buona notizia, per chi cerca un paesaggio natalizio in montagna, è che sulle Alpi la neve non mancherà: si prevedono fiocchi copiosi anche nelle principali località turistiche, mentre in Emilia Romagna la quota sarà particolarmente bassa, anche solo 400 metri.

In pianura, invece, l’inverno resta più timido: Milano vede massime attorno ai 6°C con piogge deboli, Bologna attorno ai 5°C con alto rischio di pioggia. Natale sarà quindi “bianco” in montagna, ma nelle città la neve resta un’ipotesi che dipende da un incastro delicatissimo tra precipitazioni e aria fredda.

Santo Stefano: colpo di scena al Nord-Ovest, Appennini sul bilico e Bora in primo piano

Il 26 dicembre festività di Santo Stefano rischia di proseguire sulla stessa linea, ma con temperature in calo anche al Centro e al Sud: instabilità ancora diffusa, con una coda della perturbazione che continua a portare precipitazioni.

Qui, però, c’è un dettaglio che può cambiare le carte per qualcuno: nel Cuneese lo scenario diventa molto interessante, perché la previsione locale indica proprio neve che può trasformarsi in pioggia. In pratica: fiocchi possibili a bassa quota sul basso Piemonte, soprattutto al primo mattino quando la precipitazione sembra essere più intensa.

Sull’Appennino centrale il discorso è diverso: in Abruzzo le temperature si abbasseranno sensibilmente dalla sera di Natale, mentre per Santo Stefano la quota neve scende drasticamente con le principali località sciistiche in atmosfera pienamente invernale: neve a Campo Imperatore, Roccaraso e Ovindoli, mentre se ci spostiamo nel Lazio, al Terminillo i fiocchi scenderanno copiosi.

Campobasso e Potenza invece restano più miti (massime tra 6–8°C e minime sopra lo zero): qui la neve in città tra Natale e Santo Stefano, allo stato attuale, è poco probabile e tende a restare confinata alle quote più alte dei rilievi, in compenso promette bene per Capodanno!

Sul Nord-Est, infine, occhi su Trieste: giornate molto ventose tra 25 e 26 dicembre, segnale di una Bora pronta a farsi sentire, ma con temperature ancora troppo alte per neve in città.

Tra Natale e Capodanno: la svolta fredda può arrivare, e lì si riapre il capitolo “neve in città”

Il punto di svolta, oggi, non sembra collocarsi nel cuore del 24–26 dicembre (fase ancora dominata da aria marittima relativamente mite), ma più avanti, verso fine mese.

I principali modelli matematici indicano un ulteriore calo delle temperature verso la fine dell'anno, con valori ben al di sotto della media del periodo per la notte di San Silvestro e Capodanno.

Al Centro e al Sud, dopo un periodo caratterizzato da umide correnti meridionali, si prevede un cambio di circolazione sul finire del 2025 con venti più freddi da Nord/Est, calo termico e quota neve in discesa.

Inverno vecchio stampo in arrivo verso la fine dell'anno: ad oggi infatti il freddo vero punta più verso gli ultimi giorni dell’anno che non a Natale. Se questa svolta fredda dovesse agganciarsi a una perturbazione attiva, allora sì, aumenterebbero le possibilità di vedere fiocchi anche più in basso, con il Nord-Ovest e aree interne appenniniche tra le zone più sensibili.

Nel breve termine invece, la neve “urbana” ha un candidato più credibile: Cuneo e dintorni attorno a Santo Stefano; per L’Aquila resta una partita aperta ma delicata, mentre Campobasso e Potenza sembrano, per ora, fuori dal bersaglio della neve in città.