Meteo Natale: nevicate imminenti e abbondanti in montagna e poi? Il gelo russo punta l'Italia per fine anno?

Una profonda saccatura atlantica apre la settimana con nevicate abbondanti sulle Alpi Occidentali. A seguire calo termico per Santo Stefano.

L'analisi sinottica di oggi mostra un cambio di scena netto, con una saccatura atlantica in allungamento dal Nord Atlantico verso l’Europa Occidentale e il Mediterraneo, e un vortice in approfondimento tra Baleari e Mar Ligure-Tirreno Settentrionale.

Da domani, domenica 21, la circolazione diventerà più meridionale, con aria umida da sud/sud-ovest verso le montagne nord-occidentali, mentre in quota affluirà aria un po’ più fredda. Il risultato sarà una fase di maltempo strutturato, con neve soprattutto sulle Alpi e, in misura minore, sull’Appennino.

Le proiezioni di tendenza settimanali indicano, per il periodo 22-28 dicembre, un Mediterraneo Centrale spesso interessato da minimi depressionari, con temperature mediamente non estreme, ma sufficientemente basse da garantire nevicate consistenti in montagna.

Nord-Ovest: il settore più battuto dalla perturbazione

Il Nord-Ovest sarà il comparto più esposto alla perturbazione in ingresso. Per domenica 21 avremo cielo molto nuvoloso e precipitazioni in estensione su gran parte del territorio dal pomeriggio, con quota neve in calo intorno ai 1000-1200 m e zero termico in discesa fin verso i 1400-1600 m (un po’ più alto sui rilievi liguri).

Nevicate frequenti tra domenica sera e martedì con accumuli di alcune decine di centimetri di neve fresca oltre i 1500-1800 m

Per lunedì 22 si prevedono precipitazioni diffuse, a tratti moderate o forti, soprattutto tra Alpi Marittime, Cozie e Cuneese in generale. La neve è attesa in genere oltre i 1100-1300 m, ma nelle valli interne, dove l’aria fredda ristagnerà più a lungo, i fiocchi potranno spingersi anche verso gli 800-1000 m nelle fasi più intense.

In questo contesto, le principali località turistiche montane del Piemonte e della Liguria alpina possono attendersi nevicate frequenti tra domenica sera e martedì, con accumuli che oltre i 1500-1800 m potranno raggiungere alcune decine di centimetri di neve fresca.

Valle d’Aosta: neve fino a 1000-1200 metri

Sulle vallate alpine nord-occidentali situazione analoga. Le previsioni per domenica 21 sono per un cielo coperto con precipitazioni deboli ma abbastanza diffuse. La quota neve sarà intorno ai 1200 m, con fiocchi possibili fino a 1000 m nei settori più interni, soprattutto nelle ore più fredde. Nel corso della giornata lo zero termico risalirà sensibilmente da circa 1300 fino a 2000 m, con quota neve sui 1300–1400 m.

Per le principali stazioni sciistiche il quadro termico tra domenica e lunedì avrà valori fra -7 e 0 °C in quota, con zero termico sui 1400-1600 m. Saranno condizioni favorevoli ad accumuli piuttosto contenuti di neve fresca (5-10 cm) fra i 1500 e i 2000 m, con possibili apporti maggiori sui versanti maggiormente esposti al flusso umido meridionale.

Dolomiti e Alpi Orientali: più tranquille, ma non per molto

Spostandosi verso le Alpi Centrali e Orientali, lo scenario per la prima parte dell’episodio è più tranquillo. Sull’area dolomitica, fino a domenica, il tempo sarà stabile, soleggiato o solo velato, con probabilità di precipitazioni nulla o molto bassa.

Il peggioramento qui è atteso nella seconda parte della settimana di Natale, con nubi e nevicate anche qui, ma fino a martedì-mercoledì gli accumuli previsti sono modesti rispetto al Nord-Ovest e la quota neve resterà più alta, in genere oltre 1500-1700 m, salvo brevi cali nelle fasi con precipitazione più intensa.

Appennino: neve a quote più alte e spesso intermittente

Sull’Appennino la stessa perturbazione arriverà molto indebolita. La tendenza per 22–24 dicembre, invece, è verso un aumento dell’instabilità, con possibili piogge (a tratti) sulla fascia tirrenica e qualche episodio nevoso possibile sui rilievi, ma con limite delle nevicate in genere oltre 1300–1500 m sull’Appennino Settentrionale e Centrale.

Sulle principali stazioni in quota potranno cadere alcuni centimetri di neve fresca oltre 1400-1600 m tra martedì e giovedì, utili a rinnovare il manto già presente, ma in sofferenza. Tuttavia i quantitativi previsti saranno modesti, decisamente inferiori a quelli previsti per le Alpi Occidentali. Più in basso, sulle colline e nelle città vicine alla dorsale, il passaggio perturbato causerà pioggia e calo termico.

Natale e Santo Stefano: più perturbato che freddo

Guardando al periodo 24-26 dicembre, i modelli lasciano la possibilità per ulteriori passaggi perturbati. In pratica, fino a Santo Stefano lo scenario più credibile resta quello di neve abbondante sulle Alpi Occidentali, neve modesta su Dolomiti e Alpi Orientali e poca neve a quote medio-alte sull’Appennino Centro- Settentrionale.

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