Meteo: superanticiclone, lungo stop a piogge e nevicate

Con i fiocchi caduti su Roma anche il centrosud, dopo il nord, entra definitivamente nelle grazie di un vasto anticiclone che bloccherà le perturbazioni per molti giorni. Nuovo impulso freddo dopo il 20?

PREVISIONI METEO
Per l'Italia previste molte giornate serene dalla Alpi alla Sicilia anche se tornano le inversioni termiche

Per diversi giorni il freddo, quello vero, e soprattutto le piogge e le nevicate, non bazzicheranno più i territori italici. Un potente, vasto e pervicace anticiclone bloccherà ogni via di accesso alla penisola ai sistemi perturbati e alle masse d’aria fredda che rimarranno confinale al nord e all’est Europa.

Ci aspettano, dunque, molte giornate soleggiate ed il ritorno delle inversioni termiche in pianura Padana e nelle valli. Non si manifesteranno le condizioni che hanno dato luogo all’incredibilmente mite passaggio all’anno nuovo, a dire il vero poco apprezzate in varie zone del catino padano.

Si torna soprazero in quota

I valori di temperatura alla quota di riferimento di 1500 metri, tuttavia, sono destinati a rimanere positivi, in qualche caso ampiamente positivi, fino alla conclusione della seconda decade del mese favorendo temperature superiori alle medie su Alpi, Appennini e su tutte le zone non soggette alle inversioni termiche.

Solo dopo il 20, ma senza avere ancora alcuna certezza, un nuovo impulso freddo potrebbe ripristinare un regime termico in quota, e poi anche al suolo, adeguato al periodo stagionale mentre latiteranno ancora le precipitazioni, specie al nord.

L’avvento del “gigante” atmosferico

Già oggi, giovedì, il grande anticiclone fa bella mostra di se nelle immagini da satellite e nella carte meteorologiche con i suoi massimi posti sul canale della Manica. Valori geopotenziali di 584 dam in quota e pressione al suolo attorno ai 1040 hPa caratterizzano attualmente il cuore dell’alta pressione che determinerà le sorti del tempo in Italia fino alla prima parte della terza decade di gennaio.

Prevalenza di tempo stabile

Nei prossimi giorni vedremo il campo anticiclonico cedere temporaneamente a nord e portare i suoi massimi sui mari italiani, poi riarticolarsi tra Inghilterra e Francia. Dopo il 20 finisce la discreta concordia tra i modelli europeo e americano, per ECMWF dovrebbe quanto mento tornare il freddo e qualche precipitazione nevosa a quote basse solo sul centrosud mentre GFS rimane più timido in questo senso.

Per entrambi, comunque, e pure per gli scenari Ensemble, appare abbastanza probabile una prevalenza di flussi, sostenuti o deboli, settentrionali non favorevoli a precipitazioni significative fino al 23/25 del mese. Poi si vedrà!

Impennata termica in quota imminente

Un primo effetto del rinforzo anticiclonico sarà l’evidente rialzo delle temperature in quota nei prossimi giorni, particolarmente accentuato sul centronord nel corso del prossimo week-end. Alla superficie isobarica di 850 hPa, corrispondenti a circa 1500 metri, l’anomalia positiva oscillerà tra 6 e 9 gradi, al sud sarà meno accentuata e si mostrerà in leggero ritardo.

Previsioni del tempo fino a domenica

A parte i residuali fenomeni ancora possibili oggi al sud, in particolare sulla Sicilia settentrionale, il tempo fino a sabato si manterrà sereno su tutte le regioni. Domenica tempo sempre prevalentemente soleggiato ma saranno possibili parziali annuvolamenti bassi tra Liguria di levante e Toscana, sulle regioni meridionali del medio e basso Tirreno e sulle isole maggiori. Le temperature saranno in aumento ma i valori minimi notturni scenderanno comunque sotto lo zero in pianura Padana e nei fondovalle alpini e appenninici dove ristagnerà l’aria fredda. Le temperature massime saliranno fino a valori compresi tra 10 e 14 gradi al nord, 14/18 al centrosud.

TENDENZA LUNGO TERMINE
Il possibile ritorno del freddo visto dal modello ECMWF dopo il 20 gennaio, evoluzione a bassa affidabilità e da verificare con i prossimi aggiornamenti

Tendenza successiva: l’incognita freddo dopo il 20

Le temperature in quota tenderanno a calare la prossima settimana, rimanendo però positive nei primi giorni in molte regioni salvo che sulle alpi orientali. Aumenterà l’umidità nei bassi strati con maggiore propensione alle foschie dense, alle nebbie e ai banchi nuvolosi bassi in diverse zone della pianura Padana, presso i litorali tirrenici e nei fondovalle alpini e appenninici.

Successivamente capiremo se prevarranno le attuali “tesi” del modello europeo che contemplano un sostanzioso calo delle temperature tra il 22 ed il 24, associato a qualche precipitazione sulle regioni centromeridionali, o se fino al 25 si proseguirà su binari climatici compresi nella media dal punto di vista termico ma sempre con penuria di precipitazioni.