Daniele Ingemi anticipa il tempo di luglio in Italia: "preoccupante previsione del modello europeo, blocco a oltranza"

Una vasta bolla di aria calda si espanderà ulteriormente, abbracciando quasi tutto il continente. In Italia il caldo diverrà intenso e persistente per molto tempo.

Come già evidenziato dalla linea di tendenza mensile giugno chiuderà all’insegna del gran caldo in tutto il Paese. Del resto ormai le estati nel Mediterraneo, un tempo caratterizzate da un clima mite e gradevole, sono diventate sinonimo di caldo intenso, spesso estremo e prolungato.

Le ondate di calore sempre più frequenti e persistenti stanno ridefinendo il clima estivo della regione, con impatti significativi su ambiente, società ed economia. Il mese di giugno non farà alcuna eccezione.

Imponente ondata di calore sull’Europa meridionale

Come avevamo visto in questo articolo, della settimana scorsa, un enorme promontorio anticiclonico di matrice africana dominerà l’Europa meridionale, aspirando una bolla di aria calda e molto secca che dai deserti del Maghreb si sposterà verso l’Europa centro-meridionale.

Nei prossimi giorni si registreranno temperature record su diverse aree di Francia, Italia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Penisola Iberica e Balcani occidentali, dove si registreranno anomalie termiche positive significative, con temperature ben al di sopra delle medie stagionali.

Caldo intenso.
Nei prossimi giorni si registreranno temperature record su diverse aree di Francia, Italia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Penisola Iberica e Balcani occidentali, dove si registreranno anomalie termiche positive significative, con temperature ben al di sopra delle medie stagionali.

Questo fenomeno, in netto contrasto con le anomalie negative che interessano l’Europa orientale e parte della Scandinavia, è guidato da un promontorio subtropicale di origine nordafricana che si estende verso l’Europa centrale.

La massa d’aria calda potrebbe stabilire nuovi record di temperatura al suolo, specialmente nel bacino del Mediterraneo. A livello pluviometrico, si evidenzia un diffuso deficit di precipitazioni, che aggrava le condizioni di siccità in gran parte dell’Europa centro-meridionale, con impatti su agricoltura e risorse idriche.

Anticiclone ad oltranza fino a luglio

Purtroppo non si intravedono importanti cambiamenti, da qui fino a luglio. Il caldo intenso persisterà fino a inizio luglio, con temperature sopra la media fra Penisola Iberica, Francia, Italia, Svizzera e regioni alpine, con anomalie che si attenuano leggermente ma restano significative.

Il regime secco continuerà a dominare il Mediterraneo centrale e l’Europa centro-occidentale, mentre Regno Unito, Scandinavia, parte dell’Europa orientale e il basso Tirreno mostrano segnali di instabilità più marcata, con precipitazioni sparse.

La stabilità atmosferica è sostenuta da un promontorio subtropicale che, pur con qualche flessione sul Mediterraneo, mantiene il controllo sul clima europeo.

A luglio si rischia un’estensione del caldo in gran parte d’Europa?

Tra il 7 e il 14 luglio, il quadro sinottico si consolida con un campo di alta pressione in quota, che riflette una configurazione atmosferica bloccata. Questa dinamica rafforza la stabilità e il caldo, impedendo l’arrivo di perturbazioni organizzate sul Mediterraneo.

caldo intenso.
Ecco le temperature estreme attese sull'Europa centro-occidentale nel fine settimana.

La bolla calda si espande ulteriormente, abbracciando quasi tutto il continente, eccetto solo l’estremo nord-est.

Le anomalie termiche positive diventano generalizzate, mentre le precipitazioni restano scarse, limitate a disturbi pomeridiani isolati e di scarsa rilevanza. L’Europa centrale continua a mostrare un’anomalia pluviometrica negativa, accentuando il rischio di siccità prolungata.

Questa tendenza climatica, caratterizzata da caldo estremo e stabilità atmosferica, sottolinea l’urgenza di affrontare le sfide ambientali legate al cambiamento climatico. L’estate 2025 potrebbe diventare un monito per adottare misure di adattamento e mitigazione, mentre le autorità monitorano gli effetti su ecosistemi, agricoltura e salute pubblica.