Prima neve in Siberia, sull'Eurasia si mette in moto la fabbrica del freddo

Il progressivo indebolimento dell’insolazione diurna sta favorendo l’avvento dei primi freddi stagionali sulle sperdute lande settentrionali siberiane, che si preparano all’arrivo della lunga e gelida stagione invernale, dove si registrano i primi valori di -15°C.

Dopo la lunga e prolungata estate calda nei vasti territori dell’Eurasia si cominciano a vedere i primi segnali dell’imminente raffreddamento che caratterizza l’ormai imminente stagione invernale.

Dopo la lunga e prolungata estate calda nei vasti territori dell’Eurasia si cominciano a vedere i primi segnali dell’imminente raffreddamento che caratterizza l’ormai imminente stagione invernale.

Il progressivo indebolimento dell’insolazione diurna sta favorendo l’avvento dei primi freddi stagionali sulle sperdute lande settentrionali siberiane, che si preparano all’arrivo della lunga e gelida stagione invernale. Proprio in questi giorni, la discesa di un primo blocco di aria fredda, di origine artica, tra l’ovest della Repubblica di Jacuzia e la penisola di Tajmyr, ha portato le prime vere nevicate di stagione sul comparto siberiano, con i primi accumuli di neve fresca su un’ampia area.

Neve e freddo in Jacuzia

Nei giorni scorsi la discesa di un primo blocco di aria fredda, di origine polare, sull’ovest della Repubblica di Jacuzia, ha portato le prime vere nevicate di stagione sul comparto siberiano. In questi giorni una serie di nevicate, anche intense, ha colpito e imbiancato diverse aree della Jacuzia, depositando i primi accumuli di neve fresca al suolo.

Le nevicate più intense hanno interessato soprattutto la parte più occidentale dei territori della Repubblica di Sacha-Jacuzia, nell’estremo nord-est della Russia asiatica, dove si sono registrati accumuli importanti, anche di 15-20 cm di neve fresca. Ma le prime nevicate hanno imbiancato pure parte dell’altopiano della Siberia centrale, mentre la penisola di Tajmyr continua a rimanere senza copertura nevosa, malgrado siamo già al 20 di settembre.

Le prime nevicate autunnali in Siberia

Bisogna sottolineare che da queste parti per vedere la prima neve a quote molto basse, se non addirittura al piano, occorre solo il transito di un vasto nocciolo di aria gelida in quota, di natura artica, associata ad una profonda circolazione depressionaria in sede artica.

Nella mappa di meteored, basata sui dati del centro di calcolo europeo ECMWF, si notano gli effetti del raffreddamento atteso nei prossimi giorni sul nord-est della Siberia.
L’aria gelida in quota, con valori sotto i –35°C a 500 hPa, scivolando sul territorio siberiano, sovrapponendosi al di sopra di un’area dove stagnano presso il suolo masse d’aria molto fredde, d’estrazione continentale, con uno “zero termico” attestato a soli 300-400 metri, in presenza di precipitazioni può assicurare nevicate con tanto di accumulo fino al suolo. Anche nel caso in cui la linea dello “zero termico” si attesti a quote non particolarmente basse.

In quest’ultimo caso solo in presenza di precipitazioni moderate o intense la quota neve può rapidamente spingersi fino al piano per il rapido rovesciamento dell’aria fredda in quota attraverso le stesse precipitazioni.

Inizia il raffreddamento dell’Eurasia

Solitamente i primi depositi di neve fresca al suolo determinano un consistente “effetto Albedo che contribuirà ad accentuare notevolmente il processo di raffreddamento, abbassando sensibilmente le temperature massime, durante il giorno.

Poi durante le ore notturne sarà lo stesso manto nevoso fresco, appena depositato al suolo, a raffreddare ulteriormente l’ambiente, attraverso il forte irraggiamento notturno che caratterizza questi luoghi, fra l’autunno e l’inverno. Già in queste notti in alcune località jacuziane si sono registrate le prime moderate gelate, con valori di -14°C -15°C.

Il notevole raffreddamento dello strato d’aria in prossimità del suolo innevato che nei prossimi due mesi coinvolgerà da vicino gran parte del territorio siberiano, dagli Urali fino alle coste dell’estremo oriente siberiano, dove nei bassi strati comincerà a prendere forma l’anticiclone termico “russo-siberiano” (frutto di questo raffreddamento), attiverà poi la cosiddetta fabbrica del grande gelo dell’emisfero boreale da cui dipenderanno le sorti della ventura stagione invernale.