Alla scoperta delle tartarughe terrestri d'Europa, sempre più rare da osservare in natura

Queste tartarughe, ormai sempre più rare, sono diffuse in tutta l’Europa meridionale, dalla Spagna alla Romania, incluse le isole come la Sardegna e la Sicilia.

tartarughe terrestri
Queste tartarughe, ormai sempre più rare, sono diffuse in tutta l’Europa meridionale, dalla Spagna alla Romania, incluse isole come la Sardegna e la Sicilia.

Le testuggini terrestri sono degli animali ormai molto rari in Europa. In Europa orientale e meridionale vivono quattro specie di tartarughe terrestri: la testuggine di Hermann e la testuggine greca, la testuggine marginata e la tartaruga di Horsfield.

Queste tartarughe trascorrono in letargo metà dell’anno. Durante il periodo del letargo invernale le tartarughe non sono attive e hanno bisogno di uno speciale riparo.

Alcune caratteristiche di questi animali

Sono rettili principalmente erbivori ma possono sfruttare anche risorse alimentari diverse. Gli individui selvatici vivono in un habitat caratterizzato da lunghi periodi di aridità che li costringe a nutrirsi di erbe secche.

In queste condizioni integrano la loro dieta mangiando artropodi o chiocciole, queste ultime utili per l'apporto di calcio del guscio. Saltuariamente non disdegnano escrementi o piccole carogne.

Il tarassaco, la cicoria e il radicchio rosso sono alcune delle verdure adatte alla loro alimentazione per l'alto rapporto di calcio rispetto al fosforo e per le fibre in esse contenute. Alti apporti proteici e di fosforo con bassi valori di calcio a lungo andare possono provocare, in fase di accrescimento, deformazioni permanenti del carapace e danni agli organi interni.

L’area di diffusione

Queste tartarughe, ormai sempre più rare, sono diffuse in tutta l’Europa meridionale, dalla Spagna alla Romania, incluse isole come la Sardegna e la Sicilia.

La Testudo hermanni e la Emys orbicularis sono le sole specie autoctone italiane appartenenti all'ordine Testudines, mentre la Testudo graeca, la Testudo marginata e la Trachemys scripta sono specie introdotte a causa del loro commercio ed utilizzo come animali da compagnia.

Le condizioni climatologiche richieste dalla testuggine di Hermann sono tipicamente mediterranee, con inverni miti e precipitazioni moderate ed estati aride con temperature elevate. Questa specie trova rifugio e nutrimento nella vegetazione bassa cespugliosa o gli arbusti della macchia mediterranea e nel sottobosco fino a quota collinare temperata.

In Italia gli ambienti in cui sono ancora possibili dei ritrovamenti e sono presenti dei gruppi vitali sono, le dune sabbiose costiere ricche di vegetazione, le pinete costiere di pini mediterranei con sottobosco di arbusti mediterranei, le leccete e le sugherete.

Alcuni gruppi sono presenti nei querceti di roverelle e in alcuni boschi misti di querce e carpini, di frassini e pioppi bianchi.

Il letargo invernale

Da ottobre ad aprile le tartarughe terrestri europee non sono attive e vanno in letargo. Per sopravvivere all’inverno hanno però bisogno di uno speciale riparo.

tartarughe terrestri
Sono rettili principalmente erbivori ma possono sfruttare anche risorse alimentari diverse. Gli individui selvatici vivono in un habitat caratterizzato da lunghi periodi di aridità che li costringe a nutrirsi di erbe secche.

In questo periodo le tartarughe smettono di alimentarsi, anche per più di 20 giorni, per poter svuotare completamente l'intestino da residui di cibo. Diventano sempre più apatici e, verso novembre o dicembre a seconda della latitudine, iniziano ad interrarsi o a ripararsi in luoghi protetti e cadono in letargo.

La temperatura ideale di letargo, calcolata nel luogo di interramento è di +5 °C, mentre temperature inferiori ai +2 °C arrecano danni cerebrali o morte, superiori ai 10 °C le inducono in uno stato di dormiveglia pericoloso per l'esaurimento delle scorte di grasso necessarie a superare l'inverno. Generalmente gli individui si interrano anche di 10-20 centimetri.