Animali nello spazio: ecco quali sono stati gli animali astronauti

65 anni fa veniva lanciato nello spazio il primo essere vivente: il cane Laika ma nel corso degli anni molti altri animali hanno effettuato voli spaziali.

Astronauti
Animali Astronauti

A partire dai primi anni ’50 Stati Uniti e Unione Sovietica iniziarono una competizione per ottenere i maggiori successi in ambito spaziale, si tratta della cosiddetta “Corsa allo Spazio”.

La Corsa allo Spazio

Durante la prima fase di questa rivalità, nel tentativo di prevalere gli uni sugli altri, entrambi gli stati tentarono di inviare nello spazio diversi animali con esiti più o meno buoni.

La scoperta dello spazio iniziò con voli sud-orbitali, ovvero voli che raggiungono effettivamente lo spazio ma che non sono in grado di compiere una rivoluzione completa attorno alla Terra, questo fino al 1957.

Il primo essere vivente in orbita spaziale

Infatti ben 65 anni fa, per l’esattezza il 3 novembre 1957, l’Unione Sovietica inviò in orbita attorno alla Terra il primo essere vivente: si trattava di una cagnolina meticcia accalappiata lungo le strade di Mosca.

Laika (nome con cui è nota la cagnolina in occidente) fu imbarcata a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2. Purtroppo per lei questa missione non ne prevedeva il rientro a Terra, infatti la capsula era attrezzata per il supporto vitale (cibo e acqua), ma era sprovvista di uno scudo termico, fondamentale per evitare la totale distruzione del satellite durante il rientro in atmosfera. Anche i viveri si rivelarono inutili, infatti la cagnolina sopravvisse solo alcune ore.

Mentre la sperimentazione sovietica interessava perlopiù i cani, gli Stati Uniti preferirono utilizzare per le loro ricerche dei primati, molto più simili all’uomo.

Le prime scimmie nello spazio

Infatti dopo appena un anno fu la volta degli Stati Uniti che inviarono nello spazio una piccola scimmia scoiattolo: Gordo. La missione però non andò secondo i piani e dopo aver raggiunto una quota di circa 500 km dalla Terra la capsula precipitò nell’Atlantico.

Sempre gli USA, alle prime ore del mattino del 28 maggio 1959 mandarono nello spazio due piccole scimmie: Miss Baker e Miss Abel. Entrambe tornarono a Terra incolumi, purtroppo Abel morì dopo appena 4 giorni dal rientro, mentre Baker visse fino al 29 novembre 1984.

Belka e Strelka

La battaglia continuò con la risposta dell’Unione Sovietica che nel 1960 mandò in orbita lo Sputnik 5, con all’interno due cani: Belka e Strelka, un coniglio, 2 ratti, 40 topi e numerosi moscerini e piante. La missione ottenne l’esito sperato e gli animali tornarono sulla Terra sani e salvi.

Dopo ulteriori missioni degli Stati Uniti, che inviarono in orbita degli scimpanzé (prima Enos e poi Ham), si unì alla competizione anche la Francia che nel 1963 decise di mandare sullo spazio Felicette, la prima gatta ad effettuare un volo spaziale e ad essere sopravvissuta.

Gli animali utilizzati nella ricerca spaziale sono davvero tantissimi, come ad esempio 2 tartarughe che nel 1968 viaggiarono addirittura attorno alla Luna a bordo di una capsula sovietica, poi ancora ragni, vermi, mosche, gechi e così via.

La sperimentazione animale continua ancora oggi

La sperimentazione animale non si è mai fermata e anche dopo essere riusciti ad inviare nello spazio numerosi esseri umani di tanto in tanto si continuano ad inviare anche animali.

Uno degli ultimi esperimenti in questo ambito, chiamato Umami (Understanding of Microgravity on Animal-Microbe Interactions), ha avuto inizio il 3 giugno 2021 con il lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale di svariate piante, oltre un centinaio di calamari e migliaia di tardigradi, con l’obiettivo di comprendere gli effetti del volo spaziale sulle interazioni molecolari e chimiche tra i microbi e i loro ospiti animali.